Barletta, seconda operazione verità
Le verità su Maffei e sulla sua maggioranza di centro-sinistra. «Loro si contendono le poltrone, i cittadini piangono»
giovedì 17 giugno 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo, in forma integrale, il comunicato dei consiglieri comunali del centro-destra di Barletta.
Loro si contendono le poltrone, i cittadini piangono.
Non è né retorica, né mera demagogia ma la realtà dei fatti.
Mesi e mesi per eleggere tre revisori dei conti, utili alla stesura di un parere tecnico-contabile.
Mesi e mesi fatti di diatribe interne volte al raggiungimento di un accordo politico-personale per approvare un bilancio che riguarda l'anno corrente 2010.
Siamo a giugno, in netto ritardo coi tempi previsti dal governo centrale (si potrà approvare entro il 30 del mese in corso) e puntualmente si assiste all'ennesima disfatta del sindaco Maffei, del Partito Democratico e del centro-sinistra di Barletta che ormai dopo 20 anni di mala amministrazione non può che confermarsi la vera rovina di una città sempre più allo sbando.
Quando un'amministrazione comunale si spacca su tutto, non può che confermarsi litigiosa e frantumata in mille pezzi anche sul provvedimento politico più importante da approvare in seno al Consiglio Comunale e sul quale i cittadini tutti sono chiamati a giudicare se un sindaco e la maggioranza a proprio sostegno, si stiano adoperando bene o male per il bene della città e della collettività tutta.
E' attraverso l'approvazione di un bilancio che si vede se il patto stipulato in campagna elettorale tra un sindaco e i suoi elettori viene rispettato o meno.
Oggi, la verità è questa: Maffei ed il centro-sinistra non hanno rispettato il patto stipulato con i barlettani!
Ieri, Maffei è stato costretto a ritirare il bilancio proprio per via dei reiterati ricatti dei suoi stessi uomini. Qui, la sconfitta politica. Tutti quanti sappiamo del documento sottoscritto da 13 consiglieri comunali del PD con il quale si chiedeva l'azzeramento della giunta; il richiamo dell'on. Grassi, a smetterla con i contrasti tra gruppi e sotto-gruppi interni al partito del sindaco; le parole forti del consigliere, Ruggiero Mennea, che dichiarava di denunciare pubblicamente i nomi di chi minaccia ripetutamente il sindaco Maffei, utilizzando l'arma dello scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Maffei, non può pretendere di approvare un bilancio, se all'interno del suo partito il PD e della maggioranza di centro-sinistra si antepongono gli interessi prettamente personali ai veri problemi della gente.
Sembra quasi che per chi affolla il centro-sinistra di Barletta, un assessorato o un incarico politico abbiano precedenza rispetto all'approvazione di quelli che sono i soldi da stanziare a beneficio di una città che è ferma, immobile, derisa da ormai 20 anni.
Sì perché da 20 anni la sinistra mal governa la città di Barletta, oggi, derisa da tutti, proprio per colpa di chi non è riuscito a dare alla città il giusto risalto penalizzandola in fatto di numeri e di rappresentatività nelle sedi competenti e decisionali. Barletta, oggi, soffre di "debolezza politica", non ha un sindaco, non ha consiglieri provinciali, non ha parlamentari, proprio in virtù di questo agglomerato di politologi incoerenti e passati dall'altra parte solo per convenienza, tanto da far rientrare la città di Barletta nel guinnes dei primati in fatto di cambi di casacca.
Altro fatto grave è che da 4 anni a questa parte, nulla si sa, sullo stato di salute della Bar.s.a. S.p.A. la cui gestione sembra quasi essere privata e non pubblica. Noi, consiglieri comunali, abbiamo il diritto di sapere e di ricevere delucidazioni in merito ai bilanci consuntivi di una società che è controllata dal Comune di Barletta e che si sta caratterizzando solo per i mille ricorsi in atto tra i dipendenti e la proprietà (72 % Comune di Barletta, socio di maggioranza, 28 % Manutencoop di Bologna, socio di minoranza).
Non è questa la Barletta Capitale che il centro-sinistra aveva raccontato ai cittadini di Barletta, questa è la Barletta Capitale dei Balocchi con Maffei, nono sindaco d'Italia solo sulla carta ma non con i fatti.
I consiglieri comunali del centro-destra di Barletta
Loro si contendono le poltrone, i cittadini piangono.
Non è né retorica, né mera demagogia ma la realtà dei fatti.
Mesi e mesi per eleggere tre revisori dei conti, utili alla stesura di un parere tecnico-contabile.
Mesi e mesi fatti di diatribe interne volte al raggiungimento di un accordo politico-personale per approvare un bilancio che riguarda l'anno corrente 2010.
Siamo a giugno, in netto ritardo coi tempi previsti dal governo centrale (si potrà approvare entro il 30 del mese in corso) e puntualmente si assiste all'ennesima disfatta del sindaco Maffei, del Partito Democratico e del centro-sinistra di Barletta che ormai dopo 20 anni di mala amministrazione non può che confermarsi la vera rovina di una città sempre più allo sbando.
Quando un'amministrazione comunale si spacca su tutto, non può che confermarsi litigiosa e frantumata in mille pezzi anche sul provvedimento politico più importante da approvare in seno al Consiglio Comunale e sul quale i cittadini tutti sono chiamati a giudicare se un sindaco e la maggioranza a proprio sostegno, si stiano adoperando bene o male per il bene della città e della collettività tutta.
E' attraverso l'approvazione di un bilancio che si vede se il patto stipulato in campagna elettorale tra un sindaco e i suoi elettori viene rispettato o meno.
Oggi, la verità è questa: Maffei ed il centro-sinistra non hanno rispettato il patto stipulato con i barlettani!
Ieri, Maffei è stato costretto a ritirare il bilancio proprio per via dei reiterati ricatti dei suoi stessi uomini. Qui, la sconfitta politica. Tutti quanti sappiamo del documento sottoscritto da 13 consiglieri comunali del PD con il quale si chiedeva l'azzeramento della giunta; il richiamo dell'on. Grassi, a smetterla con i contrasti tra gruppi e sotto-gruppi interni al partito del sindaco; le parole forti del consigliere, Ruggiero Mennea, che dichiarava di denunciare pubblicamente i nomi di chi minaccia ripetutamente il sindaco Maffei, utilizzando l'arma dello scioglimento anticipato del consiglio comunale.
Maffei, non può pretendere di approvare un bilancio, se all'interno del suo partito il PD e della maggioranza di centro-sinistra si antepongono gli interessi prettamente personali ai veri problemi della gente.
Sembra quasi che per chi affolla il centro-sinistra di Barletta, un assessorato o un incarico politico abbiano precedenza rispetto all'approvazione di quelli che sono i soldi da stanziare a beneficio di una città che è ferma, immobile, derisa da ormai 20 anni.
Sì perché da 20 anni la sinistra mal governa la città di Barletta, oggi, derisa da tutti, proprio per colpa di chi non è riuscito a dare alla città il giusto risalto penalizzandola in fatto di numeri e di rappresentatività nelle sedi competenti e decisionali. Barletta, oggi, soffre di "debolezza politica", non ha un sindaco, non ha consiglieri provinciali, non ha parlamentari, proprio in virtù di questo agglomerato di politologi incoerenti e passati dall'altra parte solo per convenienza, tanto da far rientrare la città di Barletta nel guinnes dei primati in fatto di cambi di casacca.
Altro fatto grave è che da 4 anni a questa parte, nulla si sa, sullo stato di salute della Bar.s.a. S.p.A. la cui gestione sembra quasi essere privata e non pubblica. Noi, consiglieri comunali, abbiamo il diritto di sapere e di ricevere delucidazioni in merito ai bilanci consuntivi di una società che è controllata dal Comune di Barletta e che si sta caratterizzando solo per i mille ricorsi in atto tra i dipendenti e la proprietà (72 % Comune di Barletta, socio di maggioranza, 28 % Manutencoop di Bologna, socio di minoranza).
Non è questa la Barletta Capitale che il centro-sinistra aveva raccontato ai cittadini di Barletta, questa è la Barletta Capitale dei Balocchi con Maffei, nono sindaco d'Italia solo sulla carta ma non con i fatti.
I consiglieri comunali del centro-destra di Barletta