Barletta orfana di sedici quadri di Giuseppe De Nittis per quattro mesi
"Colpevole" la mostra dedicata al pittore barlettano, a Padova. «Che Peppino ci perdoni»
mercoledì 9 gennaio 2013
17.42
Sono 120 le opere che costituiranno l'intero percorso espositivo della mostra "De Nittis", che sarà visitabile, dal 19 gennaio al 26 maggio 2013, presso Palazzo Zabarella a Padova. La rassegna veneta è stata voluta dalla Fondazione Bano di Padova e sarà curata da Emanuela Angiuli e Fernando Mazzocca. I quadri dell'artista barlettano sono provenienti da diverse collezioni pubbliche e private, italiane e no.
L'idea, straordinaria per la conoscibilità dell'autore e interessante per il numero delle opere riunite, si dimostra davvero geniale al pari del Peppino barlettano, protagonista. Tuttavia il fatto non può passare inosservato all'opinione pubblica barlettana che resterà per oltre quattro mesi, orfana di ben sedici dipinti, tra i più celebri peraltro (come "Colazione in giardino", "Il salotto della principessa Matilde", "Autoritratto", "Lungo l'Ofanto", ecc.) presenti nell'esposizione permanente di Barletta. Da Palazzo Della Marra fanno sapere che provvederanno alla sostituzione con altre opere dell'importante collezione che Leontine De Nittis donò al Comune di Barletta. Anzi stanno già provvedendo, visto che un comunicato, anche se un po' in ritardo, sul sito istituzionale del Comune annuncia che ieri e oggi, 8 e 9 gennaio, per riallestimento delle sale epositive, il museo non sarà visitabile. Se non altro i barlettani e non solo, potranno visionare opere diverse, solitamente conservate nei magazzini.
Magra consolazione per chi non potrà vedere la mostra settentrionale e si chiede come mai dovevamo aspettare Padova: non siamo stati in grado di organizzare a Barletta una mostra sul nostro De Nittis. Una mostra che segue le linee della rassegna svoltasi al Petit Palais a Parigi tra il 2010 e 2011. Cosa ci manca? Non certo le competenze, giacché la curatrice dell'esposizione padovana Angiuli lavora per il Comune di Barletta. È lei, l'ubiqua, che negli ultimi anni ha curato le mostre di Palazzo Della Marra, del Polo Museale, del non-ancora-pervenuto museo archeologico del Castello.
Però questa volta eviteremmo i soliti errori di pubblicizzazione scarsa, di fare tante spese senza che ne beneficino aziende locali. Chissà se anche le nostre cornici saranno restaurate a spese degli ospitanti come ha fatto il Comune di Barletta in occasione della mostra "Odore della luce" per quadri non nostri. Ma non credo che le opere barlettane prestate ne abbiano bisogno. Vorremmo sapere, inoltre, se è previsto un qualunque tipo di ritorno per Barletta, oltre che d'immagine, si capisce. Dispiaciuti per la partenza di questi tesori, soprattutto perché vanno a impoverire un museo già non fra i più visitati d'Italia, diciamoci la verità, poi nel periodo che copre Pasqua, 25 aprile, primo maggio, insomma periodo in cui ci sono più visitatori in città. Salutiamoli, invitando chi può a vedere la mostra, a Padova. Che Peppino ci perdoni!
Aggiornamento
Il Comune di Barletta ha prorogato la chiusura del museo del Palazzo Della Marra al 12 gennaio per "nuove esigenze organizzative inerenti al trasferimento delle opere di De Nittis"
L'idea, straordinaria per la conoscibilità dell'autore e interessante per il numero delle opere riunite, si dimostra davvero geniale al pari del Peppino barlettano, protagonista. Tuttavia il fatto non può passare inosservato all'opinione pubblica barlettana che resterà per oltre quattro mesi, orfana di ben sedici dipinti, tra i più celebri peraltro (come "Colazione in giardino", "Il salotto della principessa Matilde", "Autoritratto", "Lungo l'Ofanto", ecc.) presenti nell'esposizione permanente di Barletta. Da Palazzo Della Marra fanno sapere che provvederanno alla sostituzione con altre opere dell'importante collezione che Leontine De Nittis donò al Comune di Barletta. Anzi stanno già provvedendo, visto che un comunicato, anche se un po' in ritardo, sul sito istituzionale del Comune annuncia che ieri e oggi, 8 e 9 gennaio, per riallestimento delle sale epositive, il museo non sarà visitabile. Se non altro i barlettani e non solo, potranno visionare opere diverse, solitamente conservate nei magazzini.
Magra consolazione per chi non potrà vedere la mostra settentrionale e si chiede come mai dovevamo aspettare Padova: non siamo stati in grado di organizzare a Barletta una mostra sul nostro De Nittis. Una mostra che segue le linee della rassegna svoltasi al Petit Palais a Parigi tra il 2010 e 2011. Cosa ci manca? Non certo le competenze, giacché la curatrice dell'esposizione padovana Angiuli lavora per il Comune di Barletta. È lei, l'ubiqua, che negli ultimi anni ha curato le mostre di Palazzo Della Marra, del Polo Museale, del non-ancora-pervenuto museo archeologico del Castello.
Però questa volta eviteremmo i soliti errori di pubblicizzazione scarsa, di fare tante spese senza che ne beneficino aziende locali. Chissà se anche le nostre cornici saranno restaurate a spese degli ospitanti come ha fatto il Comune di Barletta in occasione della mostra "Odore della luce" per quadri non nostri. Ma non credo che le opere barlettane prestate ne abbiano bisogno. Vorremmo sapere, inoltre, se è previsto un qualunque tipo di ritorno per Barletta, oltre che d'immagine, si capisce. Dispiaciuti per la partenza di questi tesori, soprattutto perché vanno a impoverire un museo già non fra i più visitati d'Italia, diciamoci la verità, poi nel periodo che copre Pasqua, 25 aprile, primo maggio, insomma periodo in cui ci sono più visitatori in città. Salutiamoli, invitando chi può a vedere la mostra, a Padova. Che Peppino ci perdoni!
Aggiornamento
Il Comune di Barletta ha prorogato la chiusura del museo del Palazzo Della Marra al 12 gennaio per "nuove esigenze organizzative inerenti al trasferimento delle opere di De Nittis"