Barletta, operazione “Vertigine”, un costoso flop
Ecco tutti i numeri di un operazione fallimentare. 50mila euro spesi in intercettazioni
mercoledì 18 agosto 2010
Lo scorso 10 Giugno è stata svolta l'operazione "Vertigine", che ha impegnato 238 carabinieri, conclusa con 41 ordinanze di custodia cautelare, di cui 39 eseguite, e 41 persone arrestate. Le forze dell'ordine hanno così sgominato il famigerato clan "Monticelli" al "modico" costo di 50.000 euro di soldi pubblici spesi per le intercettazioni telefoniche.
A tanto ammonta il conto dell'operazione "Vertigine" capeggiata da Vito e Pietro Capogna, padre e figlio, che per molti anni, hanno dominato la scena del traffico di stupefacenti nella città di Andria. L'operazione ebbe inizio nel lontano 24 Luglio 2004 a seguito dell'omicidio di Antonio Liso e la gambizzazione di Salvatore Salice in piazza San Fermo nel quartiere andriese "Monticelli".
L'operazione però fu resa vana da alcuni errori di forma che vanificarono le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Anna Polemio su richiesta dei sostituti procuratori Giuseppe Scelsi e Giuseppe Maralfa.
Secondo i giudici del riesame, le ordinanze mancavano di alcuni elementi fondamentali, in primo luogo le ordinanze peccavano di scarsa attualità, infatti troppo e tanto tempo era passato tra l'emissione delle ordinanze e la presunta commissione dei reati, se si pensa che i provvedimenti restrittivi facevano riferimento a fatti accaduti al 2004.
Ora in molti si chiedono cosa resterà dell'operazione "Vertigine", ad oggi infatti l'unica certezza è che le 41 persone indagate, in attesa del processo, restano a piede libero vanificando di fatto il lavoro degli investigatori.
Tutto quello che è dato sapere ad oggi è che la Procura avrebbe presentato ricorso contro il Tribunale del riesame in merito alla decisione di vanificare le ordinanze di custodia cautelare.
Insomma troppe uscite per il risultato ottenuto.
A tanto ammonta il conto dell'operazione "Vertigine" capeggiata da Vito e Pietro Capogna, padre e figlio, che per molti anni, hanno dominato la scena del traffico di stupefacenti nella città di Andria. L'operazione ebbe inizio nel lontano 24 Luglio 2004 a seguito dell'omicidio di Antonio Liso e la gambizzazione di Salvatore Salice in piazza San Fermo nel quartiere andriese "Monticelli".
L'operazione però fu resa vana da alcuni errori di forma che vanificarono le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Anna Polemio su richiesta dei sostituti procuratori Giuseppe Scelsi e Giuseppe Maralfa.
Secondo i giudici del riesame, le ordinanze mancavano di alcuni elementi fondamentali, in primo luogo le ordinanze peccavano di scarsa attualità, infatti troppo e tanto tempo era passato tra l'emissione delle ordinanze e la presunta commissione dei reati, se si pensa che i provvedimenti restrittivi facevano riferimento a fatti accaduti al 2004.
Ora in molti si chiedono cosa resterà dell'operazione "Vertigine", ad oggi infatti l'unica certezza è che le 41 persone indagate, in attesa del processo, restano a piede libero vanificando di fatto il lavoro degli investigatori.
Tutto quello che è dato sapere ad oggi è che la Procura avrebbe presentato ricorso contro il Tribunale del riesame in merito alla decisione di vanificare le ordinanze di custodia cautelare.
Insomma troppe uscite per il risultato ottenuto.