«Barletta non sarà terra di conquista per la criminalità organizzata»

L’assessore regionale Maria Campese al fianco dei cittadini e delle istituzioni. Ancora attentati ai danni degli esercenti

sabato 14 aprile 2012
"Gli attentati incendiari ai danni delle attività commerciali di Barletta non vanno considerati la punta dell'icerberg ma il risultato di un fenomeno delinquenziale che, con metodi tipicamente mafiosi, sembra drammaticamente prendere piede in città". E' quanto afferma l'assessora regionale Maria Campese, associandosi alla preoccupazione espressa dalle associazioni di categoria per gli episodi di violenza che da tempo vedono le imprese commerciali nel mirino. "Ma Barletta non sarà terra di conquista per il crimine organizzato", continua l'assessora, invitando la comunità locale e le forze produttive a non piegarsi al ricatto dell'intimidazione e a schierarsi compatta a sostegno della legalità.

"Fatti di tale gravità non vanno sottovalutati", aggiunge Campese. "Per questo accolgo positivamente la convocazione in Prefettura del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico sollecitata dalle istituzioni locali. L'auspicio – continua – è che oltre al sostegno reale all'attività di contrasto alla malavita esercitata dalle forze dell'ordine, si possano trovare le risorse economiche, culturali, sociali sia per lavorare sulla prevenzione, sia per supportare l'impegno delle associazioni che, come quella antiusura, sono in prima fila al fianco delle vittime del racket delle estorsioni. "Tutti i cittadini – prosegue Campese – mai come in questo momento devono trovare la forza e l'orgoglio per opporsi a un disegno criminoso che trova il suo terreno di coltura per la manodopera delinquenziale nella crisi economica e dei valori".

Per l'assessora regionale serve un deciso cambio di rotta: "Tutte le istituzioni - conclude - devono essere in prima fila spinte dall'impegno di rileggere quanto sta accadendo a Barletta alla luce di un'analisi che sia soprattutto sociale ed economica. Mai come ora dobbiamo porci l'obiettivo di ripensare a modelli e valori di riferimento per i giovani che non siano legati solo ed esclusivamente al dio denaro e all'immagine".