Barletta? Meglio da turista, Alessia preferisce vivere nella città eterna

Cameriera da dieci anni con il sogno di fare la psicologa

domenica 2 marzo 2014 10.44
A cura di Viviana Damore
Alessia Alfarano, 29 anni, barlettana, vive a Roma da due e dopo tanti sacrifici di tempo e di denaro vorrebbe riuscire a fare quello per cui ha studiato, la psicologia, per coltivare la sua passione e un domani riuscire ad avere uno studio indipendente. Diplomata al liceo classico ha conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologiche e la laurea Specialistica in Psicologia Clinica dello Sviluppo e delle Relazioni. Abilitata alla libera professione di Psicologo, iscritta all'Ordine degli Psicologi Regione Puglia. Ha conseguito inoltre un Master Universitario di II livello in Aspetti Medico-Sociali della Sessualità presso il Policlinico di Bari. E' iscritta alla scuola di specializzazione quadriennale in Psicoterapia sistemico-relazionale presso l'I.P.F.R. di Bari. In tutti questi anni ha fatto diverse esperienze di tirocinio e dal 2003 ad oggi ha sempre lavorato come cameriera per avere un'indipendenza economica, prima a Barletta e adesso a Roma, la città in cui vive da due anni.

Barletta, Roma, Cambridge e poi di nuovo Roma, cosa ti attrae in questa città?
Roma a mio parere è la "città eterna" per eccellenza, una città di rara bellezza, che da il meglio di sé soprattutto di notte, quando puoi godertela in assoluta tranquillità e solitudine, senza il trambusto dei mezzi e il via vai di turisti che la affollano durante il giorno. E' la città della dolce vita, la città in cui puoi fare e trovare di tutto. È confusa, ma al tempo stesso un'oasi di pace. E' sin dai tempi dell'università che avrei voluto trasferirmici, perché è una città magnetica, mi ha sempre attratto, motivo per cui vi ho fatto ritorno, dopo averla lasciata per alcuni mesi, quando mi sono trasferita a Cambridge a maggio scorso, dopo averne sofferto non poco la mancanza. Credo che non la lascerei mai più perché è unica nel suo genere, è magica, anzi, forse non ci sono parole per descriverla realmente.

Hai mai rimpianto di aver lasciato Barletta? Cosa ha determinato la tua scelta?
No assolutamente no, anzi felicissima di averlo fatto e pentita di non averlo fatto prima, ma del resto meglio tardi che mai. La mia scelta è stata determinata fondamentalmente dalla mia voglia di evadere da una realtà troppo ristretta e soffocante, che a mio modesto parere non mi avrebbe mai dato il modo di esprimermi liberamente e di affermarmi. Barletta è troppo piccola per viverci, per me è noiosa, è una città che mi stanca subito, è carino viversela da "turista", soprattutto d'estate.

Vivi fuori da due anni, cosa hai dimenticato velocemente della tua città, cosa invece porterai sempre con te?
Cosa ho dimenticato? Sicuramente la chiusura e la mentalità bigotta della gente, che non mi è mai appartenuta, e che ogni volta che torno mi sconvolge, perché ho la vaga sensazione che sia sempre peggio. Ciò che invece porterò sempre nel mio cuore di Barletta è la parentesi di "paradiso" che abbiamo, ossia la litoranea di Ponente, dove peraltro abito, quindi il mio ricordo sarà sempre quella visuale del mare, nonostante sia sporco, incorniciato dalle bellissime palme e poi ovviamente il castello, tutto qui.

Se dovessi scegliere tre cose che ami della "città eterna", quali sarebbero?
Piazza del Popolo di notte ormai vuota, il Gianicolo da cui si gode di un'ottima vista della città e il Parco degli Acquedotti, un'oasi di verde che ho a due passi da casa.

Roma e Cambridge a confronto, cosa differenzia queste tue due esperienze di vita?
La mia esperienza di vita a Roma credo sia finalizzata a gettare radici, nonostante io sia fortemente contrariata dalla pessima situazione che l'Italia sta vivendo, vorrei poter ambire a rimanere nel mio paese per costruirmi un futuro, così quale città meglio di Roma? Cambridge è stata invece solo una piccola parentesi, una bella città, forse un po' troppo piccola. Sono partita con la consapevolezza che sarei tornata dopo qualche mese, l'ho vissuta come una lunga vacanza. Come potrei mai io "donna summer" come mi chiamano gli amici, vivere la maggior parte dei mesi dell'anno nel grigiore più assoluto?

Di cosa ti occupi attualmente? Senti di essere professionalmente soddisfatta?
Per sbarcare il lunario adesso, continuo a fare la cameriera, lavoro che non disdegno assolutamente e che faccio ormai da dieci anni a questa parte per essere indipendente economicamente, e lavoro presso il Margutta, Ristorarte Vegetariano della famosa via degli artisti, a Roma. Sto anche ultimando il mio lungo percorso di studi, con la scuola di specializzazione quadriennale in Psicoterapia Sistemico-Relazionale, per la quale conseguirò la quarta tesi della mia vita. Non posso dirmi ancora professionalmente soddisfatta, ancora non faccio ciò per cui ho fatto tanti sacrifici in termini di tempo e di denaro, ossia la Psicologa, ma ciononostante non perdo le speranze e credo ancora di potercela fare a coronare il mio sogno di avere un giorno il mio studio privato e di esercitare la libera professione o magari di lavorare in ospedale o presso qualche ente sociale.

Trasporti, burocrazia e lavoro, credi che Roma "funzioni" meglio di Barletta?
Per essere una capitale europea, come tutto ciò che è italiano, anche Roma non funziona poi così bene. Non rispetta assolutamente gli standard di una capitale, quindi non credo funzioni meglio di Barletta. Nonostante la sua immensità ha solo due linee metro, i trasporti non sono in generale così efficienti. Almeno una volta al mese c'è uno sciopero del personale, poi anche quando tutto è regolare, basta un nonnulla a mandare la città in tilt. Siamo pur sempre in Italia, quindi anche la burocrazia, uno dei principali fattori di mancata evoluzione del nostro paese, presenta un'iter interminabile, a Roma, come a Barletta.

Con quali aggettivi descriveresti la tua città ad un amico curioso di conoscerla?
La descriverei come una città che ti toglie il fiato e che ti ripaga di tutte le bestemmie che magari hai pronunciato nel corso della giornata per via dello stress quando la vivi di notte, quando solo tu puoi godere di tutto il suo splendore. Ovviamente parlo di Roma perché è Roma la mia città, absolutely.

Il viaggio è una costante che non manca mai nella tua vita, tra tutti i posti in cui sei stata, in quale faresti nascere i tuoi figli? E perché?
Tra tutti i posti in cui sono stata fino ad ora, sicuramente la Thailandia ha lasciato un profondo segno nel mio cuore, non a caso è la terra del sorriso, il posto ideale per una persona solare come me. Ciò nonostante vorrei che i miei figli, se mai ne avrò, nascessero in Italia, e nello specifico a Roma perché sono italiana, anche se molto spesso ho i miei buoni motivi per vergognarmene, perché è qui che vorrei vivere, dal momento che la reputo una delle città, se non la città in assoluto più bella al mondo.