Barletta, la pioggia battente, i vigili del fuoco e una tenda che rischiava di cadere
Intervento di messa in sicurezza in via regina Margherita. Per una volta, notiamo il buono
martedì 1 marzo 2011
13.32
Barletta si sveglia con la pioggia, e che pioggia. Ampie zone di bel tempo hanno fortunatamente riempito questo strano inverno che non ha conosciuto finora forti precipitazioni. Stamane invece, come ampiamente previsto, una pioggia battente a carattere torrenziale ha colpito Barletta e i barlettani, che com'è noto, mal digeriscono situazioni di questo tipo.
Tuttavia anni e anni di pratica hanno affinato i metodi di resistenza alle intemperie, agrumi di stagione per gli inevitabili sintomi di altrettanto stagionali malesseri e ombrelli familiari collocati ad arte dagli ineffabili ambulanti, più precisi ad interpretare gli umori di Giove Pluvio del colonnello Laricchia (ombrelli che regolarmente si ribaltano sulle insistenze del vento, con un gradito effetto da film comico, quando si ha ventura di vedere simile accadimento -e non capiti a noi stessi-). I più abbienti invece, utilizzano le loro vetture "sul concetto"; per meglio dire non conta a cosa un'automobile possa servire nella giornata, infatti questa viene tirata fuori dai box "a prescindere" dato che piove. Risultato? Ingorghi da giudizio universale.
Stop. Perchè non si può sempre e solo tritare e ritritare sui luoghi comuni. Esistono anche quelli non comuni, avvenimenti che fortunatamente sono molto meno rari di quello che percepiamo ma che passano spesso in sordina. Angolo tra via regina Margherita e piazza principe Umberto. Centralissima. Alziamo gli occhi verso un balcone al secondo piano, appena dopo i semafori; quattro vigili del fuoco, riconoscibili nelle loro divise rifrangenti, non avvezzi come ci si attenderebbe dall'etimo a domare fiamme o a amministrare simili incidenti ma in una "domestica" attività: una tenda da sole, esterna al suddetto balcone, vuoi per la crescente pioggia che gonfiava e appesantiva la rivestitura, vuoi per la struttura che esposta all'intemperie celava nascosti cedimenti, minacciava di staccarsi e venir giù. Il balcone era angusto e la mobilità, pioggia compresa, era piuttosto ridotta. Gli operanti con mezzi di fortuna (anche una scopa) e tantissima buona volontà sono infine riusciti, sotto gli occhi di curiosi astanti dei caldi bar circostanti, a staccare il tendaggio e ricondurlo all'interno della casa. La struttura, se abbandonata a se stesso, sarebbe da lì a poco potuta cadere, magari due piani più in basso su ignari passanti con evidente danno per l'incolumità.
La pioggia continuava a scrosciare con forza, e salutava questi silenti uomini, fradici e infreddoliti mentre il caffè di molti, ormai raffreddato dal tempo passato a guardare questo lavoro di salvaguardia, veniva finito al caldo di rifugi col conforto di sapienti barman. Con levità riparte l'autobotte dei vigili del fuoco, senza ringraziamenti da parte di nessuno, come un "atto dovuto" ad una cittadinanza curiosa ma indifferente.
Potrà bastare una voce di redazione, che si è sentita da tutto ciò rincuorata? Succedono cose notevoli a Barletta, anche attraverso la pioggia. Non vederle, non è "atto dovuto" ma atto ingrato.
Tuttavia anni e anni di pratica hanno affinato i metodi di resistenza alle intemperie, agrumi di stagione per gli inevitabili sintomi di altrettanto stagionali malesseri e ombrelli familiari collocati ad arte dagli ineffabili ambulanti, più precisi ad interpretare gli umori di Giove Pluvio del colonnello Laricchia (ombrelli che regolarmente si ribaltano sulle insistenze del vento, con un gradito effetto da film comico, quando si ha ventura di vedere simile accadimento -e non capiti a noi stessi-). I più abbienti invece, utilizzano le loro vetture "sul concetto"; per meglio dire non conta a cosa un'automobile possa servire nella giornata, infatti questa viene tirata fuori dai box "a prescindere" dato che piove. Risultato? Ingorghi da giudizio universale.
Stop. Perchè non si può sempre e solo tritare e ritritare sui luoghi comuni. Esistono anche quelli non comuni, avvenimenti che fortunatamente sono molto meno rari di quello che percepiamo ma che passano spesso in sordina. Angolo tra via regina Margherita e piazza principe Umberto. Centralissima. Alziamo gli occhi verso un balcone al secondo piano, appena dopo i semafori; quattro vigili del fuoco, riconoscibili nelle loro divise rifrangenti, non avvezzi come ci si attenderebbe dall'etimo a domare fiamme o a amministrare simili incidenti ma in una "domestica" attività: una tenda da sole, esterna al suddetto balcone, vuoi per la crescente pioggia che gonfiava e appesantiva la rivestitura, vuoi per la struttura che esposta all'intemperie celava nascosti cedimenti, minacciava di staccarsi e venir giù. Il balcone era angusto e la mobilità, pioggia compresa, era piuttosto ridotta. Gli operanti con mezzi di fortuna (anche una scopa) e tantissima buona volontà sono infine riusciti, sotto gli occhi di curiosi astanti dei caldi bar circostanti, a staccare il tendaggio e ricondurlo all'interno della casa. La struttura, se abbandonata a se stesso, sarebbe da lì a poco potuta cadere, magari due piani più in basso su ignari passanti con evidente danno per l'incolumità.
La pioggia continuava a scrosciare con forza, e salutava questi silenti uomini, fradici e infreddoliti mentre il caffè di molti, ormai raffreddato dal tempo passato a guardare questo lavoro di salvaguardia, veniva finito al caldo di rifugi col conforto di sapienti barman. Con levità riparte l'autobotte dei vigili del fuoco, senza ringraziamenti da parte di nessuno, come un "atto dovuto" ad una cittadinanza curiosa ma indifferente.
Potrà bastare una voce di redazione, che si è sentita da tutto ciò rincuorata? Succedono cose notevoli a Barletta, anche attraverso la pioggia. Non vederle, non è "atto dovuto" ma atto ingrato.