«Barletta ha bisogno di legalità»
Ieri la marcia di Libera contro le mafie, intervista a Stefania Lamacchia
mercoledì 22 marzo 2023
9.49
Un filo invisibile ha unito Milano e Barletta. Dal capoluogo lombardo un forte "no" alla mafia si è dispiegato per tutto lo stivale fino ad arrivare alla città della Disfida. Nella giornata dedicata al ricordo delle vittime di mafia, Libera Barletta con il supporto di Legambiente, Anpi, Arci e Teatro Fantàsia ha organizzato una marcia della legalità affinché la memoria e l'impegno contro la mafia diventi una costante. Questa iniziativa arriva ad appena una settimana dall'istituzione del presidio. Per ripercorrere i primi passi di Libera Barletta, abbiamo ascoltato una delle responsabili, Stefania Lamacchia.
Per voi sono stati 7 giorni intensi. Prima l'istituzione del presidio in Prefettura, ieri la marcia con la partecipazione del mondo associativo barlettano.
Intensissimi. Il 15 marzo presso la prefettura di Barletta alla presenza del Procuratore Nitti, del Procuratore Giannella e del segretario regionale Don Angelo Cassano è stato ufficialmente istituito il presidio di Barletta. Non sapendo quando precisamente saremmo diventati presidio non avevamo organizzato nulla per il 21 marzo, anzi molti di noi sono andati a Milano e hanno partecipato alla marcia nazionale. Poi è arrivata la proposta di Legambiente di organizzare e non potevamo che accettare, così in poco tempo abbiamo organizzato una marcia anche qui a Barletta.
Alla marcia hanno partecipato tanti giovani. Prima ancora che fosse istituito il presidio avete incontrato le scolaresche. Come hanno risposto i ragazzi? Che percezione c'è della mafia?
Questa marcia serviva per dire alla gente che Libera contro le mafie c'è, esiste e sta iniziando a lavorare per la comunità, per la nostra città. Con i giovani c'è tanto lavoro da fare, infatti abbiamo iniziato ad incontrarli nelle scuole, alcuni dirigenti hanno anche firmato il patto di presidio, e continueremo ad incontrarli nei prossimi giorni. L'anno prossimo, il 21 marzo saranno loro a parlare di lotta alla mafia. Su certi temi c'è bisogno di tempo, preparazione e consapevolezza. I ragazzi rispondono bene se non ci si pone nei loro confronti con arroganza e saccenteria e molti di loro conoscono bene la realtà criminale di Barletta.
Nell'ultimo periodo Barletta sembra essere diventata una città "pericolosa". Claudio Lasala, che avete omaggiato in occasione della marcia, è il simbolo di un malessere tangibile. Come si contrasta?
Barletta ha un gran bisogno di legalità e a dirlo sono gli stessi procuratori e le relazioni della DIA che parlano del nostro territorio come un territorio da attenzionare. L'omicidio di Claudio è il risultato ultimo di un tessuto sociale intriso di cultura mafiosa. La cultura mafiosa si contrasta con un lavoro congiunto delle istituzioni e delle associazioni, facendo tanta formazione, portando la legalità nelle scuole e offrendo ai giovani alternative valide, come sport, cultura e divertimento sano.
Che risposta avete avuto dal tessuto economico della città?
Con gli imprenditori e i commercianti non abbiamo avuto ancora modo di rapportarci, tranne che con qualcuno da sempre attivo nel sociale, ma lo faremo sicuramente, è nei nostri progetti.
Fondamentale nel percorso di sensibilizzazione è il ruolo delle istituzioni. Come si porta avanti la sinergia con l'amministrazione e con le rappresentanze dello Stato sul territorio?
Non si può prescindere dalle istituzioni, Libera ha bisogno dalle istituzioni, tutti noi ne abbiamo bisogno. Con l'amministrazione abbiamo già iniziato a confrontarci e ci aspettiamo risposte concrete e in linea con i nostri principi. Le forze dell'ordine si sono mostrate subito disponibili a costruire progetti insieme, loro sono già presenti nelle scuole e crediamo fermamente che insieme si possa fare tanto. Le istituzioni devono intervenire sono fondamentali soprattutto nella fase di repressione, ma quella viene dopo, quando il fenomeno si è diffuso, le associazioni come la nostra, sempre con il sostegno delle istituzioni, sono fondamentali nella prevenzione.
Quali saranno le vostre prossime iniziative? Come farà Libera a far sentire la sua presenza costante sul territorio?
Il 23 saremo a Trinitapoli insieme al nostro segretario regionale Don Angelo Cassano, il comune di Trinitapoli è stato sciolto per mafia, è il dodicesimo comune commissariato in Puglia. Il 25 e il 26 marzo al Teatro Fantasìa andrà in scena lo spettacolo teatrale "Palmina-amara terra mia" per concludere la settimana dedicata alla memoria delle vittime innocenti di mafia. Sempre il 25 incontreremo i ragazzi della scuola media De Nittis e il 29 incontreremo i ragazzi del Polivalente. Lunedì 27 saremo all'Ipercoop di Barletta per parlare con i soci delle cooperative sociali che producono beni sui terreni confiscati alla mafia, che vengono venduti negli ipermercati Coop.
Noi ci incontriamo solitamente il mercoledì per la tradizionale riunione settimanale, invitiamo tutti a partecipare almeno una volta. Non abbiamo una sede e girovaghiamo nelle sedi delle associazioni o delle chiese che si mettono a nostra disposizione. Per contattarci abbiamo una mail: liberacontrolemafiebarletta@gmail.com, a breve riavremo anche le pagine social.
Per voi sono stati 7 giorni intensi. Prima l'istituzione del presidio in Prefettura, ieri la marcia con la partecipazione del mondo associativo barlettano.
Intensissimi. Il 15 marzo presso la prefettura di Barletta alla presenza del Procuratore Nitti, del Procuratore Giannella e del segretario regionale Don Angelo Cassano è stato ufficialmente istituito il presidio di Barletta. Non sapendo quando precisamente saremmo diventati presidio non avevamo organizzato nulla per il 21 marzo, anzi molti di noi sono andati a Milano e hanno partecipato alla marcia nazionale. Poi è arrivata la proposta di Legambiente di organizzare e non potevamo che accettare, così in poco tempo abbiamo organizzato una marcia anche qui a Barletta.
Alla marcia hanno partecipato tanti giovani. Prima ancora che fosse istituito il presidio avete incontrato le scolaresche. Come hanno risposto i ragazzi? Che percezione c'è della mafia?
Questa marcia serviva per dire alla gente che Libera contro le mafie c'è, esiste e sta iniziando a lavorare per la comunità, per la nostra città. Con i giovani c'è tanto lavoro da fare, infatti abbiamo iniziato ad incontrarli nelle scuole, alcuni dirigenti hanno anche firmato il patto di presidio, e continueremo ad incontrarli nei prossimi giorni. L'anno prossimo, il 21 marzo saranno loro a parlare di lotta alla mafia. Su certi temi c'è bisogno di tempo, preparazione e consapevolezza. I ragazzi rispondono bene se non ci si pone nei loro confronti con arroganza e saccenteria e molti di loro conoscono bene la realtà criminale di Barletta.
Nell'ultimo periodo Barletta sembra essere diventata una città "pericolosa". Claudio Lasala, che avete omaggiato in occasione della marcia, è il simbolo di un malessere tangibile. Come si contrasta?
Barletta ha un gran bisogno di legalità e a dirlo sono gli stessi procuratori e le relazioni della DIA che parlano del nostro territorio come un territorio da attenzionare. L'omicidio di Claudio è il risultato ultimo di un tessuto sociale intriso di cultura mafiosa. La cultura mafiosa si contrasta con un lavoro congiunto delle istituzioni e delle associazioni, facendo tanta formazione, portando la legalità nelle scuole e offrendo ai giovani alternative valide, come sport, cultura e divertimento sano.
Che risposta avete avuto dal tessuto economico della città?
Con gli imprenditori e i commercianti non abbiamo avuto ancora modo di rapportarci, tranne che con qualcuno da sempre attivo nel sociale, ma lo faremo sicuramente, è nei nostri progetti.
Fondamentale nel percorso di sensibilizzazione è il ruolo delle istituzioni. Come si porta avanti la sinergia con l'amministrazione e con le rappresentanze dello Stato sul territorio?
Non si può prescindere dalle istituzioni, Libera ha bisogno dalle istituzioni, tutti noi ne abbiamo bisogno. Con l'amministrazione abbiamo già iniziato a confrontarci e ci aspettiamo risposte concrete e in linea con i nostri principi. Le forze dell'ordine si sono mostrate subito disponibili a costruire progetti insieme, loro sono già presenti nelle scuole e crediamo fermamente che insieme si possa fare tanto. Le istituzioni devono intervenire sono fondamentali soprattutto nella fase di repressione, ma quella viene dopo, quando il fenomeno si è diffuso, le associazioni come la nostra, sempre con il sostegno delle istituzioni, sono fondamentali nella prevenzione.
Quali saranno le vostre prossime iniziative? Come farà Libera a far sentire la sua presenza costante sul territorio?
Il 23 saremo a Trinitapoli insieme al nostro segretario regionale Don Angelo Cassano, il comune di Trinitapoli è stato sciolto per mafia, è il dodicesimo comune commissariato in Puglia. Il 25 e il 26 marzo al Teatro Fantasìa andrà in scena lo spettacolo teatrale "Palmina-amara terra mia" per concludere la settimana dedicata alla memoria delle vittime innocenti di mafia. Sempre il 25 incontreremo i ragazzi della scuola media De Nittis e il 29 incontreremo i ragazzi del Polivalente. Lunedì 27 saremo all'Ipercoop di Barletta per parlare con i soci delle cooperative sociali che producono beni sui terreni confiscati alla mafia, che vengono venduti negli ipermercati Coop.
Noi ci incontriamo solitamente il mercoledì per la tradizionale riunione settimanale, invitiamo tutti a partecipare almeno una volta. Non abbiamo una sede e girovaghiamo nelle sedi delle associazioni o delle chiese che si mettono a nostra disposizione. Per contattarci abbiamo una mail: liberacontrolemafiebarletta@gmail.com, a breve riavremo anche le pagine social.