Barletta educhi contro la violenza: l'appello dell'Osservatorio Giulia e Rossella
L'ombra del femminicidio spinge alla richiesta di informazione e sensibilizzazione
giovedì 3 ottobre 2013
E' ormai emergenza: è un dato che le donne muoiono per mano di uomini conosciuti e sconosciuti. La denuncia arriva con toni chiari e decisi dall'Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza Onlus. «È necessario intervenire con urgenza. I dati dei femminicidi sono drammatici, i numeri inaccettabili per un Paese civile: dall'inizio dell'anno sono state ammazzate più di 100 donne. Solo a Barletta nel 2011 al Centro Antiviolenza sito in p.zza A. Moro 16, sono state effettuate le seguenti prestazioni: 357 interventi di sostegno e informazione; 59 colloqui telefonici; 191 prestazioni di assistenza legale; 148 interventi psicologici; 10 interventi di mediazione. Nel 2012 numeri solo in leggero calo, ma comunque preooccupanti: 235 interventi di sostegno e informazione; 43 colloqui telefonici; 155 prestazioni di assistenza legale; 104 interventi psicologici; 4 interventi di mediazione.
Occorre guardare alla violenza contro le donne attraverso l'ottica dei Diritti Umani perché la violenza nega alle donne i fondamentali diritti: alla vita, alla libertà, all'integrità corporea, alla libertà di movimento e alla dignità delle persone. Questo è quanto viene affermato nella Convenzione di Istanbul ratificata da ultimo dalla Camera e ora al vaglio del Senato. Bisogna riflettere assolutamente sui fatti luttuosi di questi giorni perché essi dimostrano che la violenza degli uomini contro le donne non si contrasta solo con misure di sicurezza, ma anche e soprattutto attraverso la prevenzione, la formazione delle nuove generazioni e il rafforzamento delle strutture già esistenti. Una donna che subisce violenza è un problema sociale che coinvolge la nostra comunità e tutta l'Italia nel suo complesso.
Le azioni di informazione e di sensibilizzazione devono mirare a un cambiamento di paradigma culturale e perché ciò avvenga è necessario che le scuole, quali principali agenzie del territorio destinate all'educazione, vengano coinvolte attivamente nella elaborazione delle strategie di diffusione della cultura di genere e della legalità. Sin dalla nascita nel 1995, le donne dell'associazione "Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza Onlus I.S" hanno progettato e realizzato, sostenute in parte dall'Amministrazione Comunale, campagne di sensibilizzazione, progetti di prevenzione all'abuso e contrasto alla violenza stessa, coinvolgendo attivamente bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita personale e culturale atte al riconoscimento della diversità di genere e dell'identità altrui.Consce della importanza della prevenzione al fenomeno della violenza di genere, esprimono un desiderio: non si sprechi il lavoro fatto in tutti questi anni dalle donne dell'Associazione. Si invita questa Amministrazione Comunale a sostenere un programma di educazione e formazione al rispetto della persona, volto a combattere gli stereotipi di genere che si formano sin dai primi anni di età e sostenere l'importanza dell'educazione all'affettività e alla relazione.
Ora basta con i solenni proclami - è la richiesta della presidente dell'Osservatorio, Tina Arbues - è tempo di agire e presto, bisogna operare concretamente sul nostro territorio. Le donne impegnate da sempre, spesso in solitudine e senza risorse, vogliono andare oltre l'indignazione e le denunce, richiamare tutti alle proprie responsabilità, per evitare che tragedie di cui sono piene le cronache, diventino realtà anche nella nostra città».
Occorre guardare alla violenza contro le donne attraverso l'ottica dei Diritti Umani perché la violenza nega alle donne i fondamentali diritti: alla vita, alla libertà, all'integrità corporea, alla libertà di movimento e alla dignità delle persone. Questo è quanto viene affermato nella Convenzione di Istanbul ratificata da ultimo dalla Camera e ora al vaglio del Senato. Bisogna riflettere assolutamente sui fatti luttuosi di questi giorni perché essi dimostrano che la violenza degli uomini contro le donne non si contrasta solo con misure di sicurezza, ma anche e soprattutto attraverso la prevenzione, la formazione delle nuove generazioni e il rafforzamento delle strutture già esistenti. Una donna che subisce violenza è un problema sociale che coinvolge la nostra comunità e tutta l'Italia nel suo complesso.
Le azioni di informazione e di sensibilizzazione devono mirare a un cambiamento di paradigma culturale e perché ciò avvenga è necessario che le scuole, quali principali agenzie del territorio destinate all'educazione, vengano coinvolte attivamente nella elaborazione delle strategie di diffusione della cultura di genere e della legalità. Sin dalla nascita nel 1995, le donne dell'associazione "Osservatorio Giulia e Rossella Centro Antiviolenza Onlus I.S" hanno progettato e realizzato, sostenute in parte dall'Amministrazione Comunale, campagne di sensibilizzazione, progetti di prevenzione all'abuso e contrasto alla violenza stessa, coinvolgendo attivamente bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita personale e culturale atte al riconoscimento della diversità di genere e dell'identità altrui.Consce della importanza della prevenzione al fenomeno della violenza di genere, esprimono un desiderio: non si sprechi il lavoro fatto in tutti questi anni dalle donne dell'Associazione. Si invita questa Amministrazione Comunale a sostenere un programma di educazione e formazione al rispetto della persona, volto a combattere gli stereotipi di genere che si formano sin dai primi anni di età e sostenere l'importanza dell'educazione all'affettività e alla relazione.
Ora basta con i solenni proclami - è la richiesta della presidente dell'Osservatorio, Tina Arbues - è tempo di agire e presto, bisogna operare concretamente sul nostro territorio. Le donne impegnate da sempre, spesso in solitudine e senza risorse, vogliono andare oltre l'indignazione e le denunce, richiamare tutti alle proprie responsabilità, per evitare che tragedie di cui sono piene le cronache, diventino realtà anche nella nostra città».