Barletta è "zona protetta": le immagini del primo giorno contro il Coronavirus
Prudente, ma non immobile: ecco come si presenta la città
martedì 10 marzo 2020
13.44
È il "giorno uno" anche per Barletta che da questa notte, insieme al resto d'Italia, è zona protetta. Un risveglio insolito per le attività, i gestori, i commercianti e, ovviamente, per i cittadini. L'invito a restate a casa e il divieto di assembramenti è un invito alla prudenza, alla tutela del bene comune e della salute di tutti. Stringenti le restrizioni fino al 3 aprile, ma necessarie per sconfiggere l'emergenza e placare la catena dei contagi da Covid-19, che in Puglia salgono a quota 56.
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Le immagini del centro cittadino di Barletta al primo giorno dall'adozione del provvedimento, rivelano una città prudente, ma non immobile. Restano aperte le attività commerciali, seppure i clienti stentano ad entrarci. Altre, invece, hanno deciso di chiudere in via temporanea. Non si rinuncia ad una boccata d'aria, qualcuno passeggia per le piazze, sosta sulle panchine, ma si cerca di evitare il contatto. Proprio come nei bar in cui, mentre i tavoli distanziati mantengono la distanza di sicurezza di un metro (pena, la sospensione dell'attività), qualcuno sorseggia il caffè in mascherina.
Continua la circolazione delle auto, seppure solo di chi deve spostarsi per lavoro o per necessità. La fila per accedere a banche, farmacie e supermercati si fa fuori, ma la distanza in questi casi non è sempre garantita.
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Le immagini del centro cittadino di Barletta al primo giorno dall'adozione del provvedimento, rivelano una città prudente, ma non immobile. Restano aperte le attività commerciali, seppure i clienti stentano ad entrarci. Altre, invece, hanno deciso di chiudere in via temporanea. Non si rinuncia ad una boccata d'aria, qualcuno passeggia per le piazze, sosta sulle panchine, ma si cerca di evitare il contatto. Proprio come nei bar in cui, mentre i tavoli distanziati mantengono la distanza di sicurezza di un metro (pena, la sospensione dell'attività), qualcuno sorseggia il caffè in mascherina.
Continua la circolazione delle auto, seppure solo di chi deve spostarsi per lavoro o per necessità. La fila per accedere a banche, farmacie e supermercati si fa fuori, ma la distanza in questi casi non è sempre garantita.