Barletta e il suo orto botanico, un'attesa lunga 40 anni
Appaltato negli anni novanta, attende ancora conclusione
martedì 13 aprile 2010
Così come per tante questioni anche quello del giardino botanico qui a Barletta è una questione che ha origini nella notte dei tempi, e che si è protratta fino ai giorni d'oggi. L'idea nasce attorno agli anni settanta, per poi essere resa esecutiva negli anni novanta quando il Comune dopo l'ottenimento da parte della Sovrintendenza ai beni culturali del vincolo di archeologia industriale per la distilleria, avviò le pratiche per l'acquisizione dei suoli. Nonostante i bandi e i finanziamenti dei lavori furono fatti nel lontano 1997, l'avvio dei lavori del primo stralcio avvenne nel 2007, lavori che secondo le previsioni sarebbero dovuti terminare qualche anno fa, ma che stando alle dichiarazioni degli addetti ai lavori invece, pare che bisognerà ancora attendere qualche anno.
Il progetto è stato realizzato ad angolo tra Viale Marconi e Via da Vinci, sulle ceneri della vecchia distilleria in disuso da circa quarant'anni. Un progetto che inizialmente prevedeva una spesa per la sua realizzazione di circa quattro miliardi di lire diventati successivamente due milioni di euro, inoltre, all'epoca della redazione del progetto, questo fu diviso in due stralci, in un primo stralcio era previsto la creazione del giardino e della struttura museale mentre un secondo stralcio prevedeva la realizzazione dell'edificio dove sistemare la biglietteria, bagni e spogliatoi.
Come accennato, alcune vicissitudini sorte nel corso dei lavori hanno allontanato ulteriormente la data di fine lavori e la consegna alla cittadinanza del giardino botanico, vicissitudini legate in primis con l'Acquedotto pugliese che a quanto pare non era in grado di fornire la pressione idrica sufficiente per i bocchettoni del sistema antincendio definito dal progetto, costringendo di fatti al rifacimento di tutto il sistema; questo intoppo inoltre ha creato un aumento del costo dei lavori di circa 400 mila euro, soldi che sono rientrati quindi nella definizione dell'ultimo bilancio comunale. La questione dei bocchettoni inoltre a scatenato come conseguenza l'insorgere di una altro problema relativo alla piantumazione delle essenze arboree slittato ai mesi di Aprile e Maggio in quanto la temperatura fredda non favoriva tale processo. Al termine della piantumazione in teoria il Comune potrebbe disporre l'apertura del giardino alla cittadinanza a meno che al Palazzo di città non si decida di aprire il giardino alla fine dei lavori anche del secondo stralcio.
Il progetto è stato realizzato ad angolo tra Viale Marconi e Via da Vinci, sulle ceneri della vecchia distilleria in disuso da circa quarant'anni. Un progetto che inizialmente prevedeva una spesa per la sua realizzazione di circa quattro miliardi di lire diventati successivamente due milioni di euro, inoltre, all'epoca della redazione del progetto, questo fu diviso in due stralci, in un primo stralcio era previsto la creazione del giardino e della struttura museale mentre un secondo stralcio prevedeva la realizzazione dell'edificio dove sistemare la biglietteria, bagni e spogliatoi.
Come accennato, alcune vicissitudini sorte nel corso dei lavori hanno allontanato ulteriormente la data di fine lavori e la consegna alla cittadinanza del giardino botanico, vicissitudini legate in primis con l'Acquedotto pugliese che a quanto pare non era in grado di fornire la pressione idrica sufficiente per i bocchettoni del sistema antincendio definito dal progetto, costringendo di fatti al rifacimento di tutto il sistema; questo intoppo inoltre ha creato un aumento del costo dei lavori di circa 400 mila euro, soldi che sono rientrati quindi nella definizione dell'ultimo bilancio comunale. La questione dei bocchettoni inoltre a scatenato come conseguenza l'insorgere di una altro problema relativo alla piantumazione delle essenze arboree slittato ai mesi di Aprile e Maggio in quanto la temperatura fredda non favoriva tale processo. Al termine della piantumazione in teoria il Comune potrebbe disporre l'apertura del giardino alla cittadinanza a meno che al Palazzo di città non si decida di aprire il giardino alla fine dei lavori anche del secondo stralcio.