Barletta deve riprendersi il mare per rinascere
Il convegno "Barletta Città Marinara" e le prospettive della blue economy in Puglia
venerdì 23 ottobre 2015
19.20
«Quello del 14 ottobre 2015, è stato il primo evento in assoluto di carattere sia culturale che socio economico, nato sotto la benedizione delle massime autorità sia ecclesiastiche, che civili». E' quanto scrive Nicola Palmitessa del Centro Studi "La Cittadella Innova". «Nel ringraziare, sentitamente, tutti coloro che hanno partecipato all'evento "Premio Barletta Città Marinara" (rappresentanti del mondo ecclesiale, imprenditoriale e del lavoro), presso l'Auditorium S. Antonio in Barletta, riterrei utile ribadire alcune ragioni di tale premio. Certo non è stato facile sia per le scarse risorse che per gli aspetti organizzativi, riunire intorno ad un unico tavolo, istituzioni, imprese e liberi professionisti, associazioni. Ma allo stesso tempo si è rivelato molto provvidenziale. Il comune interrogativo è stato: cosa significherebbe, per Barletta, la provincia e la Puglia, la prospettiva di riannodare e riprendere il reciproco dialogo con il suo autentico spirito imprenditoriale, il suo mare, le sue coste, i suoi porti e il suo turismo?
In questo contesto, si sono avvicendati i diversi approcci di lettura interdisciplinari e utili dichiarazioni di personalità istituzionali, religiose e civili nonché di associazioni datoriali. Sulla grande risorsa marittima e marinara, tra le più abbandonate e bistrattate da alcune generazioni, tutti sono stati accomunati dalla felice intuizione di approfondire i loro stessi punti di vista in ogni singolo intervento. Infatti, nell'attuale era della globalizzazione sostenibile, le infrastrutture di tipo naturali e territoriali, sociali e produttive, identitarie e culturali ed istituzionali e politiche, sono paragonabili a quella di uno strano pontile di raccordo tra le città pugliesi e il suo mare. Tra i circa 25 centri urbani costieri - pari a circa un paio di milioni di abitanti, oltre alle loro marine - e gli 800 km di coste marittime pugliesi, la natura di questo obsoleto e traballante pontile, sembra precaria un po' per tutti. Come una struttura arrugginita, pericolosa solo a volerla conoscere personalmente, a studiarla anche alla luce del Piano Territoriale Regionale. Il quale, benché completo nei suoi diversi aspetti, tuttavia sul piano dell'analisi storica e di lungo periodo, si caratterizza in una tarda lettura rurale e paesistica, piuttosto che in quella della complessa formazione di antichi e grandi centri urbani. A loro volta, identificabili in un immediato futuro di come interfaccia di produttive risorse tra la costa e i sistemi portuali e balneari moderni (bleu economiy). Un limite di metodo pubblicamente accettato dalla stesso assessore regionale, dott.ssa Angela Barbanente. Il tutto forse giustificato dall'assenza del doveroso scandaglio del più elementare e articolato storicizzare di una regione come orfana del suo tempo (passato e quindi futuro).
Tra le città costiere pugliesi, Barletta (Città capofila dell'area Vasta e Città co-Capoluogo di Provincia) che ha da poco sottoscritto l'intesa tra Sindacati e Confindustria, oltre al protocollo d'Intesa sul piano costa tra nella Bat (Ass. Regionale, grazie al Consigliere F. Caracciolo), si rivela come tra le più separate dal mare e con un mare senza città. Insomma il vecchio pontile è crollato da tempo e pochi se ne sarebbero accorti: un tempo congiungeva vita economica e del tempo libero a quella del mare.
Tra le città della provincia Bat, anche la 'progredita' città degli statuti marittimi, cioè Trani, pare faccia acqua per le strutture e pontile da tempo obsolete e prive di adeguate risorse. Eccezion fatta per la città di Bisceglie e la persona del suo sindaco, l'avv. Francesco Spina, che ha spiazzato tutti ammodernando, tra l'altro, in tempi utili un'area retro-portuale del suo porto turistico. Unico ad attirare flussi di imbarcazioni da diporto nella Provincia Bat.
Qui sorgono domande spontanee: come mai in Barletta e Provincia tardano l'attivazione del "Futur Center l'Incubatore dell'innovazione"? Come concepire un piano strategico di sviluppo senza la consapevolezza di rilanciare l'identità socio-economica della Città Marinara di Barletta? Che ora riemerge con un propria forza culturale? Se i nostri cari politici e attori sociali (culturali e imprenditoriali) non sanno cosa si intenda – ad esempio - per diportistica di bassa o di alta costa, in quale mare staremmo navigando?
In altri termini, se il Sindaco della città capofila dell'Area Vasta e Provincia Bat, Pasquale Cascella trovasse non poche difficoltà oggettive tra gli schieramenti politici, che farebbe? Allargare il governo locale con il sostegno di un'opposizione 'costruttiva'? Oppure lasciare, magari temporaneamente, che il sindaco Illuminato Francesco Spina, si adoperi lui stesso ad attivare i sindaci del Patto per lo sviluppo verso le dovute istanze regionali e nazionali?
Il Centro Studi che mi onoro presiedere, da tempo funge soltanto da sprono nel riavviare la messa in moto verso la rigenerazione strategica delle città della provincia e spero anche del raccordo tra quelle costiere pugliesi e l'economia del mare. Oggi i sindaci e associazioni di categorie si sono riuniti intorno ad una felice ed inaspettata premiazione per quello che finora hanno cercato di fare, ma soprattutto per quello che faranno secondo non improvvisate visioni di tale sviluppo. Grande è tuttora la fame di conoscenza sulle prospettive dell'economia del mare per le stesse istituzioni e gli attori sociali, come risulta dall'interessante e recente rapporto del 2015 sui dati Unioncamere e Assonautica».
In questo contesto, si sono avvicendati i diversi approcci di lettura interdisciplinari e utili dichiarazioni di personalità istituzionali, religiose e civili nonché di associazioni datoriali. Sulla grande risorsa marittima e marinara, tra le più abbandonate e bistrattate da alcune generazioni, tutti sono stati accomunati dalla felice intuizione di approfondire i loro stessi punti di vista in ogni singolo intervento. Infatti, nell'attuale era della globalizzazione sostenibile, le infrastrutture di tipo naturali e territoriali, sociali e produttive, identitarie e culturali ed istituzionali e politiche, sono paragonabili a quella di uno strano pontile di raccordo tra le città pugliesi e il suo mare. Tra i circa 25 centri urbani costieri - pari a circa un paio di milioni di abitanti, oltre alle loro marine - e gli 800 km di coste marittime pugliesi, la natura di questo obsoleto e traballante pontile, sembra precaria un po' per tutti. Come una struttura arrugginita, pericolosa solo a volerla conoscere personalmente, a studiarla anche alla luce del Piano Territoriale Regionale. Il quale, benché completo nei suoi diversi aspetti, tuttavia sul piano dell'analisi storica e di lungo periodo, si caratterizza in una tarda lettura rurale e paesistica, piuttosto che in quella della complessa formazione di antichi e grandi centri urbani. A loro volta, identificabili in un immediato futuro di come interfaccia di produttive risorse tra la costa e i sistemi portuali e balneari moderni (bleu economiy). Un limite di metodo pubblicamente accettato dalla stesso assessore regionale, dott.ssa Angela Barbanente. Il tutto forse giustificato dall'assenza del doveroso scandaglio del più elementare e articolato storicizzare di una regione come orfana del suo tempo (passato e quindi futuro).
Tra le città costiere pugliesi, Barletta (Città capofila dell'area Vasta e Città co-Capoluogo di Provincia) che ha da poco sottoscritto l'intesa tra Sindacati e Confindustria, oltre al protocollo d'Intesa sul piano costa tra nella Bat (Ass. Regionale, grazie al Consigliere F. Caracciolo), si rivela come tra le più separate dal mare e con un mare senza città. Insomma il vecchio pontile è crollato da tempo e pochi se ne sarebbero accorti: un tempo congiungeva vita economica e del tempo libero a quella del mare.
Tra le città della provincia Bat, anche la 'progredita' città degli statuti marittimi, cioè Trani, pare faccia acqua per le strutture e pontile da tempo obsolete e prive di adeguate risorse. Eccezion fatta per la città di Bisceglie e la persona del suo sindaco, l'avv. Francesco Spina, che ha spiazzato tutti ammodernando, tra l'altro, in tempi utili un'area retro-portuale del suo porto turistico. Unico ad attirare flussi di imbarcazioni da diporto nella Provincia Bat.
Qui sorgono domande spontanee: come mai in Barletta e Provincia tardano l'attivazione del "Futur Center l'Incubatore dell'innovazione"? Come concepire un piano strategico di sviluppo senza la consapevolezza di rilanciare l'identità socio-economica della Città Marinara di Barletta? Che ora riemerge con un propria forza culturale? Se i nostri cari politici e attori sociali (culturali e imprenditoriali) non sanno cosa si intenda – ad esempio - per diportistica di bassa o di alta costa, in quale mare staremmo navigando?
In altri termini, se il Sindaco della città capofila dell'Area Vasta e Provincia Bat, Pasquale Cascella trovasse non poche difficoltà oggettive tra gli schieramenti politici, che farebbe? Allargare il governo locale con il sostegno di un'opposizione 'costruttiva'? Oppure lasciare, magari temporaneamente, che il sindaco Illuminato Francesco Spina, si adoperi lui stesso ad attivare i sindaci del Patto per lo sviluppo verso le dovute istanze regionali e nazionali?
Il Centro Studi che mi onoro presiedere, da tempo funge soltanto da sprono nel riavviare la messa in moto verso la rigenerazione strategica delle città della provincia e spero anche del raccordo tra quelle costiere pugliesi e l'economia del mare. Oggi i sindaci e associazioni di categorie si sono riuniti intorno ad una felice ed inaspettata premiazione per quello che finora hanno cercato di fare, ma soprattutto per quello che faranno secondo non improvvisate visioni di tale sviluppo. Grande è tuttora la fame di conoscenza sulle prospettive dell'economia del mare per le stesse istituzioni e gli attori sociali, come risulta dall'interessante e recente rapporto del 2015 sui dati Unioncamere e Assonautica».
IL RAPPORTO 2015 SULL'ECONOMIA DEL MARE E SUE PROSPETTIVE
Secondo il IV – Rapporto sull'economia del Mare agosto 2015 (dati unioncamere e si.camere del 2014), qui elaborate, emerge con forza la necessità di quantificare e monitorare l'economia del mare (blue economy) per mettere in grado il Sistema Puglia (quello camerale ed altri attori istituzionali di adottare decisioni in una prospettiva d'insieme); nonché di individuare nuovi segmenti della filiera dell'economia del mare in Puglia e in particolare nella Provincia Bat si assiste ad una crescita del pil dell'economia del mare tra significativi valori nazionali. Al sud e isole sono insediate il 40% delle imprese nazionali (78.380 su 181.820), e il 42% degli occupati (305.600 su 719.400); per un euro di investimento nella filiera dell'economia del mare (sempre in crescita) si rivela il più alto rispetto ad ogni settore tradizionale. Elaborando una graduatoria dei diversi segmenti di filiera emerge la seguente graduatoria: al primo posto in termini di composizione di valore aggiunto (43,7 miliardi di euro):
1 - Alloggio-ristorazione (turismo marino); 2 - ricerca, regolamentaz. Tutela ambientale; 3 - Movim. merci e passeggeri via mare; 4 - filiera cantieristica; 5 - filiera ittica; 6 - attività sportive-ricreative (turismo marino). Invece, in termini di quantità di occupati (791,4 mila) la graduatoria è così composta: 1 - Alloggio-ristorazione (turismo marino); 2 - filiera cantieristica; 3 - ricerca e tutela ambientale; 4 - mov. Merci e passeggeri via mare; 5 filiera ittica; 6 – attività sportive-ricreative (turismo marino); 7 – industria estraz. marine.
Conclusioni. Per una strategia di ricomposizione identitaria e progetto di sviluppo sostenibile a misura di città marinara per Barletta ed il raccordo tra città e mare di Puglia, il suo centro studi La cittadella Innova, sarebbero uscito o no da un certo scetticismo e inconfessata indifferenza da 'clandestinità'?
Monitorare l'economia del mare di puglia e, quella della provincia e della città di barletta non sembra cosa facile per i ns amministratori. Ancor più monitorare enormi flussi informativi dai numero siiti preposti, e dalla stessa riordinamento delle autorità portuali e sistemi portuali italiani. Si pensi che da mesi il Piano operativo Territoriale sul ns porto non è stata degnato di alcuna conferenza pubblica ne ombra di dibattito da parte dei ns politici locali. Né tantomeno i materiali di studi già pubblicati sulla città marinara, né tantomeno per quelli incorso di stampa.Oltre al tradizionale funzioni di controllo sulla coste e vita marinara da parte del Comando portuale, necessitano: uno sportello informativo, raccordi infrastrutturali e habitat per imbarcazioni da diporto e sport nautico, strutture museali (aree portuali spesso a rischio di antichi insabbiamenti archeologici). Da qui si potranno generare a breve termine, alcune centinaia di piccole imprese e qualche migliaio di nuovi occupati . Le comuni e propositive dichiarazioni delle nostre autorità, tuttavia lasciano ben sperare.
ELENCO DEI SOGGETI CONVENUTI E PREMIATI
Ecclesiastici: S. Eminenza Cardinale Francesco Montenegro, Presidente della Commissione Cei - Carità e Salute e della Caritas Italiana; Mons. Angelo Dipasquale, Arciprete Cattedrale di santa Maria; Mons. Filippo Salvo, Vicario Zona Pastorale di Barletta; Don Riccardo Losappio Direttore delle Comunicazioni Sociali e della Cultura, Arcidiocesi Trani-Barletta, Bisceglie e Nazareth;
Autorità civili: Presidente della Provincia Bat Avv. Francesco Spina e Sindaco di Bisceglie; Sindaco della Città di Barletta, Pasquale Cascella; Dario Damiani Consigliere del Comune di Barletta;
Mare sport etc: Francesco Saverio Giannone Capitano di lungo corso; Dott. Pietro Paolo Cappabianca, già Presidente della Lega Navale Sez. Barletta dal 1999 al 2014; Pierandrea Carulli, Sport Vela, già campione nazionale nel 2003 –Classe Meteor – Napoli; Ai signori Luigi e Giuseppe Paolillo campioni Velisti barlettani e multipremiati di livello regionale e nazionale; Al Signor Salvatore Papeo, ideatore del Trofeo Velico Opto Sport – Race (Margherita di Savoia-Barletta); Raffaele Rizzi, del Bed & Breakfast Eraclio in Barletta
Cultura e associazioni di volontariato e personalità: Prof.ssa Antonella Palmitessa, per le Marine sull'area portuale di Barletta; Prof. Biagio Cavaliere, già Presidente della Società di Storia Patria – Sez. Barletta; Libreria Cialuna di Barletta, nelle mani di Francesco Alfarano; Cinema Paolillo per il 100° Anniversario già Politeama Paolillo; Prof. Ruggiero Quarto geologo; Unitalsi di Barletta (fondata il15 agosto 1945) nelle mani del Presidente Cosimo Cilli, per il 70° Anniversario della fondazione; Antonietta Fioravante -Esperti; Al Prof. Ruggiero Dellisanti (Geologo);
Aziende storiche: Antonio Daloiso, campione nazionale di Pasticceria Barlettano; Pastificio Bolognese – fin dal 1968, nelle mani del Signor Antonio Dicuonzo; Dr. Tullio Alberico della Reale Assicurazione.
Secondo il IV – Rapporto sull'economia del Mare agosto 2015 (dati unioncamere e si.camere del 2014), qui elaborate, emerge con forza la necessità di quantificare e monitorare l'economia del mare (blue economy) per mettere in grado il Sistema Puglia (quello camerale ed altri attori istituzionali di adottare decisioni in una prospettiva d'insieme); nonché di individuare nuovi segmenti della filiera dell'economia del mare in Puglia e in particolare nella Provincia Bat si assiste ad una crescita del pil dell'economia del mare tra significativi valori nazionali. Al sud e isole sono insediate il 40% delle imprese nazionali (78.380 su 181.820), e il 42% degli occupati (305.600 su 719.400); per un euro di investimento nella filiera dell'economia del mare (sempre in crescita) si rivela il più alto rispetto ad ogni settore tradizionale. Elaborando una graduatoria dei diversi segmenti di filiera emerge la seguente graduatoria: al primo posto in termini di composizione di valore aggiunto (43,7 miliardi di euro):
1 - Alloggio-ristorazione (turismo marino); 2 - ricerca, regolamentaz. Tutela ambientale; 3 - Movim. merci e passeggeri via mare; 4 - filiera cantieristica; 5 - filiera ittica; 6 - attività sportive-ricreative (turismo marino). Invece, in termini di quantità di occupati (791,4 mila) la graduatoria è così composta: 1 - Alloggio-ristorazione (turismo marino); 2 - filiera cantieristica; 3 - ricerca e tutela ambientale; 4 - mov. Merci e passeggeri via mare; 5 filiera ittica; 6 – attività sportive-ricreative (turismo marino); 7 – industria estraz. marine.
Conclusioni. Per una strategia di ricomposizione identitaria e progetto di sviluppo sostenibile a misura di città marinara per Barletta ed il raccordo tra città e mare di Puglia, il suo centro studi La cittadella Innova, sarebbero uscito o no da un certo scetticismo e inconfessata indifferenza da 'clandestinità'?
Monitorare l'economia del mare di puglia e, quella della provincia e della città di barletta non sembra cosa facile per i ns amministratori. Ancor più monitorare enormi flussi informativi dai numero siiti preposti, e dalla stessa riordinamento delle autorità portuali e sistemi portuali italiani. Si pensi che da mesi il Piano operativo Territoriale sul ns porto non è stata degnato di alcuna conferenza pubblica ne ombra di dibattito da parte dei ns politici locali. Né tantomeno i materiali di studi già pubblicati sulla città marinara, né tantomeno per quelli incorso di stampa.Oltre al tradizionale funzioni di controllo sulla coste e vita marinara da parte del Comando portuale, necessitano: uno sportello informativo, raccordi infrastrutturali e habitat per imbarcazioni da diporto e sport nautico, strutture museali (aree portuali spesso a rischio di antichi insabbiamenti archeologici). Da qui si potranno generare a breve termine, alcune centinaia di piccole imprese e qualche migliaio di nuovi occupati . Le comuni e propositive dichiarazioni delle nostre autorità, tuttavia lasciano ben sperare.
ELENCO DEI SOGGETI CONVENUTI E PREMIATI
Ecclesiastici: S. Eminenza Cardinale Francesco Montenegro, Presidente della Commissione Cei - Carità e Salute e della Caritas Italiana; Mons. Angelo Dipasquale, Arciprete Cattedrale di santa Maria; Mons. Filippo Salvo, Vicario Zona Pastorale di Barletta; Don Riccardo Losappio Direttore delle Comunicazioni Sociali e della Cultura, Arcidiocesi Trani-Barletta, Bisceglie e Nazareth;
Autorità civili: Presidente della Provincia Bat Avv. Francesco Spina e Sindaco di Bisceglie; Sindaco della Città di Barletta, Pasquale Cascella; Dario Damiani Consigliere del Comune di Barletta;
Mare sport etc: Francesco Saverio Giannone Capitano di lungo corso; Dott. Pietro Paolo Cappabianca, già Presidente della Lega Navale Sez. Barletta dal 1999 al 2014; Pierandrea Carulli, Sport Vela, già campione nazionale nel 2003 –Classe Meteor – Napoli; Ai signori Luigi e Giuseppe Paolillo campioni Velisti barlettani e multipremiati di livello regionale e nazionale; Al Signor Salvatore Papeo, ideatore del Trofeo Velico Opto Sport – Race (Margherita di Savoia-Barletta); Raffaele Rizzi, del Bed & Breakfast Eraclio in Barletta
Cultura e associazioni di volontariato e personalità: Prof.ssa Antonella Palmitessa, per le Marine sull'area portuale di Barletta; Prof. Biagio Cavaliere, già Presidente della Società di Storia Patria – Sez. Barletta; Libreria Cialuna di Barletta, nelle mani di Francesco Alfarano; Cinema Paolillo per il 100° Anniversario già Politeama Paolillo; Prof. Ruggiero Quarto geologo; Unitalsi di Barletta (fondata il15 agosto 1945) nelle mani del Presidente Cosimo Cilli, per il 70° Anniversario della fondazione; Antonietta Fioravante -Esperti; Al Prof. Ruggiero Dellisanti (Geologo);
Aziende storiche: Antonio Daloiso, campione nazionale di Pasticceria Barlettano; Pastificio Bolognese – fin dal 1968, nelle mani del Signor Antonio Dicuonzo; Dr. Tullio Alberico della Reale Assicurazione.