Barletta, dal 2013 al nuovo anno: la fine di ogni alibi per la politica
Da un anno di transizione, alle prospettive del 2014
mercoledì 8 gennaio 2014
00.30
Cosa aspettarsi per la nostra città in questo nuovo anno, e se aspettarsi qualcosa di buono, è certamente una delle domande ricorrenti di questi primi giorni del 2014. L'inevitabilità di guardare per un attimo indietro al recente passato, e dirci cosa è stato il 2013 per Barletta, sotto il profilo politico, amministrativo, e quindi della vita cittadina, è il passaggio necessario, che precede lo sguardo alle nuove prospettive dei prossimi mesi.
La gestione commissariale - Dalla convenzione con il Comune di Bisceglie, per la gestione associata del settore Ragioneria, ad un nuovo provvisorio riordino degli incarichi dirigenziali. Dalla questione del tribunale, all'aumento di Tosap e Imu. Dal nuovo piano di protezione civile, al wi-fi cittadino, fino al negato patrocinio al Barletta Pride. Dalla proposta di spending review per la Bar.S.A., al monitoraggio della situazione finanziaria comunale. Dal problema delle urbanizzazioni, al riconoscimento e all'emersione dei debiti fuori bilancio. Si pensava (e sperava) che potesse essere il commissario prefettizio, dott.ssa Anna Maria Manzone, ad approvare il bilancio 2013, e non il nuovo Consiglio comunale. Sappiamo poi, come le cose siano andate diversamente. Le gestioni commissariali sono periodi di transizione amministrativa, che possono costituire un momento per imprimere qualche scossa o soltanto per un'ordinaria amministrazione. L'ultimo periodo commissariale a Barletta, è apparso, pur tra le azioni da registrare, più simile al secondo dei due modelli.
Il ritorno della (stessa?) politica - Dopo gli strascichi seguiti alla caduta dell'amministrazione Maffei, con sospensioni degli 8 consiglieri PD dimissionari (decisione poi a sua volta di fatto sospesa, e quasi tutti ricandidatisi nelle elezioni amministrative) e gare a chi dovesse recarsi per primo in Procura (anche queste poi finite a tarallucci e vino), la politica locale è stata commissariata dall'arrivo appunto del commissario prefettizio, e dalle imminenti elezioni politiche, precedute nel centrosinistra dalle discusse parlamentarie. Unica eccezione, la precoce auto-candidatura a sindaco, ad un mese dalla fine del Maffei bis, di Damiani, in seguito rientrata, come se nulla fosse, a favore di Alfarano, ufficializzato come candidato sindaco comunque già a febbraio, in largo anticipo rispetto al centrosinistra, e rispetto alla usuale tempistica elettorale del centrodestra barlettano. Il mese di febbraio è stato scosso però dalla sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Montaltino. E' arrivato poi il trimestre pre-elezioni amministrative: nel centrosinistra è stato il "primarie sì, primarie no", sedato dalla scelta di un nome fuori dalla politica locale, barlettano da residente a Roma, stretto collaboratore del presidente (poi riconfermato) Napolitano. Stiamo parlando ovviamente di Pasquale Cascella. La riconferma del centrosinistra e l'elezione a sindaco di Cascella, è arrivata al ballottaggio. In Consiglio comunale sono tornati comunque a sedere metà dei consiglieri presenti nel precedente mandato, ed altri volti non certo nuovi della politica locale. Da ricordare come anche nell'ultima campagna elettorale si sia tornati a parlare della piaga della compravendita del voto.
Cascella, la giunta e i partiti - Una giunta «politica del sindaco» (così definita da Cascella) ufficializzata in meno di due settimane (una novità per la politica locale), con persone vicine al sindaco, tecnici, e un solo esponente per ciascuna forza politica, senza distinzione di peso politico. Una scelta che evidentemente non è andata giù ai partiti fin dal primo momento, se si pensa ai continui mal di pancia ben presto poi emersi e tutt'oggi presenti: segni, nel tempo sempre meno latenti, di una richiesta di rimpasto, a pochi mesi dalla nascita della nuova amministrazione. Le fibrillazioni non sono mancate sin dal primo Consiglio comunale. Uomo di punta della squadra di governo è stato il prof. Ugo Villani: il primo assessore ad essere annunciato, già in campagna elettorale, ma anche il primo assessore a lasciare il suo incarico, ad inizio novembre, dopo poco più di quattro mesi. Motivazione ufficiale: impegni istituzionali ed universitari non più conciliabili. Sul piano politico, è stata certamente una crepa nella neonata amministrazione. La giunta è comunque andata avanti, ma adesso, all'inizio del nuovo anno, ci saranno da sciogliere gli intricati nodi del rapporto tra sindaco, giunta e partiti. Ci sarà il rimpasto? Vedremo.
I provvedimenti - Tra i provvedimenti principali: tre avvisi pubblici per nuovi dirigenti a tempo determinato (selezione conclusasi nei giorni scorsi), contributo fitto casa, accordo con Puglia Promozione, prosieguo dell'iter di progetti già avviati (adeguamento ex mercato ittico, interramento elettrodotti, tavolo di concertazione per incubatore nell'ex Distilleria, nuovo campo polivalente coperto nella zona 167, tirocini nell'Orto Botanico), estate barlettana, mostra De Nittis, emergenza canale H, nomina portavoce, allargamento ztl, piano sociale di zona, protocollo d'intesa con il Politecnico, assunzione a tempo determinato di vigili urbani, commemorazione del 70° anniversario dell'eccidio del 1943, Mennea day, presa d'atto del progetto del secondo fronte della stazione, atto di indirizzo contro la soppressione della sezione del Tribunale, acquisizione sanante di suoli nella 167, piano di contrasto all'evasione fiscale, ricerca sponsor per gli addobbi natalizi, stagione teatrale a cura del Teatro Pubblico Pugliese, raccolta olio vegetale esausto, provvedimenti sulla toponomastica, regolamento affidamento incarichi a professionisti, richiesta di acquisizione a titolo non oneroso di Palazzo della Marra e di vari suoli dal Demanio, codice di comportamento del Comune, adeguamento e manutenzione asilo di via D'Annunzio, inaugurazione del sottovia Callano e progetto per la sistemazione della viabilità connessa, varie manutenzioni cittadine.
Hanno fatto discutere: gli avvisi pubblici per i nuovi dirigenti, la nomina del portavoce, il rinnovo della spesa per la comunicazione istituzionale, i provvedimenti legati al bilancio, le "citazioni" nelle linee programmatiche e le prospettive di smembramento della Bar.S.A.: l'ultima decisione, del 31 dicembre, è per il sì all'affidanento in house alla Bar.S.A. della raccolta rifiuti; rimane da prendere la decisione sulla possibile futura nuova società che dovrà occuparsi degli altri servizi; il tutto tra le polemiche dei partiti che hanno lamentato nei mesi trascorsi, mancanza di condivisione delle scelte; parallelamente rimangono però le proposte di spending review del commissario prefettizio ancora inattuate. Da riportare poi, l'ordinanza di divieto di vendita per asporto di bevande in bottiglie di vetro, l'ordinanza anti-bivacco e quella anti-prostituzione. Le linee programmatiche sono state approvate in Giunta a più di 4 mesi dall'insediamento di Cascella, e discusse in Consiglio a metà novembre (5 mesi dall'insediamento). Ora dovranno al più presto tornare in Consiglio per la definitiva approvazione.
Il bilancio comunale - Anche nel 2013, a Barletta, ma come in molti comuni d'Italia, l'approvazione del bilancio di previsione è apparsa agli occhi di tutti come una palese amara ironia. Uno strumento di programmazione economico-finanziaria che entra in vigore, quasi alla fine dell'anno che avrebbe invece dovuto programmare è l'indiscutibile indice di fallimento della politica: dal livello nazionale, dal quale dipendono molte delle responsabilità a riguardo, fino al livello locale. A ciò, si aggiunge per la nostra città, un anno a metà tra gestione commissariale e gestione politica, caratterizzato da un tormentato passaggio di consegne. Il bilancio che si sperava dovesse essere approvato dal commissario tra giugno e luglio, è alla fine stato approvato a fine novembre. Le polemiche non sono mancate sulla copertura dei debiti fuori bilancio, sul discusso aumento dell'addizionale Irpef, sulla Tares, sul piano delle alienazioni e valorizzazioni, e sull'assestamento di bilancio. Sullo sfondo, il forte rischio di sforamento del patto di stabilità, sul quale prossimamente avremo il responso definitivo.
Dopo un 2013 di transizione, il 2014, è un nuovo ennesimo anno, nel quale mettere alla prova la città: tra Barletta e la politica è possibile un'equazione, o soltanto un nuovo ennesimo cortocircuito? Il 28 febbraio scade il termine per l'approvazione del bilancio di previsione 2014, e per i grandi temi, come il PUG, si attende ancora l'avvio di un iter concreto. A questo punto, l'amministrazione Cascella e il Consiglio comunale non hanno più alibi.
La gestione commissariale - Dalla convenzione con il Comune di Bisceglie, per la gestione associata del settore Ragioneria, ad un nuovo provvisorio riordino degli incarichi dirigenziali. Dalla questione del tribunale, all'aumento di Tosap e Imu. Dal nuovo piano di protezione civile, al wi-fi cittadino, fino al negato patrocinio al Barletta Pride. Dalla proposta di spending review per la Bar.S.A., al monitoraggio della situazione finanziaria comunale. Dal problema delle urbanizzazioni, al riconoscimento e all'emersione dei debiti fuori bilancio. Si pensava (e sperava) che potesse essere il commissario prefettizio, dott.ssa Anna Maria Manzone, ad approvare il bilancio 2013, e non il nuovo Consiglio comunale. Sappiamo poi, come le cose siano andate diversamente. Le gestioni commissariali sono periodi di transizione amministrativa, che possono costituire un momento per imprimere qualche scossa o soltanto per un'ordinaria amministrazione. L'ultimo periodo commissariale a Barletta, è apparso, pur tra le azioni da registrare, più simile al secondo dei due modelli.
Il ritorno della (stessa?) politica - Dopo gli strascichi seguiti alla caduta dell'amministrazione Maffei, con sospensioni degli 8 consiglieri PD dimissionari (decisione poi a sua volta di fatto sospesa, e quasi tutti ricandidatisi nelle elezioni amministrative) e gare a chi dovesse recarsi per primo in Procura (anche queste poi finite a tarallucci e vino), la politica locale è stata commissariata dall'arrivo appunto del commissario prefettizio, e dalle imminenti elezioni politiche, precedute nel centrosinistra dalle discusse parlamentarie. Unica eccezione, la precoce auto-candidatura a sindaco, ad un mese dalla fine del Maffei bis, di Damiani, in seguito rientrata, come se nulla fosse, a favore di Alfarano, ufficializzato come candidato sindaco comunque già a febbraio, in largo anticipo rispetto al centrosinistra, e rispetto alla usuale tempistica elettorale del centrodestra barlettano. Il mese di febbraio è stato scosso però dalla sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Montaltino. E' arrivato poi il trimestre pre-elezioni amministrative: nel centrosinistra è stato il "primarie sì, primarie no", sedato dalla scelta di un nome fuori dalla politica locale, barlettano da residente a Roma, stretto collaboratore del presidente (poi riconfermato) Napolitano. Stiamo parlando ovviamente di Pasquale Cascella. La riconferma del centrosinistra e l'elezione a sindaco di Cascella, è arrivata al ballottaggio. In Consiglio comunale sono tornati comunque a sedere metà dei consiglieri presenti nel precedente mandato, ed altri volti non certo nuovi della politica locale. Da ricordare come anche nell'ultima campagna elettorale si sia tornati a parlare della piaga della compravendita del voto.
Cascella, la giunta e i partiti - Una giunta «politica del sindaco» (così definita da Cascella) ufficializzata in meno di due settimane (una novità per la politica locale), con persone vicine al sindaco, tecnici, e un solo esponente per ciascuna forza politica, senza distinzione di peso politico. Una scelta che evidentemente non è andata giù ai partiti fin dal primo momento, se si pensa ai continui mal di pancia ben presto poi emersi e tutt'oggi presenti: segni, nel tempo sempre meno latenti, di una richiesta di rimpasto, a pochi mesi dalla nascita della nuova amministrazione. Le fibrillazioni non sono mancate sin dal primo Consiglio comunale. Uomo di punta della squadra di governo è stato il prof. Ugo Villani: il primo assessore ad essere annunciato, già in campagna elettorale, ma anche il primo assessore a lasciare il suo incarico, ad inizio novembre, dopo poco più di quattro mesi. Motivazione ufficiale: impegni istituzionali ed universitari non più conciliabili. Sul piano politico, è stata certamente una crepa nella neonata amministrazione. La giunta è comunque andata avanti, ma adesso, all'inizio del nuovo anno, ci saranno da sciogliere gli intricati nodi del rapporto tra sindaco, giunta e partiti. Ci sarà il rimpasto? Vedremo.
I provvedimenti - Tra i provvedimenti principali: tre avvisi pubblici per nuovi dirigenti a tempo determinato (selezione conclusasi nei giorni scorsi), contributo fitto casa, accordo con Puglia Promozione, prosieguo dell'iter di progetti già avviati (adeguamento ex mercato ittico, interramento elettrodotti, tavolo di concertazione per incubatore nell'ex Distilleria, nuovo campo polivalente coperto nella zona 167, tirocini nell'Orto Botanico), estate barlettana, mostra De Nittis, emergenza canale H, nomina portavoce, allargamento ztl, piano sociale di zona, protocollo d'intesa con il Politecnico, assunzione a tempo determinato di vigili urbani, commemorazione del 70° anniversario dell'eccidio del 1943, Mennea day, presa d'atto del progetto del secondo fronte della stazione, atto di indirizzo contro la soppressione della sezione del Tribunale, acquisizione sanante di suoli nella 167, piano di contrasto all'evasione fiscale, ricerca sponsor per gli addobbi natalizi, stagione teatrale a cura del Teatro Pubblico Pugliese, raccolta olio vegetale esausto, provvedimenti sulla toponomastica, regolamento affidamento incarichi a professionisti, richiesta di acquisizione a titolo non oneroso di Palazzo della Marra e di vari suoli dal Demanio, codice di comportamento del Comune, adeguamento e manutenzione asilo di via D'Annunzio, inaugurazione del sottovia Callano e progetto per la sistemazione della viabilità connessa, varie manutenzioni cittadine.
Hanno fatto discutere: gli avvisi pubblici per i nuovi dirigenti, la nomina del portavoce, il rinnovo della spesa per la comunicazione istituzionale, i provvedimenti legati al bilancio, le "citazioni" nelle linee programmatiche e le prospettive di smembramento della Bar.S.A.: l'ultima decisione, del 31 dicembre, è per il sì all'affidanento in house alla Bar.S.A. della raccolta rifiuti; rimane da prendere la decisione sulla possibile futura nuova società che dovrà occuparsi degli altri servizi; il tutto tra le polemiche dei partiti che hanno lamentato nei mesi trascorsi, mancanza di condivisione delle scelte; parallelamente rimangono però le proposte di spending review del commissario prefettizio ancora inattuate. Da riportare poi, l'ordinanza di divieto di vendita per asporto di bevande in bottiglie di vetro, l'ordinanza anti-bivacco e quella anti-prostituzione. Le linee programmatiche sono state approvate in Giunta a più di 4 mesi dall'insediamento di Cascella, e discusse in Consiglio a metà novembre (5 mesi dall'insediamento). Ora dovranno al più presto tornare in Consiglio per la definitiva approvazione.
Il bilancio comunale - Anche nel 2013, a Barletta, ma come in molti comuni d'Italia, l'approvazione del bilancio di previsione è apparsa agli occhi di tutti come una palese amara ironia. Uno strumento di programmazione economico-finanziaria che entra in vigore, quasi alla fine dell'anno che avrebbe invece dovuto programmare è l'indiscutibile indice di fallimento della politica: dal livello nazionale, dal quale dipendono molte delle responsabilità a riguardo, fino al livello locale. A ciò, si aggiunge per la nostra città, un anno a metà tra gestione commissariale e gestione politica, caratterizzato da un tormentato passaggio di consegne. Il bilancio che si sperava dovesse essere approvato dal commissario tra giugno e luglio, è alla fine stato approvato a fine novembre. Le polemiche non sono mancate sulla copertura dei debiti fuori bilancio, sul discusso aumento dell'addizionale Irpef, sulla Tares, sul piano delle alienazioni e valorizzazioni, e sull'assestamento di bilancio. Sullo sfondo, il forte rischio di sforamento del patto di stabilità, sul quale prossimamente avremo il responso definitivo.
Dopo un 2013 di transizione, il 2014, è un nuovo ennesimo anno, nel quale mettere alla prova la città: tra Barletta e la politica è possibile un'equazione, o soltanto un nuovo ennesimo cortocircuito? Il 28 febbraio scade il termine per l'approvazione del bilancio di previsione 2014, e per i grandi temi, come il PUG, si attende ancora l'avvio di un iter concreto. A questo punto, l'amministrazione Cascella e il Consiglio comunale non hanno più alibi.