Barletta, andrà tutto bene: racconti di veri eroi

Dalle corsie degli ospedali ai sacrifici dei lavoratori barlettani

venerdì 13 marzo 2020 20.10
Sono giorni concitati, insoliti, cupi, sospesi nel silenzio e nell'apprensione. L'emergenza Coronavirus colpisce in particolar modo il mondo della sanità: medici, infermieri, operatori sommersi dal lavoro, in situazioni che si possono definire borderline. Resta però la speranza di uscirne presto, di stare di nuovo insieme. Anche per il personale medico barlettano #andràtuttobene, per questo condividiamo con voi queste due testimonianze, invitandovi ancora a scriverci per raccontare le vostre esperienze.
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«Insieme ce la faremo.. andrà tutto bene»
Sorrisi e stanchezza, egualmente celati dietro una mascherina, per la tutela di sé stessi e dei pazienti che transitano in ospedale. «Sempre operativi e presenti per i pazienti», ecco il messaggio dell'U.O.C Oncologia dell'ospedale "Monsignor Dimiccoli" di Barletta. «Essere supportati in questi momenti così critici e pieni di tensione, fa tanto bene al cuore e all'anima. Grazie».

«Viviamo una realtà distorta»

Isabel Santo, giovane medico barlettano, condivide una riflessione e ammonisce quanti ancora stanno affrontando questa emergenza con leggerezza, creando inutili situazioni di pericolo per l'intera comunità.

«Sono un medico, lavoro in ospedale e siamo tutti molto preoccupati da questa Emergenza COVID-19. Ogni mattina mi alzo e vado a lavoro consapevole dei rischi che corro stando a contatto con altra gente, ma è il mio lavoro e lo faccio con grande senso di responsabilità; siamo bombardati di notizie su questa emergenza sanitaria e stiamo vivendo costantemente in allarme perché sappiamo bene che il peggio può scoppiare da un momento all'altro. Mi hanno segnalato che questa mattina la litoranea di Ponente era piena di gente che correva, passeggiava, portava i bambini a spasso e si rilassava. Tutto questo come se fosse una "normale" giornata primaverile. Ahimè, viviamo una realtà distorta, perché un virus non si vede ma uccide. E dato l'elevato contagio, quanti più siamo ad uscire e ad interagire con altre persone, tanto più questo virus è in grado di attaccarci. Ci tengo ad informarvi della situazione perché magari, con la vostra opera di giornalismo e consci anche dell'ultimo decreto emanato dal governo, potete monitorare la situazione e magari denunciarla. La voce di tutti è più forte e più potente della voce del singolo. Vi ringrazio».