Barletta alla BIT è solo un depliant
Il Consigliere provinciale Giuseppe Dipaola commenta con una durissima nota la presentazione della città. Più povero di altri il desk del Comune di Barletta
mercoledì 22 febbraio 2012
11.21
In qualità di Presidente di Presidente della Commisione Consiliare Cultura e Turismo alla BIT di Milano, il consigliere Dipaola della Buona Politica, con la nota da noi volentieri pubblicata, pone in risalto il modesto ruolo della città di Barletta nella Kermesse di promozione:
Alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che si è tenuta dal 16 al 19 Febbraio a Milano, presso la fiera di Rho, la Regione Puglia ha ben esposto il suo Marchio. Una Puglia prevalentemente ancora intatta e non inquinata dal cemento, dalle discariche, dagli inceneritori o dalle immissioni di sostanze nocive. Una Regione che ha preso le distanze da una Politica che coniuga l'economia all'industrializzazione e all'edilizia trascurando l'impatto ambientale. Una Regione che fa del proprio mare petrolio e ricchezza per tutti, opponendosi alle trivellazioni nelle proprie acque.
Una Regione ricca di località immerse nella natura e baciate dal sole, avvolte da una magia di musica e colori, di profumi del mare e della terra degli ulivi e delle vigne. Una Terra ricca di storia e opere d'arte note in tutto il mondo come i riconoscimenti ottenuti dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità ai Trulli di Alberobello, al Castello del Monte di Andria al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo sul Gargano.
Allora, se anche il Turismo deve essere la nostra ricchezza, è necessario che ogni azione amministrativa locale abbia come principio base il rispetto dei beni comuni (acqua, aria, terra). Che si faccia rete tra le istituzioni, i comuni tra loro e con la provincia e la regione. Che il territorio si avvicini al turista, certamente non eliminando le fermate dei treni a lunga percorrenza o tagliando le reti archeologiche e tutto questo nell'anniversario del 150 dell'Unità di Italia.
Eventi come quelli della BIT sono occasioni da non perdere per promuovere un territorio!
E la nostra città era presente con il Patto Territoriale che ha rappresentato i dieci comuni della BT più la città di Corato. In questo contesto la Città di Barletta era rappresentata solo con qualche depliant inerenti la Mostra "L'odore della luce"che si terrà dal 4 maggio al 19 agosto al Palazzo della Marra, Canne della Battaglia e il Certame della Disfida che si farà non sappiamo né quando, né come e né in che modo. Di sicuro si farà! E' ciò che ha affermato alla conferenza stampa dei comuni del patto il Primo Cittadino, unico rappresentante dell'amministrazione, accompagnato dal Dirigente dott. Attolico.
In concomitanza alla Bit la Regione Puglia ha organizzato al di fuori della Fiera uno stand in Piazza Beccaria nei pressi del duomo in cui, sia le sei province che molte città, hanno aderito allestendo i propri desk con brochure e prodotti tipici artigianali e gastronomici. Con mio rammarico ho dovuto constatare che la nostra città era rappresentata con un desk su cui era presente il solo stemma della città con qualche brochure. Pur avendo sostenuto economicamente l'evento, l'Amministrazione era assente, nessun rappresentante istituzionale, nessun assessore o consigliere delegato, nessun prodotto tipico, nessun souvenir artigianale dei monumenti della città. Un desk vuoto, privo di idee, privo di offerte, solo una stemma di una città incapace di offrire alcuna forma di attrazione, culturale, storica-archeologica, artistica, balneare, artigianale, gastronomica. Dov'è la Città Capitale della cultura, la città operosa con le tante imprese nel settore agro- alimentare. Quale vocazione si vuole dare alla nostra città? Quale futuro i nostri amministratori vedono per la nostra città? Ciò che oggi offriamo è solo una città attenta al cemento che realizza quartieri dormitori, invivibili, privi di verde. E' ciò che osserva chi passa dalla statale 16 bis.
Non è sufficiente organizzare una mostra, per fare turismo. Barletta ha tante potenzialità culturali che oggi deve mettere in rete con le città vicine, offrendo un pacchetto di beni sempre più ricco da attrarre il turista storico, balneare o religioso. Bisogna guardare al futuro in modo meno egoistico ed essere lungimiranti. Partecipare agli eventi di altri comuni e viceversa in modo che tutto il territorio ne tragga beneficio, pensando a un turismo più duraturo che guardi non solo al Castello del Monte ma a tutti i castelli federiciani; che guardi non solo a Canne della Battaglia ma anche all'area archeologica di Canosa, di Bisceglie con i Dolmen e altre aree.
Per creare sistema bisogna mettere insieme idee, esperienze e risorse. Solo in questo modo sarà possibile unire risorse economiche, sempre più limitate, ed affrontare la crisi con più forza. Famoso il detto "l'esperienza insegna", in molte altri territori questo già avviene, lo hanno realizzato attraverso la creazione di fondazioni.
Solo uscendo dalla logica dell'isolamento e con il coinvolgimento dei comuni vicini, con l'aiuto di esperti del settore di cui il "nostro territorio" non è privo, si può seriamente guardare al futuro della nostra economia con più serenità.
Alla BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che si è tenuta dal 16 al 19 Febbraio a Milano, presso la fiera di Rho, la Regione Puglia ha ben esposto il suo Marchio. Una Puglia prevalentemente ancora intatta e non inquinata dal cemento, dalle discariche, dagli inceneritori o dalle immissioni di sostanze nocive. Una Regione che ha preso le distanze da una Politica che coniuga l'economia all'industrializzazione e all'edilizia trascurando l'impatto ambientale. Una Regione che fa del proprio mare petrolio e ricchezza per tutti, opponendosi alle trivellazioni nelle proprie acque.
Una Regione ricca di località immerse nella natura e baciate dal sole, avvolte da una magia di musica e colori, di profumi del mare e della terra degli ulivi e delle vigne. Una Terra ricca di storia e opere d'arte note in tutto il mondo come i riconoscimenti ottenuti dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità ai Trulli di Alberobello, al Castello del Monte di Andria al Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo sul Gargano.
Allora, se anche il Turismo deve essere la nostra ricchezza, è necessario che ogni azione amministrativa locale abbia come principio base il rispetto dei beni comuni (acqua, aria, terra). Che si faccia rete tra le istituzioni, i comuni tra loro e con la provincia e la regione. Che il territorio si avvicini al turista, certamente non eliminando le fermate dei treni a lunga percorrenza o tagliando le reti archeologiche e tutto questo nell'anniversario del 150 dell'Unità di Italia.
Eventi come quelli della BIT sono occasioni da non perdere per promuovere un territorio!
E la nostra città era presente con il Patto Territoriale che ha rappresentato i dieci comuni della BT più la città di Corato. In questo contesto la Città di Barletta era rappresentata solo con qualche depliant inerenti la Mostra "L'odore della luce"che si terrà dal 4 maggio al 19 agosto al Palazzo della Marra, Canne della Battaglia e il Certame della Disfida che si farà non sappiamo né quando, né come e né in che modo. Di sicuro si farà! E' ciò che ha affermato alla conferenza stampa dei comuni del patto il Primo Cittadino, unico rappresentante dell'amministrazione, accompagnato dal Dirigente dott. Attolico.
In concomitanza alla Bit la Regione Puglia ha organizzato al di fuori della Fiera uno stand in Piazza Beccaria nei pressi del duomo in cui, sia le sei province che molte città, hanno aderito allestendo i propri desk con brochure e prodotti tipici artigianali e gastronomici. Con mio rammarico ho dovuto constatare che la nostra città era rappresentata con un desk su cui era presente il solo stemma della città con qualche brochure. Pur avendo sostenuto economicamente l'evento, l'Amministrazione era assente, nessun rappresentante istituzionale, nessun assessore o consigliere delegato, nessun prodotto tipico, nessun souvenir artigianale dei monumenti della città. Un desk vuoto, privo di idee, privo di offerte, solo una stemma di una città incapace di offrire alcuna forma di attrazione, culturale, storica-archeologica, artistica, balneare, artigianale, gastronomica. Dov'è la Città Capitale della cultura, la città operosa con le tante imprese nel settore agro- alimentare. Quale vocazione si vuole dare alla nostra città? Quale futuro i nostri amministratori vedono per la nostra città? Ciò che oggi offriamo è solo una città attenta al cemento che realizza quartieri dormitori, invivibili, privi di verde. E' ciò che osserva chi passa dalla statale 16 bis.
Non è sufficiente organizzare una mostra, per fare turismo. Barletta ha tante potenzialità culturali che oggi deve mettere in rete con le città vicine, offrendo un pacchetto di beni sempre più ricco da attrarre il turista storico, balneare o religioso. Bisogna guardare al futuro in modo meno egoistico ed essere lungimiranti. Partecipare agli eventi di altri comuni e viceversa in modo che tutto il territorio ne tragga beneficio, pensando a un turismo più duraturo che guardi non solo al Castello del Monte ma a tutti i castelli federiciani; che guardi non solo a Canne della Battaglia ma anche all'area archeologica di Canosa, di Bisceglie con i Dolmen e altre aree.
Per creare sistema bisogna mettere insieme idee, esperienze e risorse. Solo in questo modo sarà possibile unire risorse economiche, sempre più limitate, ed affrontare la crisi con più forza. Famoso il detto "l'esperienza insegna", in molte altri territori questo già avviene, lo hanno realizzato attraverso la creazione di fondazioni.
Solo uscendo dalla logica dell'isolamento e con il coinvolgimento dei comuni vicini, con l'aiuto di esperti del settore di cui il "nostro territorio" non è privo, si può seriamente guardare al futuro della nostra economia con più serenità.