Barletta a "Fuori dal coro": il dilemma delle visite mediche “urgenti” con due anni di attesa
Solleva nuovamente la questione il caso della signora Annamaria. La Asl precisa: «Le liste di prenotazione non sono chiuse»
venerdì 21 giugno 2024
17.19
Non sembra essere una novità il persistente problema delle tempistiche per le visite mediche presso le nostre strutture sanitarie: richieste urgenti di controlli, in molti casi salvavita, costrette a sostenere tempi di attesa che spaziano da uno a due anni.
L'ultimo caso è stato portato alla luce da un servizio del programma "Fuori dal coro" in onda su Rete4: a testimoniare la propria esperienza è Annamaria, una nostra concittadina di 90 anni.
La povera anziana soffre di problemi al cuore, per cui necessita una visita urgente affinché possa essere effettuata una valutazione per un holter pressorio. La richiesta è stata presentata presso il CUP di Barletta, con urgenza di visita entro 60 giorni. Il risultato? La prima data disponibile sarà soltanto tra due anni, nel 2026. Un tempo di attesa insostenibile, per una donna anziana che, come dichiara la stessa Annamaria, potrebbe anche morire prima di effettuare il controllo.
È un problema all'ordine del giorno: numerose sono le richieste di visita che, prima di essere soddisfatte, dovranno aspettare almeno un anno. Visite ginecologiche, oculistiche, radiologiche; qualunque sia la motivazione, non sembrano esserci prenotazioni imminenti, a meno che non si abbia la possibilità di aprire il portafogli e rivolgersi a specialisti privati. Eppure, persone come la signora Annamaria, che vivono soltanto della poca pensione mensile che percepiscono, non possono permettersi di pagare per poter continuare a vivere.
La questione è stata sottoposta alla direttrice dell'ASL, Tiziana Dimatteo, la quale ha dichiarato di aver messo in campo qualsiasi mezzo per poter sopperire alla carenza di posti.
Pochi giorni fa, dopo un servizio giornalistico su una tematica affine, la Asl aveva precisato con una nota che "le liste di prenotazione nella Asl Bt non sono chiuse". "Viene effettuato un monitoraggio costante delle liste di prenotazione e quando necessario vengono garantite altre date per le prenotazioni. Pertanto gli sportelli Cup e il Call Center aziendali sono pienamente operativi". Questa la precisazione della direttrice Dimatteo. "Conosciamo molto bene le problematiche legate ai tempi di prenotazione perché abbiamo un monitoraggio costante - aggiunge la Direttrice Generale - e soprattutto abbiamo messo in campo tutte le forze organizzative per portare al massimo le potenzialità che abbiamo su tutto il territorio. Nel corso del 2023 abbiamo infatti aumentato tutte le prestazioni sanitarie rispetto al 2019 di 37,2 punti percentuali mentre il numero degli interventi chirurgici è aumentato del 26 per cento. I dati sono in aumento anche nel 2024. Non basta e continuiamo a lavorare per rispondere alle esigenze di assistenza, ma non abbiamo liste chiuse".
Quanta strada c'è ancora da fare, per poter rendere efficiente e tempestivo per tutti il nostro sistema sanitario? Vivere non può diventare un privilegio di chi possiede denaro per poter essere curato, o semplicemente per fare prevenzione.
Qui è possibile guardare il servizio completo.
L'ultimo caso è stato portato alla luce da un servizio del programma "Fuori dal coro" in onda su Rete4: a testimoniare la propria esperienza è Annamaria, una nostra concittadina di 90 anni.
La povera anziana soffre di problemi al cuore, per cui necessita una visita urgente affinché possa essere effettuata una valutazione per un holter pressorio. La richiesta è stata presentata presso il CUP di Barletta, con urgenza di visita entro 60 giorni. Il risultato? La prima data disponibile sarà soltanto tra due anni, nel 2026. Un tempo di attesa insostenibile, per una donna anziana che, come dichiara la stessa Annamaria, potrebbe anche morire prima di effettuare il controllo.
È un problema all'ordine del giorno: numerose sono le richieste di visita che, prima di essere soddisfatte, dovranno aspettare almeno un anno. Visite ginecologiche, oculistiche, radiologiche; qualunque sia la motivazione, non sembrano esserci prenotazioni imminenti, a meno che non si abbia la possibilità di aprire il portafogli e rivolgersi a specialisti privati. Eppure, persone come la signora Annamaria, che vivono soltanto della poca pensione mensile che percepiscono, non possono permettersi di pagare per poter continuare a vivere.
La questione è stata sottoposta alla direttrice dell'ASL, Tiziana Dimatteo, la quale ha dichiarato di aver messo in campo qualsiasi mezzo per poter sopperire alla carenza di posti.
Pochi giorni fa, dopo un servizio giornalistico su una tematica affine, la Asl aveva precisato con una nota che "le liste di prenotazione nella Asl Bt non sono chiuse". "Viene effettuato un monitoraggio costante delle liste di prenotazione e quando necessario vengono garantite altre date per le prenotazioni. Pertanto gli sportelli Cup e il Call Center aziendali sono pienamente operativi". Questa la precisazione della direttrice Dimatteo. "Conosciamo molto bene le problematiche legate ai tempi di prenotazione perché abbiamo un monitoraggio costante - aggiunge la Direttrice Generale - e soprattutto abbiamo messo in campo tutte le forze organizzative per portare al massimo le potenzialità che abbiamo su tutto il territorio. Nel corso del 2023 abbiamo infatti aumentato tutte le prestazioni sanitarie rispetto al 2019 di 37,2 punti percentuali mentre il numero degli interventi chirurgici è aumentato del 26 per cento. I dati sono in aumento anche nel 2024. Non basta e continuiamo a lavorare per rispondere alle esigenze di assistenza, ma non abbiamo liste chiuse".
Quanta strada c'è ancora da fare, per poter rendere efficiente e tempestivo per tutti il nostro sistema sanitario? Vivere non può diventare un privilegio di chi possiede denaro per poter essere curato, o semplicemente per fare prevenzione.
Qui è possibile guardare il servizio completo.