Bar.S.A. verso due società: una pubblica, l'altra partecipata

L'intenzione del sindaco, nelle linee programmatiche dell'amministrazione

domenica 27 ottobre 2013 15.00
Il futuro della Bar.S.A., secondo il sindaco Cascella, emerge ora dalle linee programmatiche dell'amministrazione, che dovranno essere approvate dal Consiglio comunale. "La società Barsa, che assorbe annualmente circa un terzo del bilancio comunale e al cui capitale l'ente partecipa per il 72%, ha una forza attiva di circa 280 dipendenti a fronte di un fatturato annuo di circa 16 milioni di euro - così scrive Cascella, nella relazione alle linee programmatiche, discussa e approvata nella seduta di Giunta del 22 ottobre - Se non è possibile incidere sui processi decisori, al di la dei disciplinari tecnici, è però doveroso definire gli indirizzi industriali, misurarsi con l'operatività dei servizi e affrontare il tema (che la legge rende ormai ineludibile per effetto della uscita del socio privato, Manutencoop, dall'operatività nei servizi ambientali) di una struttura aziendale coerente".

"Del resto - aggiunge - ci sono delibere assunte dal Commissario straordinario con i poteri dello stesso Consiglio comunale, che non è possibile aggirare. Così come è urgente ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti per assumere un ruolo primario all'interno dell'Aro (Ambito di Raccolta Ottimale) di cui Barletta è Comune capofila. Si presenta, dunque, l'occasione per accompagnare le azioni a cui si è obbligati dalle norme legislative, con un intervento che garantisca all'investimento compiuto a suo tempo dal Comune una prospettiva di sviluppo e di occupazione produttiva".

"Ne potrebbero derivare due società, una interamente pubblica, in house, per la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento, e l'altra per i servizi strumentali e gli interventi di manutenzione ordinari e straordinari, grazie a uno scambio - all'interno di una rigorosa operazione a evidenza pubblica – della attuale partecipazione di Manutencoop nella Barsa che porti alla sottoscrizione di una quota della new co specifica per il global service così da avere su questo versante un'azienda a compartecipazione in grado di operare in termini di economicità, efficienza e competitività sul mercato del più vasto territorio".

"Non sarà semplice, ma il Comune deve riuscire a offrire servizi pubblici di qualità, efficienti e competitivi. Avviare, ad esempio, la raccolta dei rifiuti "porta a porta" per raggiungere una percentuale di "differenziata" vicina al 60% e ridurre i costi che, sulla base della nuova normativa, già oggi finiscono per gravare sui cittadini, comporta una visione del ruolo amministrativo che poco ha a che fare con logore logiche di spartizione politica. Ha, invece, molto a che vedere con attente valutazioni strutturali - economiche, finanziarie e industriali - dell'investimento capitalizzato e della spesa annuale. E questo controllo non può che essere esercitato attraverso un Ufficio delle partecipate e con un competente Nucleo di monitoraggio dei servizi nell'interesse della città".