Bar.S.A. «nuovo anno, nuove incertezze»
Comunicato congiunto di Fiadel e di RSA UILTUCS. «Alla Bar.S.A. chiediamo maggiore sensibilità»
sabato 19 gennaio 2013
«Le persone come oggetti e mercanzia usa e getta, questo è quello che siamo per i vertici della nostra Azienda, questo è quello che è accaduto per esempio ad una nostra collega del Settore delle Pulizie alla quale offriamo piena solidarietà affinché possiamo rivendicare e tutelare un diritto sancito dalla nostra Costituzione "il diritto al Lavoro"». E' il comunicato diramato dal delegato provinciale di Fiadel Gianluca Corvasce e da Arcangelo Vino di RSA UILTUCS.
«Sembra di stare in un reality "sei stato nominato". Forse qualcuno ha dimenticato il senso per cui la Bar.sa è nata, e se qualcuno l'ha dimenticato allora è bene che si rinfreschi la memoria, perché questa azienda è nata con i soldi pubblici della gente, è nata per dare occupazione e stabilità a persone che già nel loro passato provenivano da una situazione cronica di instabilità e precarietà lavorativa, è nata soprattutto per offrire servizi di buona qualità alla città. Questo era Luglio 2000. Era una bella idea, il più delle volte affermata nel tempo da piani Industriali ambiziosi mai portati a termine, di fatto tale è rimasta, lasciando solo l'illusione di questo progetto grandioso e forse mai portato a termine da una gestione di persone incompetenti, capaci solo di tagliare ma mai di offrire nuove strategie di espansione e migliore efficienza. Chi paga….. I più deboli !!! La logica dei tagli deve essere equa e non può colpire i più deboli! E' giusto tagliare gli sprechi, ed è giusto colpire i "furbi" e non chi fino ad oggi ha semplicemente fatto il suo dovere!
Ad esempio: per quanto tempo e quanto paga la Bar.s.a. di fitto per una struttura che secondo noi avrebbe fatto prima a comprarsela? Almeno oggi avremmo avuto un patrimonio immobiliare. Questa azienda non ha bisogno di vertici gestionali capaci solo di aprire Procedure di mobilità, Cassa integrazione, lasciare servizi che secondo il loro punto di vista sono diseconomici, altri perderli perché non si è mai preoccupata di come tenerseli, con la conseguenza di privarsi di gente che ha sempre prestato la propria attività con professionalità e assiduità, perché vogliamo ricordare a qualcuno che siamo esseri umani, persone che hanno famiglie e una propria dignità, e non merce che si può buttare via per colpa di personalità incompetenti che non hanno fatto sino ad oggi quello che veramente questa azienda per dodici anni ha avuto bisogno. SVILUPPO. Bisogna prendere atto che qualcuno ha fallito! E gli attuali vertici aziendali non possono far pagare solo ai lavoratori colpe che vengono dalla mala gestione perché questo altro non è che la conseguenza di una amministrazione aziendale e politica malata con il risultato che ha portato al fallimento di progetti il cui fine era quello di dare SVILUPPO, CRESCITA e OCCUPAZIONE, e non precariato, alla nostra Città.
All'attuale CDA della Bar.sa chiediamo maggiore sensibilità, perché è più facile cacciare i lavoratori che pensare a soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro. Perché altrimenti possiamo chiedere, come primo atto di sobrietà, agli illustri professori e professionisti che siedono nel CDA di offrire la loro prestazione gratuitamente pur di salvare i posti di lavoro della povera gente. Ragion per cui proclamiamo il nostro stato di agitazione, il nostro appello condiviso sia dal segretario della Fiadel Gianluca Corvasce e dal R.s.a. UIL-UIlTUCS Vino Arcangelo, è rivolto a tutti coloro i quali oggi come ieri, hanno la responsabilità, sia politica che non, di riportare la Bar.sa ad un livello dignitoso che garantisca il lavoro».
«Sembra di stare in un reality "sei stato nominato". Forse qualcuno ha dimenticato il senso per cui la Bar.sa è nata, e se qualcuno l'ha dimenticato allora è bene che si rinfreschi la memoria, perché questa azienda è nata con i soldi pubblici della gente, è nata per dare occupazione e stabilità a persone che già nel loro passato provenivano da una situazione cronica di instabilità e precarietà lavorativa, è nata soprattutto per offrire servizi di buona qualità alla città. Questo era Luglio 2000. Era una bella idea, il più delle volte affermata nel tempo da piani Industriali ambiziosi mai portati a termine, di fatto tale è rimasta, lasciando solo l'illusione di questo progetto grandioso e forse mai portato a termine da una gestione di persone incompetenti, capaci solo di tagliare ma mai di offrire nuove strategie di espansione e migliore efficienza. Chi paga….. I più deboli !!! La logica dei tagli deve essere equa e non può colpire i più deboli! E' giusto tagliare gli sprechi, ed è giusto colpire i "furbi" e non chi fino ad oggi ha semplicemente fatto il suo dovere!
Ad esempio: per quanto tempo e quanto paga la Bar.s.a. di fitto per una struttura che secondo noi avrebbe fatto prima a comprarsela? Almeno oggi avremmo avuto un patrimonio immobiliare. Questa azienda non ha bisogno di vertici gestionali capaci solo di aprire Procedure di mobilità, Cassa integrazione, lasciare servizi che secondo il loro punto di vista sono diseconomici, altri perderli perché non si è mai preoccupata di come tenerseli, con la conseguenza di privarsi di gente che ha sempre prestato la propria attività con professionalità e assiduità, perché vogliamo ricordare a qualcuno che siamo esseri umani, persone che hanno famiglie e una propria dignità, e non merce che si può buttare via per colpa di personalità incompetenti che non hanno fatto sino ad oggi quello che veramente questa azienda per dodici anni ha avuto bisogno. SVILUPPO. Bisogna prendere atto che qualcuno ha fallito! E gli attuali vertici aziendali non possono far pagare solo ai lavoratori colpe che vengono dalla mala gestione perché questo altro non è che la conseguenza di una amministrazione aziendale e politica malata con il risultato che ha portato al fallimento di progetti il cui fine era quello di dare SVILUPPO, CRESCITA e OCCUPAZIONE, e non precariato, alla nostra Città.
All'attuale CDA della Bar.sa chiediamo maggiore sensibilità, perché è più facile cacciare i lavoratori che pensare a soluzioni che salvaguardino i posti di lavoro. Perché altrimenti possiamo chiedere, come primo atto di sobrietà, agli illustri professori e professionisti che siedono nel CDA di offrire la loro prestazione gratuitamente pur di salvare i posti di lavoro della povera gente. Ragion per cui proclamiamo il nostro stato di agitazione, il nostro appello condiviso sia dal segretario della Fiadel Gianluca Corvasce e dal R.s.a. UIL-UIlTUCS Vino Arcangelo, è rivolto a tutti coloro i quali oggi come ieri, hanno la responsabilità, sia politica che non, di riportare la Bar.sa ad un livello dignitoso che garantisca il lavoro».