“Bar.S.A. e Comune di Barletta: due forze della stessa casa si dichiarano guerra”

Giovanni Alfarano interviene sulla questione del ricorso della società in gara d’appalto

giovedì 10 ottobre 2013 14.57
«Ho indetto questa conferenza stampa per discutere di alcune anomalie che ho riscontrato qualche giorno fa, guardando il sito del Tar di Bari, in cui una sentenza emessa il 26 settembre, condannava il Comune di Barletta, a reintegrare la Bar.S.A. in una gara d'appalto. E' assurdo che nella stessa casa, due forze si scontrino. La Bar.S.A. che appartiene al Comune di Barletta, viene indotta a fare ricorso allo stesso comune dal quale riceve gli affidamenti diretti. Ho intenzione infatti di chiedere al Sindaco Cascella delle risposte su queste tematiche. Si parla spesso di trasparenza e legalità, adesso chiediamo responsabilità. Si parla spesso di soldi pubblici spesi inutilmente e per la prima volta il comune di Barletta ha deciso di fare una gara d'appalto pubblica per dei servizi da sempre affidati alla Bar.S.A., escludendo quest'ultima dalla stessa gara».

«La giustificazione apportata all'esclusione della Bar.S.A. da questa gara pubblica è la mancanza di un requisito tecnico-professionale. In questo caso l'ente interessato nella gara d'appalto era lo stesso Comune di Barletta che ha escluso la propria società dalla partecipazione alla medesima gara. La Bar.S.A. è stata riammessa dal Tar con una spesa di 7.000 euro, denaro appartenente ai contribuenti visto che la società è pubblica. Se fossi stato in prima persona presidente di una commissione di gara, non avrei mai escluso nessuno dal concorrere. L'amministrazione va richiamata, non è la prima volta che si verificano episodi del genere, qualche settimana fa lo stesso comune era stato coinvolto in un simile contenzioso».

«Riguardo al possibile spacchettamento della società Bar.S.A. il consigliere interviene dicendo "Questo è sicuramente un altro argomento, di cui si dovrebbe discutere in consiglio comunale in maniera tecnica e razionale. Si parla di un'azienda di trecento dipendenti, non si può giocare in questo modo il futuro dei cittadini barlettani. Invito infatti tutti gli addetti ai lavori ad essere molto attenti e responsabili anche sotto questo aspetto. La Bar.S.A. In quanto patrimonio del Comune di Barletta va salvaguardato, vanno inoltre creati meccanismi e presupposti che rendano quest'azienda competitiva soprattutto nel sistema economico attuale».

Sulla questione dell'acquisto dell'immobile il consigliere comunale interviene così: «Gli aspetti della questione sono molteplici, ovviamente non possono essere affrontati tutti nell'immediato, ciò che intendo sottolineare oggi è che non si può chiedere ai cittadini di pagare l'addizionale IRPEF e poi di riflesso continuare a spendere con superficialità. Non possiamo continuare a mostrare disattenzione chiedendo comunque sacrifici ai cittadini, bisogna dimostrare che i soldi pubblici vengano spesi nella giusta maniera».