Banchi con lo spot, Pastore: «La scuola non è una SpA»

Il consigliere regionale: «Il diritto allo studio è un dovere dello Stato». «La provincia ha il dovere di allestire le aule»

venerdì 8 ottobre 2010 19.21
«E così la provincia di Barletta, Andria, Trani, anziché battere cassa a ministero, governo, insomma a chi ha il dovere di intervenire, chiede ai privati per ottenere un servizio pubblico. I privati risponderanno e ci sarà la targhetta sui banchi di scuola come quella sui banchi delle chiese. La devozione è un conto, però, mentre le indulgenze laiche chieste al prezzo di un kit banco–sedia cambiano tutto.

Oggi sono i banchi e le sedie, domani altre suppellettili. Finiremo col trasformare le scuole in SpA con quote e soci che, in base al loro peso economico, invaderanno altri spazi scolastici, entreranno nel merito di cosa e come si insegna? Non c'è nulla di male a sostenere la scuola, ma in questo caso il principio e il metodo sono sbagliati perché eliminano il primato della responsabilità del Pubblico nella gestione delle scuole, dell'istruzione.

La provincia ha dei doveri, deve allestire le aule per il numero di studenti iscritti e lo faccia, se non ci riesce, ripeto, batta cassa al governo, al ministro, non ai cittadini. La scuola deve restare pubblica, in tutto e per tutto. Chi intenda pagare per la formazione e l'istruzione dei ragazzi lo faccia in altri modi, finanzi borse di studio o scelga strutture private, sempre bisognose nonostante le rette. Quello allo studio è un diritto per i cittadini un dovere per lo stato che non deve derogare in alcun modo e in alcuna misura».

Franco Pastore
Consigliere regionale Socialisti nel Sel