Autismo, Mennea: «Assurdo limitare a tre annualità i contributi per pazienti in età evolutiva»
«Si tratta di migliaia di famiglie che non possono essere abbandonate a se stesse»
giovedì 27 settembre 2018
«L'autismo è una patologia grave, invalidante e cronica. Ciononostante la Giunta regionale, nel giugno 2015, ha disposto con una deliberazione (la numero 1340) che il contributo spettante alle persone affette da questa patologia in età evolutiva (ovvero dai 0 ai 17 anni) sia concesso solo per un massimo di tre annualità. Chiedo ora di modificare questa norma e consentire a chi ne necessita di poter continuare la terapia riabilitativa anche per più di tre annualità». È quanto il consigliere regionale, Ruggiero Mennea, chiede al governatore Michele Emiliano con una interrogazione urgente depositata alcuni giorni fa, per rispondere alle proteste sollevate dalle famiglie con ragazzi affetti da autismo e per affermare un principio di giustizia sociale nei confronti dei più deboli e dei loro cari.
«Vorremo anche sapere - prosegue Mennea - per quali ragioni la Regione Puglia ritiene di dover erogare soltanto per tre annualità il contributo in questione, come se la patologia in esame scomparisse di colpo. Parliamo di una problematica che ricade su migliaia di famiglie che non possono essere abbandonate a se stesse, senza avere garanzie future di poter curare i propri figli. La situazione appare ancora più grave se si tiene conto che, in alternativa, non viene ancora predisposto alcun trattamento cognitivo comportamentale a carico della Asl Bt per consentire ai bambini o ragazzi di poter continuare la terapia riabilitativa di cui necessitano. Sono certo che il presidente Emiliano - conclude il consigliere regionale - riuscirà a trovare le risorse necessarie per garantire alle famiglie pugliesi la serenità di potersi prendere cura di quanti soffrono di autismo».
«Vorremo anche sapere - prosegue Mennea - per quali ragioni la Regione Puglia ritiene di dover erogare soltanto per tre annualità il contributo in questione, come se la patologia in esame scomparisse di colpo. Parliamo di una problematica che ricade su migliaia di famiglie che non possono essere abbandonate a se stesse, senza avere garanzie future di poter curare i propri figli. La situazione appare ancora più grave se si tiene conto che, in alternativa, non viene ancora predisposto alcun trattamento cognitivo comportamentale a carico della Asl Bt per consentire ai bambini o ragazzi di poter continuare la terapia riabilitativa di cui necessitano. Sono certo che il presidente Emiliano - conclude il consigliere regionale - riuscirà a trovare le risorse necessarie per garantire alle famiglie pugliesi la serenità di potersi prendere cura di quanti soffrono di autismo».