Aumenti: questa volta 2 euro in più sulla telefonia fissa e internet
Tutti i consigli per risparmiare su telefono e ADSL. Gli avvertimenti per evitare le truffe
domenica 16 gennaio 2011
18.25
Per la terza volta torniamo a parlare di aumenti, questa volta in ambito della telefonia fissa. Il rincaro è di soli 2 euro al mese e riguarda Wind, Tiscali e Teletu. Cifra irrisoria ma andando avanti con questa situazione si potrebbero raggiungere cifre esorbitanti. Questi ultimi sono gli operatori che consentono di distaccarsi completamente da Telecom Italia, ideali per risparmiare denaro ed avere, magari, una linea più efficiente. Con essi si può evitare di pagare il "canone" ma come ben si sa il canone si paga sempre.
Oggi, il costo minimo per mantenere telefono e internet con un operatore alternativo è di 31,95 euro al mese, in confronto ai 37 euro di Telecom Italia. Parliamo di abbonamenti minimali con offerte base, ideali per la casa e i piccoli uffici.
L'aumento è stato indetto da Telecom, la quale ha aumentato i prezzi anche per se stessa. Gli operatori alternativi sono costretti a pagare un canone maggiorato all'ingrosso a Telecom, il cosiddetto canone di "unbundling", come stabilito a settembre dall'Autorità garante delle comunicazioni. Con esso gli operatori alternativi prendono in "fitto" il doppino telefonico che dalla centrale telefonica del paese e raggiunge le abitazioni.
Attenzione però quando si stipulano i contratti: bisogna sempre stare attenti a verificare su internet o chiedendo ad un call center, che l'operatore alternativo offra la cosiddetta "copertura diretta" o che sia in "ULL". In caso contrario l'operatore alternativo, pur di aumentare la clientela, offre una connessione "Wholesale", cioè presa completamente in fitto da Telecom. Quest'ultima potrebbe anche filtrare la connessione rendendola poco stabile e facendo scaturire diverse lamentele. E' proprio questa la pecca degli operatori alternativi: essi non coprono tutta la nazione e spesso, soprattutto nei centri più piccoli, si vengono a creare questi disagi.
Per coloro che hanno continui disservizi, questo è il miglior periodo per decidere di recedere dal contratto e passare ad un altro operatore senza pagare penali. La legge ci viene in contro con l'articolo 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche. Gli abbonati hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali, all'atto della notifica di proposte di modifiche delle condizioni contrattuali. L'aumento di 2 euro è specificato in fattura ove è presente anche l'indirizzo per l'invio di una raccomandata di disdetta.
Il mercato delle telecomunicazioni pare che non possa essere definito "libero" dato che c'è di mezzo un'unica azienda comandante che controlla, sorveglia e aumenta i costi dei servizi indispensabili ai giorni nostri. L'unica soluzione sarebbe quella di affidarsi ad altri tipi di tecnologie come la fibra ottica, dove presente, e alle aziende che offrono connessioni wireless tramite ponti radio posti nei centri abitati.
Oggi, il costo minimo per mantenere telefono e internet con un operatore alternativo è di 31,95 euro al mese, in confronto ai 37 euro di Telecom Italia. Parliamo di abbonamenti minimali con offerte base, ideali per la casa e i piccoli uffici.
L'aumento è stato indetto da Telecom, la quale ha aumentato i prezzi anche per se stessa. Gli operatori alternativi sono costretti a pagare un canone maggiorato all'ingrosso a Telecom, il cosiddetto canone di "unbundling", come stabilito a settembre dall'Autorità garante delle comunicazioni. Con esso gli operatori alternativi prendono in "fitto" il doppino telefonico che dalla centrale telefonica del paese e raggiunge le abitazioni.
Attenzione però quando si stipulano i contratti: bisogna sempre stare attenti a verificare su internet o chiedendo ad un call center, che l'operatore alternativo offra la cosiddetta "copertura diretta" o che sia in "ULL". In caso contrario l'operatore alternativo, pur di aumentare la clientela, offre una connessione "Wholesale", cioè presa completamente in fitto da Telecom. Quest'ultima potrebbe anche filtrare la connessione rendendola poco stabile e facendo scaturire diverse lamentele. E' proprio questa la pecca degli operatori alternativi: essi non coprono tutta la nazione e spesso, soprattutto nei centri più piccoli, si vengono a creare questi disagi.
Per coloro che hanno continui disservizi, questo è il miglior periodo per decidere di recedere dal contratto e passare ad un altro operatore senza pagare penali. La legge ci viene in contro con l'articolo 70 comma 4 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche. Gli abbonati hanno il diritto di recedere dal contratto, senza penali, all'atto della notifica di proposte di modifiche delle condizioni contrattuali. L'aumento di 2 euro è specificato in fattura ove è presente anche l'indirizzo per l'invio di una raccomandata di disdetta.
Il mercato delle telecomunicazioni pare che non possa essere definito "libero" dato che c'è di mezzo un'unica azienda comandante che controlla, sorveglia e aumenta i costi dei servizi indispensabili ai giorni nostri. L'unica soluzione sarebbe quella di affidarsi ad altri tipi di tecnologie come la fibra ottica, dove presente, e alle aziende che offrono connessioni wireless tramite ponti radio posti nei centri abitati.