ATO e Bar.S.A., momento cruciale per il futuro della nostra città
Intervento del Collettivo Exit e Beni Comuni. «Trainare verso uno sviluppo socio-economico»
lunedì 28 gennaio 2013
15.39
«Ai sensi della nuova Legge regionale n. 24 del 20 agosto 2012 "Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell'organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali", il Comune di Barletta rientra nell'ATO (Ambito Territoriale Ottimale) che raggruppa i 10 comuni della Provincia Barletta-Andria-Trani - così intervengono Sabrina Salerno, associazione Beni Comuni e Alessandro Zagaria, Collettivo Exit - gli Ambiti Territoriali Ottimali organizzano ed erogano i servizi pubblici locali attraverso l'organo di governo dell'ambito composto dai Sindaci o loro delegati dei comuni rientrati dell'ATO».
«All'interno dell'ATO - proseguono - aderisce all'ARO1 (Ambito di Raccolta Ottimale) con Bisceglie e Trani che eroga i soli servizi del ciclo integrato di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, attraverso l'istituzione di un unico ente. Di conseguenza Camassambiente di Bisceglie, Amiu di Trani e Barsa di Barletta a breve non potranno più coesistere. Entro il 31 gennaio difatti i Sindaci dei Comuni di Bisceglie, Trani e Barletta (il Commissario prefettizio) devono siglare un accordo per il coordinamento, l'attuazione e la gestione associata dei compiti, delle funzioni amministrative comunali e delle attività connesse ai servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e assimilati e servizi annessi, ed individuare un Comune capofila che per numero di abitanti dovrebbe essere Barletta. Nei 90 giorni successivi poi sono chiamati a formulare il Bando di gara per l'affidamento della gestione dei servizi. Questo risulta essere un passaggio fondamentale che avrà conseguenze non solo sulla gestione dei servizi (rifiuti e trasporti) ma anche e soprattutto sull'economia locale. Nei prossimi 3 mesi ci giocheremo la possibilità di avviare o meno una riconversione del tessuto socio economico. Una riconversione dalla quale dipende per lo meno il 40% dell'economia locale.
Oltre alle conseguenze sanitarie ed ambientali che derivano da una sana gestione dei servizi pubblici locali, quello che è necessario sottolineare e far comprendere alla cittadinanza è che il futuro si basa sul lancio di nuovi settori eco-logici. La gestione del ciclo dei rifiuti incentrata su riduzione, riuso e riciclo rappresentano in numerose comunità la nuova fonte di benessere e progresso. E' questo un settore in grado di trainare un territorio depresso verso una ripresa socio-economia in grado di garantire lavoro, salute ed ambiente. Risulta pertanto fondamentale prevedere nei capitolati del bando di gara tutti i punti/servizi ai cittadini che rientrano nella Strategia Rifiuti Zero. E' evidente che le basi sulle quali verrà definito il bando di gara hanno natura strettamente politica. Sono scelte politiche che avranno enormi conseguenze e relative responsabilità. Barletta oggi non ha un governo politico ed il Commissario Manzone è tenuto a scegliere per la nostra comunità ed il nostro futuro. Quello che auspichiamo avvenga è l'avvio di un incontro pubblico e partecipato da tutti i portatori d'interesse della nostra città per decidere insieme la linea da portare in seno all'ARO e soprattutto che serva ad informare e coinvolgere i cittadini».
«Ci domandiamo - concludono - che cosa pensano il presidente Dibitonto e gli altri membri del CdA Bar.s.a., nonché i nostri 4 consiglieri regionali, Giovanni Alfarano, Filippo Caracciolo, Ruggiero Mennea e Franco Pastore che hanno votato e, forse, seguito l'iter che ha portato all'approvazione della Legge sul Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell'organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali. Pensano sia un settore strategico per Barletta o no? Che cosa pensano di promuovere per la sua ripresa socio-economica e l'avvio di un percorso in grado di rendere la nostra comunità al passo con i tempi perciò innovativa e sperimentale? La genericità degli interventi regna sovrana».
«All'interno dell'ATO - proseguono - aderisce all'ARO1 (Ambito di Raccolta Ottimale) con Bisceglie e Trani che eroga i soli servizi del ciclo integrato di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, attraverso l'istituzione di un unico ente. Di conseguenza Camassambiente di Bisceglie, Amiu di Trani e Barsa di Barletta a breve non potranno più coesistere. Entro il 31 gennaio difatti i Sindaci dei Comuni di Bisceglie, Trani e Barletta (il Commissario prefettizio) devono siglare un accordo per il coordinamento, l'attuazione e la gestione associata dei compiti, delle funzioni amministrative comunali e delle attività connesse ai servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani e assimilati e servizi annessi, ed individuare un Comune capofila che per numero di abitanti dovrebbe essere Barletta. Nei 90 giorni successivi poi sono chiamati a formulare il Bando di gara per l'affidamento della gestione dei servizi. Questo risulta essere un passaggio fondamentale che avrà conseguenze non solo sulla gestione dei servizi (rifiuti e trasporti) ma anche e soprattutto sull'economia locale. Nei prossimi 3 mesi ci giocheremo la possibilità di avviare o meno una riconversione del tessuto socio economico. Una riconversione dalla quale dipende per lo meno il 40% dell'economia locale.
Oltre alle conseguenze sanitarie ed ambientali che derivano da una sana gestione dei servizi pubblici locali, quello che è necessario sottolineare e far comprendere alla cittadinanza è che il futuro si basa sul lancio di nuovi settori eco-logici. La gestione del ciclo dei rifiuti incentrata su riduzione, riuso e riciclo rappresentano in numerose comunità la nuova fonte di benessere e progresso. E' questo un settore in grado di trainare un territorio depresso verso una ripresa socio-economia in grado di garantire lavoro, salute ed ambiente. Risulta pertanto fondamentale prevedere nei capitolati del bando di gara tutti i punti/servizi ai cittadini che rientrano nella Strategia Rifiuti Zero. E' evidente che le basi sulle quali verrà definito il bando di gara hanno natura strettamente politica. Sono scelte politiche che avranno enormi conseguenze e relative responsabilità. Barletta oggi non ha un governo politico ed il Commissario Manzone è tenuto a scegliere per la nostra comunità ed il nostro futuro. Quello che auspichiamo avvenga è l'avvio di un incontro pubblico e partecipato da tutti i portatori d'interesse della nostra città per decidere insieme la linea da portare in seno all'ARO e soprattutto che serva ad informare e coinvolgere i cittadini».
«Ci domandiamo - concludono - che cosa pensano il presidente Dibitonto e gli altri membri del CdA Bar.s.a., nonché i nostri 4 consiglieri regionali, Giovanni Alfarano, Filippo Caracciolo, Ruggiero Mennea e Franco Pastore che hanno votato e, forse, seguito l'iter che ha portato all'approvazione della Legge sul Rafforzamento delle pubbliche funzioni nell'organizzazione e nel governo dei Servizi pubblici locali. Pensano sia un settore strategico per Barletta o no? Che cosa pensano di promuovere per la sua ripresa socio-economica e l'avvio di un percorso in grado di rendere la nostra comunità al passo con i tempi perciò innovativa e sperimentale? La genericità degli interventi regna sovrana».