Associazione “Settore Cultura e Spettacolo Barletta": «Non partecipiamo alla Disfida»

La nota firmata dagli associati

venerdì 23 agosto 2024 8.59
"Decliniamo l'invito a partecipare all'edizione 2024 della Disfida di Barletta". Così il Direttivo, le associate e gli associati tutti dell'associazione "Settore Cultura e Spettacolo Barletta" in una nota inviata al Presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Paolo Ponzio; al Direttore del Teatro Pubblico Pugliese, Sante Levante; al Direttore artistico Disfida di Barletta 2024 Francesco Gorgoglione; al Dirigente e Comandante Polizia Municipale Savino Filannino, al Referente per il Comune di Barletta, Giuseppe Caggia e per conoscenza al sindaco Cosimo Cannito; al Presidente del Consiglio Marcello Lanotte, all'Assessore alla Cultura, Oronzo Cilli; ai componenti della VIII Commissione Consiliare e ai Consiglieri tutti in relazione alla richiesta di coinvolgimento nel programma delle attività per la celebrazione della Disfida di Barletta degli artisti e operatori aderenti all'associazione di categoria "Settore Cultura e Spettacolo Barletta".

Nel declinare il suddetto invito l'associazione ringrazia per l'attenzione, seppure tardiva. "Precisiamo - spiega nella nota - che l'associazione "Settore Cultura e Spettacolo Barletta", essendo un sodalizio di categoria, è stata fondata al fine della tutela delle prassi lavorative legate alle professioni artistico/culturali degli associati e non alla produzione di iniziative affini all'ambito di attività degli associati medesimi; pertanto, può solo comunicare ai suoi aderenti - come ha subitaneamente provveduto a fare - l'offerta dall'amministrazione alla partecipazione secondo i modi, i tempi e le esigue risorse prospettati, rimettendosi al libero arbitrio dei nostri operatori - singoli professionisti o organizzazioni profit e non profit - nel proporre o non proporre propri progetti aderenti all'idea del direttore artistico".

"Con la presente – prosegue la nota dell'Associazione - cogliamo l'occasione per chiarire alcune forti criticità che - oltre la natura dell'associazione e le relative mission suddette - l'offerta comunale presenta e che ci conducono a declinare l'invito".

E cioè: "Riteniamo che il fattore tempo sia decisamente l'elemento più critico:

l'approssimarsi dell'evento non consente di strutturare proposte originali e coerenti con il modus operandi degli associati. Inoltre, un'adeguata programmazione e una progettualità puntuale avrebbero potuto offrire dei progetti inediti e in linea con quanto i nostri affiliati sono soliti realizzare in collaborazione con altri enti nazionali e internazionali, altrove e per tempo.

Secondo elemento critico è il budget prospettato di 15.000 euro a supporto delle attività da proporre: diremmo, più che esiguo, umiliante della professionalità dei nostri associati e insufficiente per qualsiasi attività di rilievo, se considerato il parterre di oltre 50 realtà tra liberi professionisti, associazioni e freelance. Offrirlo come opportunità di "lavoro" è inoltre sintomo di una scarsa conoscenza dei costi del lavoro nel mondo creativo, artistico e culturale: si immagini a scorporare tutto quanto c'è dietro un qualsiasi evento, tra compensi, tasse, assicurazioni, costi vivi. Significherebbe lavorare gratis. Non è etico. La principale attività della nostra associazione - ricordiamo ancora - è proprio quella di garantire che i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici dello spettacolo e della cultura vengano rispettati.

Ribadiamo, inoltre, che l'assenza di un Bando o manifestazione di interesse - alcuni anni fa, durante la prima amministrazione a guida Cannito, ne fu lanciato uno per la direzione artistica a cui parteciparono anche nostri associati - sviluppati soprattutto tenendo conto del "Regolamento per l'erogazione di contributi alla cultura", impedisce l'accesso democratico degli artisti e operatori (associati e no alla nostra organizzazione di categoria), per l'assenza di chiarezza rispetto a termini e condizioni di accesso alle risorse.

Ma, a conclusione di tutto quanto evidenziato a sostegno del nostro rifiuto ad accettare la proposta, c'è l'amarezza di prendere atto - ancora una volta - che non si sia dato atto al nostro potenziale contributo artistico-professionale che dovrebbe essere in primis considerato un valore aggiunto in qualsiasi progetto culturale che parta dal territorio di Barletta e del comprensorio BAT. Una considerazione che sembra relegarci a operatori "locali", dove l'aggettivo assume un'accezione negativa e, di conseguenza, "a buon mercato".

Un disinteresse per quelle che sono le prerogative del comparto che si evince dal nostro mancato coinvolgimento fin da subito nella progettazione, circostanza che avrebbe consentito a ognuno di elaborare, con la propria poetica e la propria arte ed esperienza, una visione originale e nuova dell'evento, in linea con i festival multidisciplinari europei; che si evince dal budget esiguo messo a disposizione (15 mila euro lordi lasciano il tempo che trovano); che si evince dalle modalità di convocazione, effettuata tramite canali non ufficiali.

Chiediamo, quindi, per un futuro più collaborativo e sicuramente produttivo, che:

1. venga applicato il "Regolamento per l'erogazione di contributi alla cultura" per qualsiasi attività artistica richiesta dall'amministrazione;

2. si ripristini la prassi dei bandi e/o delle manifestazioni d'interesse, come succede già in tutti i comuni italiani che investono nella cultura del proprio territorio a partire dalle risorse culturali dello stesso;

3. si tenga conto dei tempi di programmazione che non possono essere stimati sotto i sei mesi propedeutici alla realizzazione di un qualsiasi evento;

4. si tenga conto, nel coinvolgimento degli artisti, di budget congrui al contributo artistico / culturale professionale offerto;

5. si sommi al budget del 2025, il budget proposto in questo contesto, e destinato alle attività del 2024;

6. si apra urgentemente un tavolo di programmazione permanente delle attività artistiche e culturali per la Disfida (e non solo), già a partire da ottobre '24, per realizzare un evento più strutturato, inclusivo e attrattivo, che metta tutti nella posizione di lavorare dignitosamente, anche in linea con quanto enunciato nella delibera della Giunta per giustificare il programma 2024:

"la programmazione delle attività culturali legate all'evento Disfida ha il fine di accrescere la forza turistica di un patrimonio della memoria collettiva locale, europea e mediterranea, attraverso l'animazione e la promozione dei suoi luoghi identitari più importanti, delle sue risorse materiali e immateriali, dei suoi talenti artistici, e l'ampliamento della sua capacità di attrazione turistica nazionale ed internazionale, anche attraverso l'impiego di forme espressive multidisciplinari in grado di ampliare le fasce di pubblico destinatarie".