Assenze in consiglio provinciale, Rosa Tupputi: «Attacco che mi ha ferita e scossa»
La replica della consigliera alla nota di Marchio Rossi, Cuna, Ludovico, Lattanzio, Capacchione e Di Noia
lunedì 5 agosto 2024
10.52
"Quando ho deciso di intraprendere la carriera politica, unita alla mia principale occupazione, sapevo che non sarebbe stato facile. Ero consapevole dei rischi e degli ostacoli che avrei dovuto affrontare nel conciliare la mia vita di madre e lavoratrice, ma mai ho pensato di tirarmi indietro" scrive in una nota la consigliera provinciale Rosa Tupputi.
Nel mio percorso ho affrontato molte sfide; alcune di esse mi hanno messo a dura prova, piegandomi, ma mai spezzandomi. Ora, di fronte a una nuova e difficile prova che coinvolge i miei affetti più cari, sento il bisogno di preservare le mie energie.
Avrei preferito risparmiare a me stessa la necessità di difendermi da un ennesimo attacco, ma questa volta la misura è colma. Il comunicato firmato dai colleghi Lorenzo Marchio Rossi, Federica Cuna, Angela Ludovico, Salvatore Lattanzio, Fabio Capacchione e Pasquale Di Noia ha superato i limiti della decenza e del buon senso. Avrei auspicato che anche solo uno di loro avesse avuto il coraggio di chiedere direttamente a me i motivi delle mie assenze in consiglio provinciale, piuttosto che ricorrere alla stampa per ottenere spiegazioni.
In ottemperanza al regolamento dell'ente provincia, ho sempre giustificato le mie assenze e non mi sarei mai rifiutata di fornire ulteriori chiarimenti a chi avesse formalmente o informalmente chiesto delucidazioni. Questo attacco, condotto in modo tanto meschino, mi ha ferita e scossa profondamente, sia come professionista sia come donna, che, come tutti, ha una vita privata di cui rendere conto.
Non mi esimerò dai miei impegni familiari solo perché qualcuno ha deciso di utilizzarmi come capro espiatorio, tentando di sviare l'attenzione dalle vere mancanze dell'attuale amministrazione provinciale. Prendo le distanze da questo gioco al massacro, ma mai mi allontanerò dalle comunità che intendo continuare a rappresentare con l'onestà, il rigore e la passione di sempre".
Nel mio percorso ho affrontato molte sfide; alcune di esse mi hanno messo a dura prova, piegandomi, ma mai spezzandomi. Ora, di fronte a una nuova e difficile prova che coinvolge i miei affetti più cari, sento il bisogno di preservare le mie energie.
Avrei preferito risparmiare a me stessa la necessità di difendermi da un ennesimo attacco, ma questa volta la misura è colma. Il comunicato firmato dai colleghi Lorenzo Marchio Rossi, Federica Cuna, Angela Ludovico, Salvatore Lattanzio, Fabio Capacchione e Pasquale Di Noia ha superato i limiti della decenza e del buon senso. Avrei auspicato che anche solo uno di loro avesse avuto il coraggio di chiedere direttamente a me i motivi delle mie assenze in consiglio provinciale, piuttosto che ricorrere alla stampa per ottenere spiegazioni.
In ottemperanza al regolamento dell'ente provincia, ho sempre giustificato le mie assenze e non mi sarei mai rifiutata di fornire ulteriori chiarimenti a chi avesse formalmente o informalmente chiesto delucidazioni. Questo attacco, condotto in modo tanto meschino, mi ha ferita e scossa profondamente, sia come professionista sia come donna, che, come tutti, ha una vita privata di cui rendere conto.
Non mi esimerò dai miei impegni familiari solo perché qualcuno ha deciso di utilizzarmi come capro espiatorio, tentando di sviare l'attenzione dalle vere mancanze dell'attuale amministrazione provinciale. Prendo le distanze da questo gioco al massacro, ma mai mi allontanerò dalle comunità che intendo continuare a rappresentare con l'onestà, il rigore e la passione di sempre".