Asl BT, 104 lavoratori saranno stabilizzati con contratti a tempo indeterminato

La firma avverrà martedì all'ospedale di Trani: soddisfatta la Cgil

domenica 11 novembre 2018
Qualcuno aspettava questo momento da molti anni, qualcun'altro forse neanche credeva più che sarebbe arrivato. E, invece, si sbagliava perché stanno per essere stabilizzate 104 unità, tra operatori sanitari e amministrativi, che lavoravano nella Asl Bat con contratti a tempo determinato. Presso la sala consiliare dell'Ospedale di Trani, il prossimo 13 novembre, gli addetti interessati dalla procedura (ovvero il personale in possesso dei requisiti previsti dalla legge Madia) sono stati convocati dall'azienda sanitaria per firmare il contratto a tempo indeterminato.

"Anche nella Asl Bat, dunque, con le deliberazioni approvate l'8 novembre scorso, si concludono le procedure di stabilizzazione. L'attesa è stata lunga e non sono mancate assidue azioni di lotta del sindacato a tutela e valorizzazione dei lavoratori dei servizi pubblici. Volge, così, al termine la battaglia delle organizzazioni sindacali, ed in particolare della Cgil, per il superamento del precariato, come previsto dalla Legge dell'ex Ministro Madia n. 75/2017, per ridurre il ricorso ai contratti a termine e valorizzare le professionalità acquisite dal personale con rapporto di lavoro a tempo determinato", commenta Luigi Marzano, coordinatore sanità per la Fp Cgil Bat.

"Esprimiamo un plauso a tutti coloro i quali, a partire dalle istituzioni preposte e dalla Direzione Generale dell'Asl Bat, hanno portato a compimento tale importante risultato, frutto di azioni sindacali contro il precariato nella pubblica amministrazione e recepite favorevolmente dai vari livelli istituzionali e governativi, sia nazionali (ex governo Gentiloni e Ministro Madia) che regionali e territoriali. Un pensiero, inoltre, lo rivolgiamo a tutti i restanti precari della sanità, con l'impegno a voler proseguire nella battaglia per trovare una soluzione nell'interesse del lavoro stabile, buono e di qualità soprattutto a tutela del diritto alla salute dei cittadini e della salvaguardia dei Lea, i livelli essenziali di assistenza", conclude Marzano.