Asilo della paura, la maestra resta ai domiciliari

Il gip conferma il parere negativo alla remissione in libertà. "Sussistenti i profili cautelari", regime attenuato solo per esigenze familiari

martedì 4 giugno 2013
Mariangela, la 43enne insegnante barlettana di scuola dell'infanzia, potrà solo uscire di casa qualche ora al giorno per svolgere le incombenze dei genitori non autosufficienti. Il suo status resta quello di indagata agli arresti domiciliari giacchè il gip del Tribunale di Trani Rossella Volpe, che firmò l'ordinanza di arresto eseguita il 27 maggio dai Carabinieri della Compagnia di Barletta, ha in buona sostanza condiviso il parere negativo alla remissione in libertà reso dal pubblico ministero Michele Ruggiero non revocando la misura cautelare: il regime degli arresti domiciliari è stato parzialmente attenuato ma solo per esigenze familiari.

Il gip così come il pm hanno, dunque, ritenuto ancora sussistenti i profili cautelari che lunedì della scorsa settimana sfociarono nell'arresto della supplente nominata con incarico annuale per l'insegnamento in una prima classe di ventotto bambini del plesso staccato dell'asilo Musti-Dimiccoli. Vittime, secondo l'accusa basata su un variegato filmato di una telecamera nascosta, di una serie di maltrattamenti. Alcuni dei quali ammessi dall'insegnante nel corso dell'interrogatorio di garanzia di venerdì. Ma evidentemente ciò non è bastato per affrontare da indagata libera il prosieguo della vicenda giudiziaria, originata dalla denuncia di alcuni genitori che avevano notato comportamenti impauriti dei loro piccoli figli al primo anno d'asilo. Ora l'avvocato Michele Superbo, legale della maestra, potrebbe tornare a valutare se impugnare l'ordinanza d'arresto.