Arriva Paolo Villaggio al "Curci", piovono note critiche dai barlettani

Sit-in di protesta in cantiere questa sera davanti al teatro cittadino. Le lettere dello scrittore Delvecchio, dell'Associazione Sportinsieme Sud e della Rete Cittadina per la diversa abilità

venerdì 11 gennaio 2013 17.09
A cura di Luca Guerra
Deve ancora esibirsi, ma ha già portato con sé un codazzo di polemiche. Parliamo del comico ligure 80enne Paolo Villaggio, questa sera di scena al Teatro "Curci" di Barletta con "La corazzata Potemkin", monologo costituito da una carrellata di ricordi, nostalgie, l'infanzia, la timidezza, l'insuccesso con le ragazze, la guerra, l'euforia della fine della guerra, il successo, gli amici del successo del comico passato alla storia con il personaggio tragicomico del ragioniere Ugo Fantozzi. Una storia, quella di Villaggio, che ha però attirato note critiche giunte presso la nostra redazione, in particolare per le dure prese di posizione dalla rivedibile ironia dell'artista genovese nei confronti dei disabili e del Meridione.

Caustico è lo scrittore barlettano Francesco Delvecchio, che scrive: "Si sa, "sent Rggiir iè ament e' frastiir" e proprio su questo provincialismo di fondo, responsabile nella storia di tante vicende negative della città della disfida, si basano i "foresti" per costruire o mantenere immeritati successi. Paolo Villaggio, essendo stato gratificato da Fellini con un paio di comparsate, si convinse di essere un grande attore drammatico, in realtà come ebbe a dire il grande Albertone alla mostra di Venezia per tutta la vita ha interpretato un'unica parte, quella dello "sfigato cronico". Negli ultimi mesi il nostro eroe si è distinto per due o tre chicche memorabili: dopo l'alluvione in Liguria ebbe a dire che i suoi conterranei sono abituati a rimboccarsi le maniche non a comportarsi come i "piagnoni meridionali", che le Paraolimpiadi sono una buffonata penosa e che sta seriamente pensando al suicidio. Noi ci limitiamo a constatare che i soldi dei "piagnoni meridionali" (aggiungiamo pubblici) fanno comodo, specialmente per portare in scena squallidi e solitari sunset boulevard alla Gloria Swanson de 'a lanterna. Le paraolimpiadi, criticate con tanta insensibilità, costituiscono un modo per chi è più sfortunato di partecipare anche agonisticamente ad un'esistenza difficile. Anna Mazzamauro, la fantozziana signorina Silvani, affermò di non incontrarsi con Villaggio fuori dal set, perché il prostatico compagno guru frequentava solo "dai cinquemiliardi di lire in su", perfettamente in linea con i comportamenti di tanti compagni di nostra conoscenza".

Un monito al quale si associa anche Ruggiero Lauroia, presidente dell'Associazione Sportinsieme Sud Barletta:" Vi invitiamo ad essere presenti alle 20.00 dinanzi al Teatro per rendere pubblica la nostra disapprovazione ed il nostro sdegno ad ospitare chi si espresse sulle paraolimpiadi nel seguente modo: "La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei 'personaggini'. Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle. Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente".

Note che raggiungono l'acme nella proposta di sit-in a firma di Davide Dimatteo, Sabrina Salerno, Romeo Tuosto, della Rete Cittadina per la diversa abilità di Barletta. "Stasera alle 20.00 la Rete Cittadina per la disabilità di Barletta farà sentire la propria indignazione presso il Teatro Curci che ospita lo spettacolo di Paolo Villaggio. Il celebre attore dichiarò ai microfoni del programma 'La Zanzara' di Radio 24: '"La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei 'personaggini'. Non fa ridere una partita di pallacanestro di gente seduta in sedia a rotelle. Io non le guardo, fa tristezza vedere gente che si trascina sulla sedia con arti artificiali. Mi sembra un po' fastidioso, non è divertente". Villaggio si sbilanciò anche facendo un esempio: "Ce n'é una, cieca, che fa i 200 metri in pista. Dicevano che si allena con due persone a fianco che le dicono dove andare. Tanto vale allora correre con il bastone".
E' per questo che non possiamo accettare che la nostra città ospiti un persona di questo genere. Siamo impegnati in una difficile ma necessaria opera di sensibilizzazione sul territorio al fine di veder tutelati i diritti delle persone con disabilità e rispettata la loro dignità. Il nostro impegno mira a promuovere quella rivoluzione culturale necessaria per far diventare una comunità davvero civile, umana e priva di discriminazioni. Invitiamo sin da ora il Commissario Prefettizio, Anna Maria Manzone, ad annullare l'evento in programma stasera nel Teatro della nostra città e tutti i cittadini a rinunciare ad assistere allo stesso. Sarà un importante segnale di solidarietà verso le persone con diversa abilità, le loro famiglie, i loro amici e tutti coloro che quotidianamente si impegnano per una società senza barriere, in primis culturali. Il cambiamento passa prima di tutto attraverso le scelte di ogni singolo individuo per poi poter diventare collettivo. Invitiamo tutta la cittadinanza ad esserci accanto in quella che riteniamo essere una dimostrazione di civiltà ed umanità
".

Il monito che chiude la descrizione dello spettacolo teatrale di stasera è: Come costruirsi una vita felice, e come una infelice, nonostante il successo. Parole quasi profetiche, stando alle note di cui sopra.
(Twitter: @GuerraLuca88)