Arriva il Treno Verde, Legambiente e Ferrovie dello Stato per le fonti rinnovabili
L'unica tappa pugliese del convoglio "green" a sostegno delle energie rinnovabili
giovedì 31 marzo 2016
Un treno verde per l'ambiente: continua la collaborazione fruttuosa tra Legambiente e Ferrovie dello Stato che hanno scelto Barletta come unica tappa in Puglia dell'iniziativa, in un periodo delicato come questo, in vista del referendum sulle trivelle del 17 aprile. L'inaugurazione della tappa pugliese è stata l'occasione per presentare anche in questa regione la Staffetta dei sindaci, la campagna lanciata da Legambiente per chiedere ai primi cittadini italiani di sostenere il Sì al referendum del 17 aprile per poter decidere come progettare lo sviluppo energetico futuro sul proprio territorio. Al taglio del nastro della tappa del convoglio ambientalista erano presenti Antonio Divincenzo, Assessore alle Politiche della sostenibilità ambientale del Comune di Barletta, Domenico Santorsola, Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia; Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia; Katiuscia Eroe, Responsabile Energia Legambiente e i sindaci di Vieste, Isole Tremiti, Peschici, Margherita di Savoia, Andria, Trani, Bisceglie e Polignano a Mare che hanno firmato il Manifesto dell'Autoproduzione da fonti rinnovabili, a cui hanno già aderito oltre 400 sindaci da tutta Italia.
«Con la sottoscrizione del Manifesto per l'autoproduzione da fonti rinnovabili – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – chiediamo ai sindaci pugliesi di schierarsi in prima linea contro le politiche petrolifere insensate del Governo nazionale, per costruire un futuro incentrato sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica. Le fonti fossili rappresentano il passato, soprattutto in una regione come la Puglia che produce il 21,5% dell'energia totale da fonti rinnovabili pari al 45% dei consumi totali regionali. Per questo abbiamo ragione di ritenere che questa possa rappresentare la strada più efficace e praticabile per ripensare il sistema energetico in una direzione più moderna, pulita e democratica. Sono già molti gli amministratori che hanno aderito alla nostra "staffetta" per dire 'no' a un'Italia ancora schiava del petrolio. La sfida passa per alcune scelte coraggiose capaci di accompagnare un'innovazione diffusa sul territorio e di creare opportunità di risparmio energetico e in bolletta oltre che nuove opportunità lavorative».
Un'occasione anche didattica per le classi in visita al treno verde, che fino a venerdì potranno realizzare un piccolo tour di sensibilizzazione sul tema ambientale attraverso varie dimostrazioni e infografiche nei vagoni. Un argomento delicato nella nostra città, in un periodo nel quale il tema inquinamento è uno dei punti focali di questa amministrazione (visti i recenti fatti relativi a Timac e Buzzi Unicem), un evento reso ancor più coinvolgente anche grazie al flash mob realizzato dalla scuola di danza "Paso Adelante Dance Project" per dire no alle fonti fossili.
«Attraverso le fonti rinnovabili si possono ridurre i 51 miliardi di bolletta energetica italiana, spesi per importare fonti fossili, aiutare famiglie e imprese a risparmiare e prodursi da soli l'elettricità e il calore di cui hanno bisogno, ridurre inquinamento e emissioni di gas serra – spiega Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente -. In questa prospettiva si crea più lavoro, perché in un modello distribuito si sposta il baricentro verso la gestione e manutenzione con vantaggi per i territori; si muovono investimenti in ricerca e in una innovazione che oggi ha al centro sistemi di accumulo e di gestione dell'energia attraverso smart grid e applicazioni nella mobilità elettrica. Impianti solari termici e fotovoltaici, eolici, da biomasse, geotermici, mini idroelettrici integrati nel paesaggio e con sistemi efficienti sono oggi una opportunità straordinaria per dare risposta alla crisi economica creando opportunità per i territori e per le famiglie da una riduzione delle bollette e da ambienti più vivibili. E' questa l'alternativa alla dipendenza dalle fonti fossili, l'unica strada possibile per arrivare ad avere un Paese libero da gas, petrolio e carbone».
«Il percorso del Treno Verde in Puglia offre l'occasione per una riflessione sui temi energetici, particolarmente caldi in questo momento nella nostra regione e nel Paese: la corsa alle trivellazioni in mare che conferma la tendenza improntata alle fonti fossili ne è un esempio. Come pure l'attività svolta dalla Regione per contrastare la corsa ai permessi di ricerca tentando di aprire una riflessione con il governo nazionale sulle strategie di politica energetica del paese». Così è intervenuto l'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Domenico Santorsola. «Nel tempo non solo la Puglia ha governato l'esplosione delle fonti rinnovabili tentando di mantenere saldo il concetto di sostenibilità della produzione energetica, ma ha anche stimolato le amministrazioni locali a buone pratiche di efficientamento. Le nostre amministrazioni locali – ha ricordato Santorsola - sono riuscite ad attrarre negli anni scorsi più di 10milioni di euro (su poco meno di 18 stanziati) con l'ultimo POI energia per migliorare le proprie performance energetiche e ridurre le ricadute ambientale del proprio fabbisogno quotidiano. Questo lo dico – ha concluso l'assessore – per ricordare a chi oggi dice che la nostra posizione contro le trivellazioni e la volontà di rivedere l'incidenza delle fonti fossili nella bilancia energetica nazionale, sono strumentali».
«Con la sottoscrizione del Manifesto per l'autoproduzione da fonti rinnovabili – commenta Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – chiediamo ai sindaci pugliesi di schierarsi in prima linea contro le politiche petrolifere insensate del Governo nazionale, per costruire un futuro incentrato sulle fonti rinnovabili e sull'efficienza energetica. Le fonti fossili rappresentano il passato, soprattutto in una regione come la Puglia che produce il 21,5% dell'energia totale da fonti rinnovabili pari al 45% dei consumi totali regionali. Per questo abbiamo ragione di ritenere che questa possa rappresentare la strada più efficace e praticabile per ripensare il sistema energetico in una direzione più moderna, pulita e democratica. Sono già molti gli amministratori che hanno aderito alla nostra "staffetta" per dire 'no' a un'Italia ancora schiava del petrolio. La sfida passa per alcune scelte coraggiose capaci di accompagnare un'innovazione diffusa sul territorio e di creare opportunità di risparmio energetico e in bolletta oltre che nuove opportunità lavorative».
Un'occasione anche didattica per le classi in visita al treno verde, che fino a venerdì potranno realizzare un piccolo tour di sensibilizzazione sul tema ambientale attraverso varie dimostrazioni e infografiche nei vagoni. Un argomento delicato nella nostra città, in un periodo nel quale il tema inquinamento è uno dei punti focali di questa amministrazione (visti i recenti fatti relativi a Timac e Buzzi Unicem), un evento reso ancor più coinvolgente anche grazie al flash mob realizzato dalla scuola di danza "Paso Adelante Dance Project" per dire no alle fonti fossili.
«Attraverso le fonti rinnovabili si possono ridurre i 51 miliardi di bolletta energetica italiana, spesi per importare fonti fossili, aiutare famiglie e imprese a risparmiare e prodursi da soli l'elettricità e il calore di cui hanno bisogno, ridurre inquinamento e emissioni di gas serra – spiega Katiuscia Eroe, responsabile Energia di Legambiente -. In questa prospettiva si crea più lavoro, perché in un modello distribuito si sposta il baricentro verso la gestione e manutenzione con vantaggi per i territori; si muovono investimenti in ricerca e in una innovazione che oggi ha al centro sistemi di accumulo e di gestione dell'energia attraverso smart grid e applicazioni nella mobilità elettrica. Impianti solari termici e fotovoltaici, eolici, da biomasse, geotermici, mini idroelettrici integrati nel paesaggio e con sistemi efficienti sono oggi una opportunità straordinaria per dare risposta alla crisi economica creando opportunità per i territori e per le famiglie da una riduzione delle bollette e da ambienti più vivibili. E' questa l'alternativa alla dipendenza dalle fonti fossili, l'unica strada possibile per arrivare ad avere un Paese libero da gas, petrolio e carbone».
«Il percorso del Treno Verde in Puglia offre l'occasione per una riflessione sui temi energetici, particolarmente caldi in questo momento nella nostra regione e nel Paese: la corsa alle trivellazioni in mare che conferma la tendenza improntata alle fonti fossili ne è un esempio. Come pure l'attività svolta dalla Regione per contrastare la corsa ai permessi di ricerca tentando di aprire una riflessione con il governo nazionale sulle strategie di politica energetica del paese». Così è intervenuto l'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Domenico Santorsola. «Nel tempo non solo la Puglia ha governato l'esplosione delle fonti rinnovabili tentando di mantenere saldo il concetto di sostenibilità della produzione energetica, ma ha anche stimolato le amministrazioni locali a buone pratiche di efficientamento. Le nostre amministrazioni locali – ha ricordato Santorsola - sono riuscite ad attrarre negli anni scorsi più di 10milioni di euro (su poco meno di 18 stanziati) con l'ultimo POI energia per migliorare le proprie performance energetiche e ridurre le ricadute ambientale del proprio fabbisogno quotidiano. Questo lo dico – ha concluso l'assessore – per ricordare a chi oggi dice che la nostra posizione contro le trivellazioni e la volontà di rivedere l'incidenza delle fonti fossili nella bilancia energetica nazionale, sono strumentali».