Aria irrespirabile a Barletta, Collettivo Exit: «Il segreto di stato è stato rivelato»
«L'aria è irrespirabile in città perché ci sono aziende che trattano e smaltiscono rifiuti»
sabato 14 settembre 2019
18.05
«Tanto tuono' che all'improvviso piovve; quello che era diventato quasi un "segreto di stato" è stato finalmente rivelato. Ma andiamo con ordine; alcuni giorni fa c'è stato presso il Palazzo di città un incontro sulle questioni ambientali - scrive sui social il Collettivo Exit».
«Sono anni ormai che si fanno incontri con i movimenti e le associazioni che si battono contro le criticità ambientali ma le risposte da parte delle istituzioni sono alquante scarse. Da settimane il tema centrale della vita politica cittadina è la questione dell'aria irrespirabile ed è stato questo l'argomento che ha tenuto banco durante tutto l'incontro. Da tempo come Collettivo Exit poniamo una questione di fondo: l'aria è irrespirabile in città perché ci sono aziende che trattano e smaltiscono rifiuti; ed è su quelle aziende che bisognava e bisogna puntare l'attenzione. Nei giorni scorsi avevamo denunciato il fatto che dell'azienda di Trani che tratta scarti di macelleria (responsabile del cattivo odore lo scorso 18 agosto) sapevamo tutto mentre delle aziende di Barletta controllate lo scorso 20 agosto nessuna informazione. Colpo di scena: durante l'incontro è stato consegnato il verbale redatto in quei giorni dalla polizia locale in cui vengono menzionate le aziende presumibilmente responsabili dei cattivi odori in città. Si tratta appunto della Dalena ecologia e della ecologica Trasmar (cosa hanno di ecologico non è dato sapersi) aziende su cui noi avevamo puntato i riflettori. Le informazioni prodotte durante i controlli sono state trasmesse alla Procura. Doveva passare quasi un mese prima di conoscere le aziende coinvolte nelle indagini? Durante l'incontro il Sindaco Cannito coadiuvato dall'Arpa ha preso l'impegno di realizzare una app e un monitoraggio delle emissioni odorigene per individuare i responsabili dei cattivi odori».
«Benissimo il monitoraggio delle emissioni odorigene - concludono -, ma non abbiamo bisogno di conoscere i potenziali responsabili perché già si conoscono coloro che ammorbano l'aria. Quindi che senso ha fare un monitoraggio generico quando le istituzioni hanno già degli elementi da cui partire per affrontare e risolvere il problema? Perché è necessario prendere dei provvedimenti anche drastici(esempio il Sindaco può emettere un'ordinanza di chiusura di determinate aziende) per invertire questo nefasto trend. Forse tutto ciò lo scopriremo durante il consiglio comunale monotematico che dovrebbe svolgersi il prossimo 3 ottobre».
«Sono anni ormai che si fanno incontri con i movimenti e le associazioni che si battono contro le criticità ambientali ma le risposte da parte delle istituzioni sono alquante scarse. Da settimane il tema centrale della vita politica cittadina è la questione dell'aria irrespirabile ed è stato questo l'argomento che ha tenuto banco durante tutto l'incontro. Da tempo come Collettivo Exit poniamo una questione di fondo: l'aria è irrespirabile in città perché ci sono aziende che trattano e smaltiscono rifiuti; ed è su quelle aziende che bisognava e bisogna puntare l'attenzione. Nei giorni scorsi avevamo denunciato il fatto che dell'azienda di Trani che tratta scarti di macelleria (responsabile del cattivo odore lo scorso 18 agosto) sapevamo tutto mentre delle aziende di Barletta controllate lo scorso 20 agosto nessuna informazione. Colpo di scena: durante l'incontro è stato consegnato il verbale redatto in quei giorni dalla polizia locale in cui vengono menzionate le aziende presumibilmente responsabili dei cattivi odori in città. Si tratta appunto della Dalena ecologia e della ecologica Trasmar (cosa hanno di ecologico non è dato sapersi) aziende su cui noi avevamo puntato i riflettori. Le informazioni prodotte durante i controlli sono state trasmesse alla Procura. Doveva passare quasi un mese prima di conoscere le aziende coinvolte nelle indagini? Durante l'incontro il Sindaco Cannito coadiuvato dall'Arpa ha preso l'impegno di realizzare una app e un monitoraggio delle emissioni odorigene per individuare i responsabili dei cattivi odori».
«Benissimo il monitoraggio delle emissioni odorigene - concludono -, ma non abbiamo bisogno di conoscere i potenziali responsabili perché già si conoscono coloro che ammorbano l'aria. Quindi che senso ha fare un monitoraggio generico quando le istituzioni hanno già degli elementi da cui partire per affrontare e risolvere il problema? Perché è necessario prendere dei provvedimenti anche drastici(esempio il Sindaco può emettere un'ordinanza di chiusura di determinate aziende) per invertire questo nefasto trend. Forse tutto ciò lo scopriremo durante il consiglio comunale monotematico che dovrebbe svolgersi il prossimo 3 ottobre».