Approvata una legge anti-gay in Russia, multe fino a 12.000 euro
Per tutti coloro che manifestano la loro omosessualità apertamente. Una nota di Giovanni D'Agata dell'IdV
sabato 3 marzo 2012
17.13
Per un attimo la redazione di Barlettalife si distacca dalla cronaca e dalla politica cittadina per mettere in evidenzia alcune tematiche importanti, che spesso ci giungono e sentiamo il bisogno di pubblicarle. A scriverci è Giovanni D'Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale "Tutela del Consumatore" di Italia dei Valori e fondatore dello "Sportello dei Diritti", il quale tratta di un argomento a noi lontano ma molto attuale in merito alla legge anti-gay approvata dal Parlamento Russo.
Il Parlamento nazionale russo (Duma) ha approvato in terza e definitiva lettura una legge che prevede multe per i gay, le lesbiche, i bisessuali o i transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori, equiparando di fatto manifestazioni come i Gay-pride alla propaganda della pedofilia. A favore 29 deputati, cinque i contrari, un astenuto, 15 non hanno partecipato al voto. Il provvedimento è stato aspramente criticato dagli attivisti gay, che lo hanno definito "medioevale", preannunciando ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. La legge prevede multe di 5000 rubli ( 120 euro) per i singoli, di 50 mila rubli (1200 euro) per i dipendenti pubblici e sino a 500 mila rubli (12 mila euro) per le organizzazioni che promuovono pubblicamente tali attività. Da anni gli attivisti gay tentano di organizzare gay pride a Mosca e a San Pietroburgo ma le loro richieste vengono puntualmente respinte, in un Paese fortemente omofobo. Pur essendo stata abolita nel 1993 come reato, l'omosessualità è rimasta in Russia sino al 1999 nella lista delle malattie mentali.
L'ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov aveva definito "opera di Satana" le parate gay, regolarmente negate o represse a manganellate. Anche il dipartimento di Stato degli Usa ha espresso forte preoccupazione per questa mossa che riduce la libertà di espressione e di manifestazione e ha chiesto ufficialmente alle autorità russe di "proteggere queste libertà e incoraggiare il rispetto dei diritti di tutti i cittadini". Anche in Europa la preoccupazione è molto forte. Le nuove leggi russe, dall'impianto discriminatorio, hanno poco a che fare con la giustizia, la medicina o la psicologia ma hanno radici politiche. I politici nel tentativo di distrarre l'attenzione dalla proteste di questi ultimi giorni contro Vladimir Putin e il Cremlino hanno offerto gli omosessuali come vittime sacrificali ai russi scontenti.
Il Parlamento nazionale russo (Duma) ha approvato in terza e definitiva lettura una legge che prevede multe per i gay, le lesbiche, i bisessuali o i transgender che professano apertamente il loro orientamento sessuale in presenza di minori, equiparando di fatto manifestazioni come i Gay-pride alla propaganda della pedofilia. A favore 29 deputati, cinque i contrari, un astenuto, 15 non hanno partecipato al voto. Il provvedimento è stato aspramente criticato dagli attivisti gay, che lo hanno definito "medioevale", preannunciando ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo. La legge prevede multe di 5000 rubli ( 120 euro) per i singoli, di 50 mila rubli (1200 euro) per i dipendenti pubblici e sino a 500 mila rubli (12 mila euro) per le organizzazioni che promuovono pubblicamente tali attività. Da anni gli attivisti gay tentano di organizzare gay pride a Mosca e a San Pietroburgo ma le loro richieste vengono puntualmente respinte, in un Paese fortemente omofobo. Pur essendo stata abolita nel 1993 come reato, l'omosessualità è rimasta in Russia sino al 1999 nella lista delle malattie mentali.
L'ex sindaco di Mosca Iuri Luzhkov aveva definito "opera di Satana" le parate gay, regolarmente negate o represse a manganellate. Anche il dipartimento di Stato degli Usa ha espresso forte preoccupazione per questa mossa che riduce la libertà di espressione e di manifestazione e ha chiesto ufficialmente alle autorità russe di "proteggere queste libertà e incoraggiare il rispetto dei diritti di tutti i cittadini". Anche in Europa la preoccupazione è molto forte. Le nuove leggi russe, dall'impianto discriminatorio, hanno poco a che fare con la giustizia, la medicina o la psicologia ma hanno radici politiche. I politici nel tentativo di distrarre l'attenzione dalla proteste di questi ultimi giorni contro Vladimir Putin e il Cremlino hanno offerto gli omosessuali come vittime sacrificali ai russi scontenti.