Approvata l'addizionale Irpef: una leggera modifica salva la legittimità dell'atto

Passa l'emendamento di Mazzarisi, che riprende una normativa del Ministero dell'Economia

sabato 23 novembre 2013 14.00
A cura di Edoardo Centonze
Il Consiglio comunale, nella seduta-fiume durata fino a notte fonda, ha approvato anche le aliquote dell'addizionale comunale all'Irpef, con il voto favorevole della maggioranza e contrario di tutte le opposizioni. La Giunta, come abbiamo detto più volte, aveva licenziato gli aumenti progressivi dell'aliquota dell'addizionale Irpef, nel modo seguente: esenzione per i redditi fino a 7.500 euro; aliquota che rimane allo 0,2% per redditi fino a 15mila euro; 0,4% per quelli da 15mila fino a 28mila; 0,6% per quelli da 28mila fino a 55mila euro; 0,8% per redditi oltre i 55mila euro. «La rimodulazione è dovuta ad un problema di equilibrio di bilancio corrente - ha detto l'assessore Chieppa, introducendo il provvedimento - Vi è un aumento di spesa corrente dovuto alla quota di cofinanziamento del piano sociale di zona».

Ma con un emendamento, presentato dal consigliere Massimo Mazzarisi (lista civica Cascella Sindaco), nel corso della seduta consiliare, è stata introdotta una modifica negli ultimi due scaglioni di reddito (55mila-75mila e oltre 75mila), per le quali nella delibera di Giunta era prevista la medesima aliquota. Il consigliere ha rilevato che una normativa del Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) del 2011 prevede che, nel caso un ente scelga il sistema di progressività dell'aliquota, questa non possa essere uguale per due fasce di reddito, come invece aveva previsto la delibera di Giunta, ma differenziata per tutti e cinque gli scaglioni. Questa la leggera e formale modifica che è stata così effettuata: aliquota allo 0,79% per la fascia 55mila-75mila euro; 0,8% per redditi oltre 75mila euro. Il collegio dei revisori ha dato parere favorevole all'emendamento con queste motivazioni: non comporta minor gettito; serve per evitare eventuali impugnazioni del provvedimento davanti al Tar. C'è stata a riguardo una sospensione della seduta, per l'analisi dell'emendamento ed anche per consentire al sindaco Cascella e ai consiglieri Cascella e Ruta, di incontrare Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del PD, di ritorno da Bari. Ripresa la seduta, l'emendamento è passato con 20 voti favorevoli della maggioranza, 4 contrari (Alfarano, Dicorato, Damiani, Losappio), 4 astenuti (Cannito, Catino, Marzocca, Salvemini), gli altri assenti.

«Era necessario arrivare a stasera per accorgersi dell'errore? - ha detto il consigliere Cannito, che in più occasioni ha tacciato la maggioranza di essere una «armata Brancalone» - Se non se ne fosse accorto il consigliere Mazzarisi, avremmo votato un atto illegittimo». «E' una questione di interpretazione - ha detto invece il sindaco Cascella, citando un caso simile nel comune di Ferrara - Ma per sicurezza facciamo questa modifica». Resta, all'indomani del Consiglio, tutta la perplessità nei confronti di un provvedimento che sarebbe dovuto certamente arrivare in aula, senza inconvenienti di questo genere. I rischi di perdita di credibilità sono forti, e attendono di essere scongiurati.

La discussione sul provvedimento - «Riteniamo ingiustificato questo aumento - così Damiani, che aveva anche presentato un emendamento per mantenere l'aliquota allo 0,2%, che ha ricevuto parere negativo del collegio dei revisori, ed è bocciato dalla maggioranza in Consiglio - Se avessimo approvato insieme l'assestamento di bilancio, avremmo potuto avere un avanzo di circa 300mila euro da utilizzare per non avere questo aumento dell'Irpef». «Si è scialato un po' con cerimonie costose - così Cannito - ho criticato l'assunzione della portavoce, le spese per biglietti da visita per alcuni assessori. Spero che questi errori non si ripetano l'anno prossimo». «Avrei mantenuto lo 0,2% fino a 28mila euro e aumentato l'Imu - ha detto Campese - Dalla prossima annualità si riveda tutta la tassazione». «Quello che si prospettava all'inizio era macelleria sociale - così Lanotte - Siamo riusciti ad arrivare ad una soluzione di compromesso. Se avessimo aumentato l'Imu, ciò avrebbe gravato sulle attività produttive».