Antonucci, «Sede legale? Voglio essere degno di fiducia»

Palese ingustizia a danno della comunità. «Che vi sia dignità prima di tutto»

martedì 25 maggio 2010
Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota del consigliere Luigi Antonucci.

Vorrei dire poche parole partendo da una citazione di Giovanni Paolo II sulla dignità: «...la dignità umana è elemento costitutivo della sua natura, non si perde mai, sempre merita rispetto».

«Queste parole mi hanno fatto riflettere in merito al particolare momento che ci vede protagonisti. Solo se si vive e si opera dignitosamente si è in grado di assumersi le proprie responsabilità nell'interesse del bene comune. E' questa la motivazione che mi ha spinto in questi mesi di lavoro, con voi Signori, in giunta Provinciale. Quando si accettano compromessi, non finalizzati al bene comune, si viene meno, al rispetto per se stessi e per gli altri. Io mi sono imposto di non farlo e vorrei che ognuno di noi salvaguardasse la propria dignità di persona, di uomo politico, di rappresentante di questa Provincia nascente».

«Se pensassimo con dignità, e quindi in maniera disinteressata, forse riusciremmo a fare qualcosa di costruttivo per la nostra provincia e per coloro i quali hanno avuto fiducia in noi, scegliendoci e dandoci la possibilità di ricoprire questo ruolo. Io sento di voler essere degno della fiducia che i miei concittadini hanno riposto in me, perciò non cederò il passo ad altri interessi, comportandomi in modo giusto e responsabile nel bene comune e nell'interesse della mia città. Dopo anni passati a combattere per la nuova Provincia, a gridare la necessità di affrancare questo ridente territorio tra Bari e Foggia, mentre altri comuni dormienti hanno subito in silenzio le angherie e le decisioni che maltrattavano le nostre comunità, Barletta e molti suoi benemeriti concittadini si battevano con atti ufficiali per rendere concreto il sogno della costituzione di una nuova Provincia».

«Oggi ci ritroviamo qui a leccarci le ferite, ferite provocate dal voto contrario del Consiglio Provinciale. Nello scorso Consiglio, l'istituzione della sede legale non è stata decisa soltanto per il mio voto contrario, che ha reso impossibile il raggiungimento del quorum qualificato per la maggioranza. Se oggi lo Statuto dovesse essere approvato a maggioranza, con rammarico, dovrò constatare che il tradimento era stato soltanto rinviato. Un tradimento che viola la dignità di una città intera, un tradimento che viola la mia personale dignità, in quanto in primis sono un barlettano, e poi sono un uomo impegnato in prima persona alla costruzione di una provincia democratica, giusta e, speravo, innovativa».

«Ma se i presupposti sono questi, è palese l'ingiustizia che si sta consumando in danno di una intera comunità. Se le parole non hanno molto valore, voglio comunque soffermarmi e dare peso al significato "di dignità". Con il termine "dignità" , si usa riferirsi al "sentimento" che proviene dal considerare importante il proprio valore morale, la propria onorabilità e di ritenere importante tutelarne la salvaguardia e la conservazione. Facendo una semplice parafrasi della spiegazione del termine mi viene spontaneo dire che noi crediamo in quella che è la storia della nostra città, che cerchiamo di mantenere la nostra onorabilità avendo combattuto e combattendo tutte le sfide storiche e politiche che sono avvenute sul suolo cittadino (si pensi al primo esempio di lotta allo straniero: la disfida, s pensi all'episodio della Resistenza: gli innocenti vigili urbani martirizzati davanti all'ufficio postale)».

«Per la salvaguardia e la conservazione della nostra città reclamiamo a gran voce il ruolo di Primus inter pares nella lotta e nella costituzione della nuova provincia, che viene dalla storia, dai fatti come sono accaduti e nessuno ha diritto di far finta di non ricordarsene e di volerli ignorare. Cioè tutti sanno che la nuova provincia è stata sempre una rivendicazione di Barletta e non di altre comunità, che hanno sempre agito nella scia di Barletta. Non che gli altri comuni siano da meno, ma che venga riconosciuto il ruolo decisivo nella vicenda della Città di Barletta. Si pensa erroneamente che io intenda proteggere un interesse particolare, che sia legato ad un campanile. No, io non sono nulla di tutto ciò. Ritengo di essere una persona onesta ed in buona fede, ed in base a questo principio mi aspetto che le promesse fatte durante tanti anni non siano semplicemente delle parole al vento, mi aspetto che vengano realizzate le aspettative che la mia comunità ha nutrito e per cui ha lottato in questi anni».

«Si, lottato, perché tutti sanno e non possono negare che si è trattato di una lotta in cui Barletta è stata sempre in testa ed ha pagato subendo un trattamento a volte ingiurioso. Cosa si vuole? Dare ragione a Bari, che ha sempre osteggiato la Provincia di Barletta? Nel caso in cui tutto ciò dovesse avvenire, il mio ruolo all'interno della maggioranza rimarrà lo stesso, io ho sottoscritto un programma per lo sviluppo del territorio a cui non voglio venir meno, ho sottoscritto un impegno a cui voglio dar seguito fedelmente e non come altri, che adesso ritrattano ciò che hanno promesso. Ma voglio anche lanciare un monito; il rapporto che la cittadinanza di Barletta ha sempre avuto con la nuova Provincia, si spezzerà inesorabilmente. Non si tratta di una minaccia, ma la constatazione è che ad un'azione negativa corrisponde sempre una reazione uguale e contraria, questa è una legge della fisica, che fa parte della natura, non solo della politica».