È ancora viva la memoria del sergente maggiore Stella

71° anniversario della scomparsa del militare barlettano. Medaglia d’oro come altri sette barlettani

mercoledì 21 novembre 2012 3.52
A cura di Enrico Gorgoglione
Al tempo del consumismo e della tecnologia, i ricordi e la memoria tendono ad affievolirsi, fino a diventare un flebile richiamo. Ma il ricordo è quanto di più importante l'uomo possa conservare del proprio passato. La Seconda Guerra Mondiale è una di quelle ferite che ancora oggi rievocano dolori, ricordi, particolari. Anche la Città di Barletta ha le sue ferite, i suoi eroi, anche se spesso passiamo davanti ai monumenti che ricordano questi eroi senza nemmeno degnarli di uno sguardo. Uno degli eroi di cui Barletta può essere orgogliosa è Ruggiero Stella, sergente maggiore nato nella Città della Disfida e strappato alla fiore dei suoi anni dalla barbarie della guerra. La vita del sergente Stella è sinonimo e simbolo di fedeltà, abnegazione, dedizione, amore per la divisa e per la propria Patria. Ed è difendendo i propri ideali e la sua Italia che Ruggiero ha perso la vita la mattina del 21 novembre del 1941 sulla sella di Culquaber, ubicata nei pressi della capitale imperiale dell'Abissinia Gondar.

Ruggiero Stella nacque a Barletta l'1 aprile del 1914 e a partire dal 1933 intraprese la sua carriera militare, che lo vide scalare progressivamente tante posizioni, fino a diventare sergente maggiore nel 1938, dopo essersi distinto in numerose occasioni a seguito del suo trasferimento nel corno d'Africa. Un anno più tardi, Stella fu trasferito presso il caposaldo gondarino, che nel 1941 sarebbe stato uno dei pochi a mantenere il vessillo tricolore. L'abnegazione, il coraggio e l'umanità del sergente maggiore Stella erano talmente grandi che, dopo aver assolto i propri compiti nel Genio in situazioni quanto mai difficili e rischiose, chiese con insistenza (e infine ottenne) di sostituire un sottoufficiale dei Carabinieri in prima linea, ripetendo ai suoi superiori un simpatico motto: «Quando il Genio non lavora, combatte». A Gondar la situazione per gli italiani precipitava giorno dopo giorno: accerchiati dalle forze armate inglesi e ormai privi di ogni forma di rifornimento, i valorosi soldati di stanza presso Culquaber continuavano con strenuo coraggio a difendere le proprie posizioni. Ma il 21 novembre la situazione degenerò. Il sergente Stella, pur ferito alle spalle da un colpo di baionetta, con indomito valore continuava a difendere la propria mitragliatrice, finché un'ulteriore scarica ravvicinata lo trafisse a soli 27 anni.

Per l'impegno, l'eroismo e lo spirito di sacrificio dimostrato sul campo di battaglia, a Ruggiero Stella venne conferita la medaglia d'oro al valor militare nel corso dello stesso 1941. Oltre a Stella, la Città di Barletta può vantare di aver dato i natali ad altri valorosi combattenti, tutti insigniti della medaglia d'oro al valor militare: Fernando Chieffi, Renato Coletta, Francesco Rizzitelli, Francesco Conteduca, Carli Giuseppe e Ruggiero Vitrani, a cui va aggiunto anche Nicola Sernia.

Per onorare al meglio la memoria del sergente maggiore Stella, gli è stata intitolata la caserma militare di Barletta. Anche nel resto d'Italia, nell'ambito delle celebrazioni della Patrona dell'Arma dei Carabinieri, la "Virgo Fidelis", viene ricordata e commemorata la battaglia di Culquaber in cui Stella combatté con valore e coraggio fino all'ultimo istante. Quest'anno ricorre il 71° anniversario della sua morte. La Città di Barletta non può affatto dimenticare uno dei suoi figli più illustri e valorosi, l'eroico sergente maggiore Ruggiero Stella, uno dei tanti italiani strappati agli affetti e alle famiglie dalla barbarie della guerra.