Anche la sosia di Raffaella Carrà affigge manifesti abusivi

Usare una donna per pubblicizzare viaggi fai-da-te. Gite abusive per tutti

giovedì 31 gennaio 2013 14.04
A cura di Tommaso Francavilla
E' ben vestita, ha il passo deciso, una tecnica veloce di affissione dei manifesti, attaccati ovunque suggerisca la fantasia. Una sosia di Raffaella Carrà affigge manifesti che pubblicizzano gite in bus a basso costo per qualunque festività o località turistica. Le gite sono organizzate con autisti di bus compiacenti, l'organizzatore non rilascia ricevute, non ha alcuna responsabilità in caso di incidente stradale, dato che non esiste una copertura assicurativa per i clienti, l'importante è spendere poco e riempire il bus. I manifesti non hanno alcuna tassa di affissione Bar.S.A. Il nome dell'organizzatore è assente su questi nuovi manifesti, il signor Antonio, stavolta non vuole comparire, forse per motivi di privacy.

Mentre la sosia di Raffaella Carrà affiggeva, a poca distanza era osservata da una squadra di operai della Bar.S.A., i quali, interdetti, l'hanno lasciata continuare ad attaccare manifesti anche sulla scuola "Fraggianni". Utilizzare una donna dall'apparente età di 60 anni è una squallida idea, chi fermerebbe una placida signora per multarla mentre affigge fotocopie ai muri?

Dopo la dura giornata di affissione abusiva, la signora bionda si è recata presso il vicino supermercato, a fare la spesa. Leggendo i manifesti abusivi si nota il numero di cellulare, e il luogo di incontro, dove il bus aspetta i gitanti. Chissà se un giorno di questi, una pattuglia in divisa andrà sul posto.
Manifesti abusivi © Tommaso Francavilla
Manifesti abusivi © Tommaso Francavilla
Manifesti abusivi © Tommaso Francavilla