Anche i defunti si lamentano del manifesto elettorale
A Barletta la strana abitudine di coprire i manifesti dei defunti. 'Pietà l'é morta', la nuova frontiera dell'abusivismo
venerdì 13 maggio 2011
10.14
Vi avvisiamo. Se, passeggiando per strada, nella bacheca per le affissioni riservate all'annuncio dei lutti troverete qualche vacuo faccione (sicuramente) già visto da qualche altra parte, non abbiate paura: non è morto un candidato sindaco o consigliere comunale (anzi, se è vero che sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, certi candidati – fortuna loro, noi glielo auguriamo – avranno lunga vita). No, è solo la nuova frontiera del manifesto selvaggio: coprire gli spazi riservati ai manifesti dei defunti. Al peggio davvero non c'è mai fine.
In questa campagna elettorale ci siamo abituati a vedere di tutto: allegra compravendita di voti, promesse fatte da volpi a gonzi pronti a credere a qualunque cosa, passanti raccattati e messi in lista tramutarsi in politici di lungo corso e occhio fino, ma questa davvero ci mancava. E, onestamente, aspettarsi di peggio pare difficile. Ai candidati spetta, almeno per gli ultimi giorni, cercare di evitare certi scempi.
I parenti dei defunti non so come potrebbero prendere una "leggerezza" del genere, certo, immagino, non bene. Quello che colpisce però è il poco rispetto che questo gesto rivela: non ci si ferma davvero davanti a nulla. E se non si rispettano i morti, figuriamoci gli elettori. Forse è proprio vero quello che si scrive sui social network e sui giornali in questi giorni di questa campagna elettorale; adesso possiamo realmente dire che a Barletta, oltre alla politica - come cantava una vecchia canzone partigiana – anche "pietà l'è morta".
Riceviamo, in seguito al nostro articolo, una precisazione che pubblichiamo:
«Spett.le redazione, ho letto questa mattina il Vs. articolo, pubblicato sulla homepage del Vs. sito, in cui campeggia una fotografia ritraente alcuni manifesti mortuari sui quali è stato sovrapposto un manifesto elettorale a mio nome. Sono veramente dispiaciuto per questo inconveniente e mi scuso, pur non avendone alcuna responsabilità, con i familiari delle persone defunte, che possano giustamente ritenersi offese. Escludo categoricamente che l'affissione sia stata da me autorizzata, né che si tratti di un'iniziativa delle persone che stanno collaborando alla campagna elettorale, eseguendo l'affissione dei manifesti. Credo di poter affermare che si sia trattato di un vero e proprio boicottaggio ai danni miei e dell'altro candidato, il cui manifesto è stato affisso, per poter creare scandalismo nei nostri confronti. Abbiamo improntato la campagna elettorale alla sobrietà ed alla correttezza, limitando al massimo le affissioni, cercando di rispettare le norme vigenti e di difenderci dalle frequenti altrui violazioni. Torno a scusarmi per l'inconveniente, non dovuto, ripeto, a mia responsabilità, e cordialmente saluto. Chiedo che questa mia precisazione venga pubblicata sul Vs. sito».
Luigi Antonucci
In questa campagna elettorale ci siamo abituati a vedere di tutto: allegra compravendita di voti, promesse fatte da volpi a gonzi pronti a credere a qualunque cosa, passanti raccattati e messi in lista tramutarsi in politici di lungo corso e occhio fino, ma questa davvero ci mancava. E, onestamente, aspettarsi di peggio pare difficile. Ai candidati spetta, almeno per gli ultimi giorni, cercare di evitare certi scempi.
I parenti dei defunti non so come potrebbero prendere una "leggerezza" del genere, certo, immagino, non bene. Quello che colpisce però è il poco rispetto che questo gesto rivela: non ci si ferma davvero davanti a nulla. E se non si rispettano i morti, figuriamoci gli elettori. Forse è proprio vero quello che si scrive sui social network e sui giornali in questi giorni di questa campagna elettorale; adesso possiamo realmente dire che a Barletta, oltre alla politica - come cantava una vecchia canzone partigiana – anche "pietà l'è morta".
Riceviamo, in seguito al nostro articolo, una precisazione che pubblichiamo:
«Spett.le redazione, ho letto questa mattina il Vs. articolo, pubblicato sulla homepage del Vs. sito, in cui campeggia una fotografia ritraente alcuni manifesti mortuari sui quali è stato sovrapposto un manifesto elettorale a mio nome. Sono veramente dispiaciuto per questo inconveniente e mi scuso, pur non avendone alcuna responsabilità, con i familiari delle persone defunte, che possano giustamente ritenersi offese. Escludo categoricamente che l'affissione sia stata da me autorizzata, né che si tratti di un'iniziativa delle persone che stanno collaborando alla campagna elettorale, eseguendo l'affissione dei manifesti. Credo di poter affermare che si sia trattato di un vero e proprio boicottaggio ai danni miei e dell'altro candidato, il cui manifesto è stato affisso, per poter creare scandalismo nei nostri confronti. Abbiamo improntato la campagna elettorale alla sobrietà ed alla correttezza, limitando al massimo le affissioni, cercando di rispettare le norme vigenti e di difenderci dalle frequenti altrui violazioni. Torno a scusarmi per l'inconveniente, non dovuto, ripeto, a mia responsabilità, e cordialmente saluto. Chiedo che questa mia precisazione venga pubblicata sul Vs. sito».
Luigi Antonucci