Anche Caracciolo chiede per Barletta la sede della Asl
Il consigliere regionale del Pd lancia un appello alla conferenza dei sindaci. «Tale preferenza metterebbe in atto il principio di policentrismo»
sabato 26 giugno 2010
Dopo Ruggiero Mennea, anche l'altro consigliere regionale di maggioranza della città di Barletta chiede che la sede della Asl finisca a Barletta. Stavolta parla Filippo Caracciolo (Pd). Il suo messaggio è indirizzato alla conferenza dei sindaci: «Recentemente - scrive - il sindaco di Andria, Nicola Giorgino, presidente della conferenza dei sindaci, aveva convocato una riunione per discutere dello spostamento della sede della Asl ma, su proposta del sindaco della città di Barletta, Nicola Maffei, la stessa riunione è stata aggiornata ad altra data per acquisire la documentazione relativa all'oggetto all'ordine del giorno. Spero, che durante questo periodo ci sia una riflessione politica serena, da parte dei soggetti deputati alla scelta, che porti la conferenza dei sindaci a proporre alla Regione la città di Barletta quale sede legale definitiva della Asl».
Caracciolo spiega il suo punto di vista: «Tale preferenza metterebbe in atto il principio di policentrismo già previsto dalla legge istitutiva della provincia BT. Policentrismo significa creazione di una rete di governo del territorio; policentrismo è, ovviamente, l'antitesi della centralizzazione; nella sesta provincia occorre coesione e non accorpamento dei centri decisionali. Chiarite le ragioni di opportunità politica spingono, per il trasferimento della sede legale della Asl nella città di Barletta, anche logiche economiche perché attualmente la sede legale della Asl è ubicata in un immobile nella città di Andria dove l'azienda paga un canone di locazione, mentre a Barletta ci sono beni immobili (di proprietà della stessa Asl) liberi e capaci di ospitare comodamente gli uffici amministrativi di tutta la direzione generale e la indispensabile struttura logistica adibita a parcheggio degli utenti di tali uffici.
La decisione sulla sede legale è demandata alla Regione, secondo quanto prevede la legge, ma la proposta, da parte della conferenza dei sindaci, di attribuire a Barletta le sede legale della Asl, risulterebbe una giusta scelta politica ed economicamente vantaggiosa in questi tempi di ristrettezza. Faccio appello, quindi, al senso di responsabilità della conferenza dei sindaci che sicuramente sarà capace di coniugare le aspettative di una equilibrata distribuzione sul territorio della sesta provincia di sedi, servizi e attività utili per i cittadini».
Caracciolo spiega il suo punto di vista: «Tale preferenza metterebbe in atto il principio di policentrismo già previsto dalla legge istitutiva della provincia BT. Policentrismo significa creazione di una rete di governo del territorio; policentrismo è, ovviamente, l'antitesi della centralizzazione; nella sesta provincia occorre coesione e non accorpamento dei centri decisionali. Chiarite le ragioni di opportunità politica spingono, per il trasferimento della sede legale della Asl nella città di Barletta, anche logiche economiche perché attualmente la sede legale della Asl è ubicata in un immobile nella città di Andria dove l'azienda paga un canone di locazione, mentre a Barletta ci sono beni immobili (di proprietà della stessa Asl) liberi e capaci di ospitare comodamente gli uffici amministrativi di tutta la direzione generale e la indispensabile struttura logistica adibita a parcheggio degli utenti di tali uffici.
La decisione sulla sede legale è demandata alla Regione, secondo quanto prevede la legge, ma la proposta, da parte della conferenza dei sindaci, di attribuire a Barletta le sede legale della Asl, risulterebbe una giusta scelta politica ed economicamente vantaggiosa in questi tempi di ristrettezza. Faccio appello, quindi, al senso di responsabilità della conferenza dei sindaci che sicuramente sarà capace di coniugare le aspettative di una equilibrata distribuzione sul territorio della sesta provincia di sedi, servizi e attività utili per i cittadini».