Anche Barletta avrà la sua Zona Franca Urbana
Il decreto attuativo al vaglio della Corte dei Conti. Comprenderà la zona industriale di Barletta tra via Trani, via Foggia e via Callano
giovedì 6 giugno 2013
C'è anche Barletta nell'elenco delle Zone Franche Urbane, aree a fiscalità agevolata istituite sin dal 2006 dal governo Prodi e poi riprese in mano dall'ex ministro Giulio Tremonti, una grande opportunità di rilancio economico per micro e piccole imprese. Un piano finanziato attraverso soldi provenienti dalla riprogrammazione dei fondi europei del periodo 2007-2013, dalle risorse regionali e della terza fase della riprogrammazione del Piano azione coesione che ha già liberato a fine 2012 ben 377 milioni di euro. Sono in tutto 44 le aree individuate, tutte al Sud, divise tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia più (in via sperimentale) i comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias. Oggi il decreto attuativo per le zone franche urbane è al vaglio della Corte dei Conti.
I Comuni interessati- Per la Puglia ci sono 11 Comuni interessati (Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle); a seguire 8 in Campania (Torre Annunziata, Napoli est e Mondragone Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria,Portici (centro storico, Portici (zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata. 7 sono le città interessate in Calabria (Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia) e 16 in Sicilia (Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria). A queste potranno aggiungersi in via sperimentale i Comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias, nell'ambito del Piano Sulcis che si configura come un'unica grande zona franca. Per quanto concerne Barletta, il Comune ha già individuato- con delibera di giunta comunale n.139 del 21 luglio- la perimetrazione della zona franca urbana, che comprenderà tutta la zona industriale di Barletta di via Trani, via Foggia e via Callano.
Cosa sono le Zfu- Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse.
Le agevolazioni- Possono accedere alle agevolazioni fiscali piccole o micro imprese a patto che siano state già costituite prima dell'istanza e siano attive all'interno della zona franca designata. Tra le condizioni per l'accesso agli incentivi, le aziende «che svolgono attività non sedentaria» dovranno dimostrare di avere almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che svolga nella sede collocata nella Zfu la totalità delle ore e di realizzarvi non meno del 25% del volume d'affari complessivo". La stessa impresa deve dimostrare inoltre che realizza in loco almeno un quarto del volume d'affari complessivo. Modalità e tempi per presentare domanda saranno definiti e pubblicizzati dalla Agenzia delle entrate. Le agevolazioni saranno fruibili in compensazione utilizzando il modello F24. Modalità e termini delle agevolazioni saranno concesse secondo il regime "deminimis", con tetto cioè fissato a 200 mila euro. L'esenzione dalle imposte sui redditi può arrivare fino a 100mila euro per periodo d'imposta. Questo limite consente una deroga maggiorativa: 5mila euro in più per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato. Lo sgravio è a scalare, dal 100 al 20 per cento, nell'arco di quattordici periodi di imposta agevolati previsti.
(Twitter: @GuerraLuca88)
I Comuni interessati- Per la Puglia ci sono 11 Comuni interessati (Andria, Lecce, Taranto, Barletta, Foggia, Lucera, Manduria, Manfredonia, Molfetta, San Severo, Santeramo in Colle); a seguire 8 in Campania (Torre Annunziata, Napoli est e Mondragone Napoli, Mondragone, Aversa, Benevento, Casoria,Portici (centro storico, Portici (zona costiera), San Giuseppe Vesuviano, Torre Annunziata. 7 sono le città interessate in Calabria (Crotone, Lamezia Terme, Rossano, Corigliano, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia) e 16 in Sicilia (Aci Catena, Acireale, Catania, Erice, Gela, Barcellona Pozza di Gotto, Castelvetrano, Giarre, Messina, Sciacca, Termini Imerese, Trapani, Bagheria, Enna, Palermo (Brancaccio), Palermo (Porto), Vittoria). A queste potranno aggiungersi in via sperimentale i Comuni della provincia sarda di Carbonia-Iglesias, nell'ambito del Piano Sulcis che si configura come un'unica grande zona franca. Per quanto concerne Barletta, il Comune ha già individuato- con delibera di giunta comunale n.139 del 21 luglio- la perimetrazione della zona franca urbana, che comprenderà tutta la zona industriale di Barletta di via Trani, via Foggia e via Callano.
Cosa sono le Zfu- Le Zone Franche Urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario delle ZFU è favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse.
Le agevolazioni- Possono accedere alle agevolazioni fiscali piccole o micro imprese a patto che siano state già costituite prima dell'istanza e siano attive all'interno della zona franca designata. Tra le condizioni per l'accesso agli incentivi, le aziende «che svolgono attività non sedentaria» dovranno dimostrare di avere almeno un lavoratore dipendente a tempo pieno o parziale che svolga nella sede collocata nella Zfu la totalità delle ore e di realizzarvi non meno del 25% del volume d'affari complessivo". La stessa impresa deve dimostrare inoltre che realizza in loco almeno un quarto del volume d'affari complessivo. Modalità e tempi per presentare domanda saranno definiti e pubblicizzati dalla Agenzia delle entrate. Le agevolazioni saranno fruibili in compensazione utilizzando il modello F24. Modalità e termini delle agevolazioni saranno concesse secondo il regime "deminimis", con tetto cioè fissato a 200 mila euro. L'esenzione dalle imposte sui redditi può arrivare fino a 100mila euro per periodo d'imposta. Questo limite consente una deroga maggiorativa: 5mila euro in più per ogni nuovo dipendente assunto a tempo indeterminato. Lo sgravio è a scalare, dal 100 al 20 per cento, nell'arco di quattordici periodi di imposta agevolati previsti.
(Twitter: @GuerraLuca88)