Anche a Barletta la differenziata porta a porta, l’ambiente riscatta la città

Lo start-up è previsto il 19 maggio, il primo settembre addio ai cassonetti

giovedì 24 aprile 2014 13.58
A cura di Enrico Gorgoglione
Dalla Disfida storica, a quella "ecologica", il passo è lungo e tortuoso, ma è questa la strada intrapresa dall'Amministrazione Cascella. Questa mattina, presso il comando dei Vigili Urbani di Barletta, è stato presentato il futuro della città, un futuro più attento all'ecologia, mirato a contenere la quantità di rifiuti da portare nelle discariche. Come già anticipato, è un futuro di sfide e di obiettivi da raggiungere, per quella che sarà una "innovazione" che cambierà, e non poco, la vita di tutti i barlettani. Barletta raccoglierà a breve la sfida della raccolta differenziata porta a porta, progetto che ha visto e vedrà in prima linea il Comune di Barletta e la Barsa. A partire dal 19 maggio, la differenziata porta a porta riguarderà due macro-aree della città, in particolare il Centro storico e Patalini. Un "esperimento" che toccherà quasi trentamila barlettani. Per le strade scompariranno i classici cassonetti, che lasceranno spazio ad una serie di carrellati da disporre all'interno di spazi condominali e da esporre per il ritiro secondo la tabella. Ogni famiglia verrà dotata di apposito kit, che verrà distribuito a partire dai prossimi giorni da personale facilitatore della Barsa. Ogni kit contiene apposite buste per ogni tipologia di raccolta possibile. Le novità non mancheranno, così come non mancheranno i "problemi" per i cittadini barlettani, che per le prime settimane dovranno fronteggiare un nuovo "sistema" di rifiuti, più attento al riciclaggio.

A fare gli onori di casa ci ha pensato il sindaco Pasquale Cascella: «Quella del porta a porta è una prova delicata che la città è chiamata a fare. Bisogna far fronte ad un livello più elevato di rispetto per l'ambiente e la tenuta civile. Non era semplice e non sarà affatto semplice. Venivamo da un'esperienza amministrativa che è stata interrotta in modo traumatico: abbiamo cominciato da zero. Non era semplice anche guardando l'esperienza dei comuni vicini, e per le abitudini della città. Cambieranno anche le abitudini, questo è solo il primo passo, procederemo con la gradualità necessaria. Dobbiamo puntare a risultati efficaci, nonché a strutturare meglio il servizio. Bisogna pensare alla raccolta porta a porta come l'ambiente che possa riscattare la città. Mettiamo da parte le polemiche e le irrisioni: la gradualità del porta a porta ha soltanto una natura di carattere economico. Vogliamo evitare penalizzazioni ed ecotasse per i cittadini, puntando entro giugno a quel 5% in più che ci richiede la regione. Punteremo anche ad una certa premialità verso i cittadini. Con questa iniziativa cerchiamo di contribuire tutti allo sviluppo economico della Città. Il porta a porta consentirà alla Barsa di avere una piena caratterizzazione pubblica».

Fa eco alle parole del sindaco l'assessore alle politiche ambientali Irene Pisicchio: «La raccolta differenziata porta a porta partirà il 19 maggio dal Centro storico e da Patalini, due quartieri fondamentali per la nostra città. Ci vivono circa 30mila cittadini, quasi un terzo della popolazione comincerà a fare la differenziata porta a porta. Questo è un appuntamento fondamentale per l'amministrazione e per la città, ma i cittadini saranno i veri protagonisti. Bisogna innescare, anche attraverso il passaparola, una cultura ambientale. C'è bisogno dell'impegno di tutto, dell'impegno assoluto affinché Barletta diventi una città virtuosa. Abbiamo voluto prestare attenzione anche alle famiglie, agli anziani e ai bambini. Dal primo settembre il servizio riguarderà tutto il territorio. Da allora i cassonetti per strada non ci saranno più. Il nostro obiettivo è di conferire quanto meno in discarica».

A spiegare i dettagli del progetto porta a porta, che costerà al comune circa 500.000 euro in più rispetto a quanto già corrisposto annualmente alla Barsa -oltre al costo dei kit, parzialmente a carico del Comune che è riuscito ad ottenere dalla regione un finanziamento di 831.000 euro- è il direttore generale della società partecipata, l'ingegnere Scarpati: «Teniamo conto delle peculiarità dei quartieri, ed è per questo che la raccolta sarà divisa in orari. Abbiamo tenuto conto anche delle direttive della Regione. Si passerà ad un sistema di buste per garantire maggiore selettività. Basti considerare che da due bottiglie di cola è possibile ricavare una sciarpa in pile. Possiamo dire che il vetro è sempre stato il nostro punto di forza. Solo questo tipo di raccolta continuerà attraverso le campane. Provvederemo anche alla personalizzazione dei mezzi di trasporto Barsa, e ogni cassonetto verrà dotato di un adesivo "Non mi userete più dal 19/05". Abbiamo pensato ad una guida per ogni famiglia, che sarà allegata al kit, ma contestualmente la cittadinanza potrà partecipare ad alcuni incontri organizzati dal Comune. Non mancheranno, già a partire da quest'anno, ma in maniera più importante dal prossimo anno scolastico, ore di educazione ambientale anche nelle scuole».

Barletta si appresta a compiere un importante passo a favore dell'ecologia. Una sfida ardua per il popolo barlettano, sulla scia di quanto già accaduto ad Andria e Canosa. Non sarà semplice cambiare le abitudini di una città intera, ma il primo passo è sempre il più difficile. L'unica strada per un mondo più eco-sostenibile è la raccolta differenziata, e Barletta si sta preparando (fisicamente e soprattutto psicologicamente) per questo importante passo verso il futuro.
Raccolta porta a porta a Barletta © Tommaso Francavilla
Raccolta porta a porta a Barletta © Tommaso Francavilla
Raccolta porta a porta a Barletta © Tommaso Francavilla
Raccolta porta a porta a Barletta © Tommaso Francavilla
Raccolta porta a porta a Barletta © Tommaso Francavilla