Anagrafe chiusa per ferie?

Un solo ufficio con due sportelli attivi al servizio di una popolazione di centomila abitanti. Disagi per tanti cittadini

venerdì 20 luglio 2012 12.08
Afa infernale, mare e file interminabili. Queste le parole chiave dell'estate barlettana, parole che si identificano con la quotidianeità di una ridente cittadina pugliese affacciata su uno splendido mare (splendido, che parolona anzi, parolaccia qui a Barletta. Meglio stenderci un velo pietoso..) che gode di un clima mediterraneo invidiabile e di lunghe code agli uffici anagrafici. Ritratto di un'estate barlettana come tante ufficialmente a partire dallo scorso 2010 con l'introduzione della razionalizzazione del servizio.

Una razionalizzazione della quale nessuno, eccetto forse i suoi ideatori, ne ha compreso l'utilità considerando che evidentemente chi ha ben pensato di lasciare un solo ufficio anagrafico aperto in una città che sfiora i centomila abitanti, non deve conoscere cosa significhi sostare un minimo di 45 minuti in coda sotto il caldo rovente fuori dall'ufficio postale, magari arrivando all'ora di chiusura e arrivato il proprio turno vedersi sbattere la porta in faccia da impiegati (magari stendiamo un velo pietoso anche su questo, pur non facendo di tutta l'erba un fascio) stufi di aver a che fare con cittadini adirati per l'attesa. Si, evidentemente è proprio così.

La situazione ideale in un periodo come quello estivo, ancor più tenendo a mente le nuove disposizioni introdotte dal Decreto Legge 13 Maggio 2011 che cancellano il vecchio limite di età per ottenere la carta di identità portandolo a 3 anni con i relativi aggiornamenti a seconda dell'età del cittadino da schedare. Ma in tante situazioni basterebbe un timbro, un solo timbro come nullaosta per partire per vacanze indimenticabili e rilassanti dopo mesi e mesi di stress, ma solo questo ultimo stress finale può farle godere appieno? No ne sono tutti così convinti ancor più se si tratta di anziani. Molte le segnalazioni di anziani che volendo tenere duro per ottenere il documento del quale hanno bisogno, a differenza di molti altri che rinunciano ancor prima di combattere, patendo il caldo soffocante hanno svenimenti più o meno preoccupanti.

Di certo non si trova piacere a essere protagonisti di quello che è stato ribattezzato "Assalto all'Anagrafe", un ufficio cittadino che diventa ogni giorno quasi una bomba a orologeria per la rabbia degli utenti in coda. E' acclarato che la pazienza di tutti ha una fine che diventa sempre più vicina se all'interno dell'unico ufficio postale attivo sono funzionanti solo due sportelli, come ci raccontano due lettori con i loro personali racconti nella sezione iReport e come ci documenta ancora un altro lettore con la foto che abbiamo utilizzato in icona, in cui una lunga fila di gente attende in coda sino all'esterno dell'ufficio postale. Che sia questa una razionalizzazione per far risparmiare? Siamo d'accordo che ci sono sprechi ben più grossi da debellare piuttosto che rendere difficile, anche impossibile la vita ai cittadini per un solo timbro.

All fin della fiera, cosa sta succedendo? Ci sembra che un servizio come quello dell'anagrafe, seppur dislocato, non debba essere interrotto per una semplice "razionalizzazione" (riduzione di personale o cos'altro?). Attendiamo di avere maggior delucidazioni sul caso.

[G.D.]