«Ammirò l’opera d’arte ovunque la trovò», oggi l’anniversario della nascita di De Nittis
Ieri la lezione aperta sulle sue opere presso l’università della terza età di Barletta
martedì 25 febbraio 2014
19.10
Parigi, i boulevard, Londra, i ponti, i cantieri, i salotti, sé stesso, Leontine, tutti soggetti dello stesso imponderabile talento, tutte ispirazioni per la stessa memorabile abilità tecnica, tutti plasmati dall'agile pennello denittissiano. Oggi il 168° anniversario del giorno che diede i natali a Giuseppe De Nittis (25 febbraio 1846 - 21 agosto 1884), nato nella nostra Barletta, cresciuto con l'animo indisposto alle costrizioni, amato e odiato per il suo talentuoso sguardo sul mondo. Fu odiato dai suoi colleghi che, ammirandone segretamente il grande talento, lo denigrarono pubblicamente temendo il suo successo. Fu amato da una donna, sua moglie Leontine, che criticata per la sua costante presenza, restò al suo fianco per tutta la vita. Il suo sguardo la dipinse colma d'iridescenti svolazzi bianchi, come la si vede nella celebre "Giornata d'inverno", o vestita di aristocratici abiti e cappelli piumati, sempre vigile sulle scelte e gli orientamenti del marito.
De Nittis costantemente ispirato dalla realtà a lui circostante, "dipinse l'aria e ciò che nell'aria si muoveva": è stato questo il tema che ha ispirato l'incontro della scorsa sera "Oggetti invisibili. Omaggio a De Nittis" presso il Centro di Aggregazione Multifunzionale San Francesco, in occasione della nascita del famoso pittore barlettano. Il Club UNESCO di Barletta in collaborazione con l'Università della terza età di Barletta con il centro San Francesco ha voluto organizzare una lezione aperta sul tema, eseguita con la proiezione di alcune tra le più celebri e le più significative opere del pittore.
La serata è stata introdotta dalla presidente dell'Unitre, professoressa Angela Paolillo che ha sostenuto «strada facendo si capisce di poter dare un contributo che prima non s'immaginava di poter dare», offrendo una prospettiva sull'importanza di prendere parte ad un progetto come quello dell'università della terza età. E' intervenuto in seguito il vicepresidente del Club UNESCO di Barletta, dottor Mario Tatò, mentre hanno descritto le celebri opere la professoressa Marcella Ruggiero e la professoressa Giorgia Allegretta, offrendo un percorso semplice e al tempo stesso ricco delle sfumature delle quali si compose la carriera del De Nittis, partendo dalla descrizione del movimento impressionista sino a giungere alla proiezioni dei celebri "Pranzo a Posillipo", "Cena del vescovo" , "Autoritratto", " Il salotto della principessa Matilde", "Boulevard Haussmann" e molti altri scorci della Londra e della Parigi che egli amò tramandarci. Come ha sostenuto la professoressa Ruggiero, «Egli ammirò l'opera d'arte ovunque la trovò, perciò è inutile rimpiangere quello che avrebbe potuto fare, ma godere di ciò che ci ha lasciato».
De Nittis costantemente ispirato dalla realtà a lui circostante, "dipinse l'aria e ciò che nell'aria si muoveva": è stato questo il tema che ha ispirato l'incontro della scorsa sera "Oggetti invisibili. Omaggio a De Nittis" presso il Centro di Aggregazione Multifunzionale San Francesco, in occasione della nascita del famoso pittore barlettano. Il Club UNESCO di Barletta in collaborazione con l'Università della terza età di Barletta con il centro San Francesco ha voluto organizzare una lezione aperta sul tema, eseguita con la proiezione di alcune tra le più celebri e le più significative opere del pittore.
La serata è stata introdotta dalla presidente dell'Unitre, professoressa Angela Paolillo che ha sostenuto «strada facendo si capisce di poter dare un contributo che prima non s'immaginava di poter dare», offrendo una prospettiva sull'importanza di prendere parte ad un progetto come quello dell'università della terza età. E' intervenuto in seguito il vicepresidente del Club UNESCO di Barletta, dottor Mario Tatò, mentre hanno descritto le celebri opere la professoressa Marcella Ruggiero e la professoressa Giorgia Allegretta, offrendo un percorso semplice e al tempo stesso ricco delle sfumature delle quali si compose la carriera del De Nittis, partendo dalla descrizione del movimento impressionista sino a giungere alla proiezioni dei celebri "Pranzo a Posillipo", "Cena del vescovo" , "Autoritratto", " Il salotto della principessa Matilde", "Boulevard Haussmann" e molti altri scorci della Londra e della Parigi che egli amò tramandarci. Come ha sostenuto la professoressa Ruggiero, «Egli ammirò l'opera d'arte ovunque la trovò, perciò è inutile rimpiangere quello che avrebbe potuto fare, ma godere di ciò che ci ha lasciato».