«Amministrazione assente per il ricordo del crollo di via Canosa»
Interviene Nino Vinella, portavoce del Gruppo dei Parenti e delle Famiglie delle vittime
lunedì 2 ottobre 2023
8.51
"Anche i poveri morti della malaedilizia discriminati dalla politica locale, interessata alle vittime più recenti per la tragedia del 2011 in Via Roma ma con l'Amministrazione comunale e soprattutto il sindaco: assenti ingiustificati (benchè formalmente invitati) lo scorso 16 settembre per il 64° del crollo più sanguinoso nella storia d'Italia e di Barletta del 1959 con 58 vittime in Via Canosa numero 7. Gesto che addolora e indigna riaprendo antiche ferite mai rimarginate nella memoria di chi ancora porta nel cuore la sofferenza di allora".
Così la nota del giornalista Nino Vinella quale portavoce del Gruppo dei Parenti e delle Famiglie delle vittime del crollo di Via Canosa sessantaquattro anni fa, che prosegue:
"Pur nell'ambito della delibera consiliare di gennaio 2015 sulla istituzione delle Giornate della memoria a ricordo delle vittime della malaedilizia quale massima espressone della volontà cittadina col voto unanime in quell'assemblea, solo il Comune in tutte le sue espressioni politiche, dalla giunta all'intero consiglio, è stato muto ed assente nell'omaggio alla stele commemorativa delle cinquantotto vittime voluto ed eretto in Via dei Pini a cura e spese del Gruppo nel 2009. Mentre la Prefettura e la comunità scolastica dell'istituto comprensivo "Pietro Mennea" hanno ciascuno - nel proprio ruolo educativo ed istituzionale - significativamente ed autorevolmente manifestato la propria presenza. All'inspiegabile mutismo del Comune sul 64° anniversario del crollo di Via Canosa come palese segno di assoluta indifferenza verso un episodio considerato storicamente lontano nel tempo nonostante il pesante bilancio in termini di vite spezzate ma di grave attualità e rapportato al replicarsi di eventi sanguinosi – continua la nota – sempre lo stesso Comune preannuncia il momento di commemorazione mercoledì 3 ottobre mattina in Via Roma, con chiusura di quella strada al traffico e l'invito a partecipare.
Per gli stessi sentimenti di partecipazione al cordoglio ed al lutto di quest'altra tragedia costata cinque giovani vite di ragazze lavoratrici e figlie del popolo, il Gruppo dei Parenti e delle Famiglie delle vittime del crollo di Via Canosa 1959 si stringe a quanti ne provano ancora profondo dolore mentre evidenzia all'opinione pubblica ed alla Cittadinanza l'atteggiamento discriminatorio dell'intera classe politica locale verso la dignità umana passata e presente di coloro che sono stati uccisi dalla speculazione edilizia e dal malaffare come emerso nei processi di allora e nelle vicende giudiziarie più recenti".
Conclude la nota del giornalista Vinella: "Il Gruppo proseguirà nel proprio lavoro di formazione e di informazione soprattutto nel mondo della Scuola a favore della conoscenza fra i giovani mentre continuerà a battersi con immutato vigore come avviene da anni e sta nella documentazione agli atti istituzionali affinché al civico gonfalone della nostra Città di Barletta venga riconosciuta la benemerenza civile. Riconoscimento ritenuto quanto più doveroso ed ampiamente giustificato per l'opera svolta dai soccorritori nelle tragiche ore successive alle macerie di Via Canosa numero 7 quando anche a mani nude e con mezzi d'emergenza tutta la popolazione, i soldati delle Casermette, le forze dell'ordine e di polizia disperatamente volle salvare chi ancora era vivo sotto i cinque piani di quel palazzo - senza fondamenta e senza cemento armato come dimostrarono tutte le perizie eseguite - collassò su stesso alle ore 6,25 di quel tragico mercoledì 16 settembre 1959. Un racconto affidato al volume presentato nel 2019 col patrocinio del Senato a Roma in Palazzo Madama per la mostra fotografica e documentaria allestita in Prefettura da parte dell'Archivio di Stato".
Così la nota del giornalista Nino Vinella quale portavoce del Gruppo dei Parenti e delle Famiglie delle vittime del crollo di Via Canosa sessantaquattro anni fa, che prosegue:
"Pur nell'ambito della delibera consiliare di gennaio 2015 sulla istituzione delle Giornate della memoria a ricordo delle vittime della malaedilizia quale massima espressone della volontà cittadina col voto unanime in quell'assemblea, solo il Comune in tutte le sue espressioni politiche, dalla giunta all'intero consiglio, è stato muto ed assente nell'omaggio alla stele commemorativa delle cinquantotto vittime voluto ed eretto in Via dei Pini a cura e spese del Gruppo nel 2009. Mentre la Prefettura e la comunità scolastica dell'istituto comprensivo "Pietro Mennea" hanno ciascuno - nel proprio ruolo educativo ed istituzionale - significativamente ed autorevolmente manifestato la propria presenza. All'inspiegabile mutismo del Comune sul 64° anniversario del crollo di Via Canosa come palese segno di assoluta indifferenza verso un episodio considerato storicamente lontano nel tempo nonostante il pesante bilancio in termini di vite spezzate ma di grave attualità e rapportato al replicarsi di eventi sanguinosi – continua la nota – sempre lo stesso Comune preannuncia il momento di commemorazione mercoledì 3 ottobre mattina in Via Roma, con chiusura di quella strada al traffico e l'invito a partecipare.
Per gli stessi sentimenti di partecipazione al cordoglio ed al lutto di quest'altra tragedia costata cinque giovani vite di ragazze lavoratrici e figlie del popolo, il Gruppo dei Parenti e delle Famiglie delle vittime del crollo di Via Canosa 1959 si stringe a quanti ne provano ancora profondo dolore mentre evidenzia all'opinione pubblica ed alla Cittadinanza l'atteggiamento discriminatorio dell'intera classe politica locale verso la dignità umana passata e presente di coloro che sono stati uccisi dalla speculazione edilizia e dal malaffare come emerso nei processi di allora e nelle vicende giudiziarie più recenti".
Conclude la nota del giornalista Vinella: "Il Gruppo proseguirà nel proprio lavoro di formazione e di informazione soprattutto nel mondo della Scuola a favore della conoscenza fra i giovani mentre continuerà a battersi con immutato vigore come avviene da anni e sta nella documentazione agli atti istituzionali affinché al civico gonfalone della nostra Città di Barletta venga riconosciuta la benemerenza civile. Riconoscimento ritenuto quanto più doveroso ed ampiamente giustificato per l'opera svolta dai soccorritori nelle tragiche ore successive alle macerie di Via Canosa numero 7 quando anche a mani nude e con mezzi d'emergenza tutta la popolazione, i soldati delle Casermette, le forze dell'ordine e di polizia disperatamente volle salvare chi ancora era vivo sotto i cinque piani di quel palazzo - senza fondamenta e senza cemento armato come dimostrarono tutte le perizie eseguite - collassò su stesso alle ore 6,25 di quel tragico mercoledì 16 settembre 1959. Un racconto affidato al volume presentato nel 2019 col patrocinio del Senato a Roma in Palazzo Madama per la mostra fotografica e documentaria allestita in Prefettura da parte dell'Archivio di Stato".