Amianto spezzato e abbandonato in un sacchetto dei rifiuti
Il ritrovamento nei pressi della chiesa del Crocifisso
mercoledì 4 novembre 2020
22.00
L'amianto e il suo abbandono in maniera irresponsabile, un problema storico nella città di Barletta. Si è registrato un nuovo, spiacevole episodio di abbandono di pezzi di amianto nella giornata di oggi, precisamente in via Don Luigi Filannino, a poca distanza dalla chiesa del Crocifisso. In un semplice sacchetto bianco dei rifiuti, l'amianto è stato lasciato ai piedi di una campana del vetro, alla mercé di animali randagi e in piena vista per quanti si recano lì per lo smaltimento del vetro.
La segnalazione arriva da Antonio Binetti, ambientalista e sub barlettano, che ha provveduto ad avvertire gli enti preposti per effettuare la rimozione dei rifiuti pericolosi: «Purtroppo questo materiale così versatile si è rivelato molto pericoloso: le fibre di amianto possono infatti causare tumori del polmone e mesoteliomi. Quando vengono inalate, le fibre entrano in profondità nei polmoni ed essendo resistenti alla degradazione non vengono eliminate. La presenza delle fibre crea uno stato di infiammazione persistente in cui vengono prodotte molecole che danneggiano il DNA delle cellule, favorendo la trasformazione tumorale. Se vengono danneggiate le cellule del polmone, si sviluppa un tumore del polmone; se vengono danneggiate le cellule della pleura (la membrana che avvolge il polmone) si sviluppa un mesotelioma pleurico. Il processo di sviluppo della malattia è estremamente lungo: passano in genere oltre 25, e spesso 40-50, anni dall'inizio dell'esposizione all'amianto prima che compaia il cancro, in particolare il mesotelioma».
La segnalazione arriva da Antonio Binetti, ambientalista e sub barlettano, che ha provveduto ad avvertire gli enti preposti per effettuare la rimozione dei rifiuti pericolosi: «Purtroppo questo materiale così versatile si è rivelato molto pericoloso: le fibre di amianto possono infatti causare tumori del polmone e mesoteliomi. Quando vengono inalate, le fibre entrano in profondità nei polmoni ed essendo resistenti alla degradazione non vengono eliminate. La presenza delle fibre crea uno stato di infiammazione persistente in cui vengono prodotte molecole che danneggiano il DNA delle cellule, favorendo la trasformazione tumorale. Se vengono danneggiate le cellule del polmone, si sviluppa un tumore del polmone; se vengono danneggiate le cellule della pleura (la membrana che avvolge il polmone) si sviluppa un mesotelioma pleurico. Il processo di sviluppo della malattia è estremamente lungo: passano in genere oltre 25, e spesso 40-50, anni dall'inizio dell'esposizione all'amianto prima che compaia il cancro, in particolare il mesotelioma».