Ambulatorio popolare di Barletta: oggi distribuzione di pannoloni, giocattoli e coperte
«Tutto a disposizione gratuitamente a chi ne ha bisogno»
mercoledì 30 gennaio 2019
12.13
Oggi, dalle 16:00 alle 18:30, presso l'ambulatorio popolare di Barletta, oltre alle visite mediche e all'assistenza sanitaria per le persone più povere della comunità, verranno distribuiti pannoloni, traverse, giocattoli, coperte, scarpe e indumenti. L'ambulatorio popolare mette tutto a disposizione, gratuitamente, a chiunque ne avesse bisogno e si trovasse in difficoltà economica.
La consegna avverrà presso la sede dell'ambulatorio a Barletta in via d'Abundo n. 24.
«Incessantemente, da oltre quattro mesi, tutte le volontarie e i volontari dell'Ambulatorio popolare di Barletta sono impegnati nel far funzionare al meglio questo spazio di protezione per le persone più deboli della comunità, ormai riconosciuto da tutto il territorio, non solo cittadino e provinciale». È quanto scrive sui social il referente dell'ambulatorio Cosimo D. Matteucci. «Grazie di cuore a ognuna e ognuno di voi, grazie per tutta la straordinaria opera mutualistica che, insieme, stiamo riuscendo a portare avanti». E aggiunge: «Grazie a tutte le persone che ci hanno donato qualcosa, soprattutto da parte di coloro che ancora non conosciamo, e a cui la doneremo».
La consegna avverrà presso la sede dell'ambulatorio a Barletta in via d'Abundo n. 24.
«Incessantemente, da oltre quattro mesi, tutte le volontarie e i volontari dell'Ambulatorio popolare di Barletta sono impegnati nel far funzionare al meglio questo spazio di protezione per le persone più deboli della comunità, ormai riconosciuto da tutto il territorio, non solo cittadino e provinciale». È quanto scrive sui social il referente dell'ambulatorio Cosimo D. Matteucci. «Grazie di cuore a ognuna e ognuno di voi, grazie per tutta la straordinaria opera mutualistica che, insieme, stiamo riuscendo a portare avanti». E aggiunge: «Grazie a tutte le persone che ci hanno donato qualcosa, soprattutto da parte di coloro che ancora non conosciamo, e a cui la doneremo».