Altro che Buona Scuola, il 7 ottobre la protesta degli studenti
«Inaccettabili negazioni del diritto alla studio»
mercoledì 5 ottobre 2016
«L'anno scolastico trascorso ha visto gli studenti scontrarsi con le conseguenze dell'approvazione antidemocratica della Buona Scuola». Così afferma Mattia Torre, coordinatore dell'Unione degli Studenti Barletta, che continua: «Dall'alternanza scuola-lavoro obbligatoria di 200 e 400 ore rispettivamente nei licei e negli istituti professionali, senza tutele, all'accentramento dei poteri della figura del preside-manager fino alla riduzione degli spazi di rappresentanza nelle scuole: queste sono le principali novità che fin da subito hanno spinto gli studenti a mobilitarsi contro la stessa».
«Quest'anno appena iniziato ci troviamo ad affrontare anche le deleghe in bianco su temi nodali, come diritto allo studio, valutazione ed edilizia scolastica, su cui il governo potrà emendare senza alcuna forma di consultazione con gli studenti. Il governo Renzi difatti sta continuando - prosegue Torre - il progetto di diminuzione degli spazi di democrazia nel nostro Paese, culminato in una riforma Costituzionale che assieme alla riforma Elettorale rischia davvero di determinare una svolta autoritaria preoccupante per il nostro futuro.
«Nella nostra città - rimarca Luca Lamonaca, rappresentante d'istituto al Liceo Cafiero - assistiamo ogni giorno ad inaccettabili negazioni del diritto allo studio: da scuole con problemi strutturali e privi degli spazi per tutti gli iscritti, a un servizio di trasporto pubblico insufficiente, fino ad un caro libri che costringe ogni anno gli studenti a spese di oltre 700€ pro capite. il tutto si inserisce in un contesto regionale in cui la legge sul diritto allo studio, ottenuta nel 2009 dalle forti mobilitazioni studentesche, é ancora priva di finanziamenti, e il tasso di dispersione scolastica è sempre più preoccupante. Per questo il 7 ottobre - annuncia Elisabetta Dibitonto dell'Unione degli Studenti - noi studenti barlettani scenderemo in piazza: siamo stanchi di una classe politica che non ascolta le nostre richieste e i nostri bisogni. Ora basta, #decidiamonoi».
Il corteo partirà alle 8:30 dal Liceo Cafiero, dove confluiranno i concentramenti degli studenti delle varie scuole, ed attraverserà la città terminando con un sit-in sotto al Palazzo di Città ed un'assemblea pubblica a Piazza Aldo Moro.
«Quest'anno appena iniziato ci troviamo ad affrontare anche le deleghe in bianco su temi nodali, come diritto allo studio, valutazione ed edilizia scolastica, su cui il governo potrà emendare senza alcuna forma di consultazione con gli studenti. Il governo Renzi difatti sta continuando - prosegue Torre - il progetto di diminuzione degli spazi di democrazia nel nostro Paese, culminato in una riforma Costituzionale che assieme alla riforma Elettorale rischia davvero di determinare una svolta autoritaria preoccupante per il nostro futuro.
«Nella nostra città - rimarca Luca Lamonaca, rappresentante d'istituto al Liceo Cafiero - assistiamo ogni giorno ad inaccettabili negazioni del diritto allo studio: da scuole con problemi strutturali e privi degli spazi per tutti gli iscritti, a un servizio di trasporto pubblico insufficiente, fino ad un caro libri che costringe ogni anno gli studenti a spese di oltre 700€ pro capite. il tutto si inserisce in un contesto regionale in cui la legge sul diritto allo studio, ottenuta nel 2009 dalle forti mobilitazioni studentesche, é ancora priva di finanziamenti, e il tasso di dispersione scolastica è sempre più preoccupante. Per questo il 7 ottobre - annuncia Elisabetta Dibitonto dell'Unione degli Studenti - noi studenti barlettani scenderemo in piazza: siamo stanchi di una classe politica che non ascolta le nostre richieste e i nostri bisogni. Ora basta, #decidiamonoi».
Il corteo partirà alle 8:30 dal Liceo Cafiero, dove confluiranno i concentramenti degli studenti delle varie scuole, ed attraverserà la città terminando con un sit-in sotto al Palazzo di Città ed un'assemblea pubblica a Piazza Aldo Moro.