Al Museo Civico di Barletta la mostra sulla Terra di Bari e le sue province
«La mostra ambisce ad essere un momento di riappropriazione e rivalutazione di un passato»
venerdì 16 dicembre 2022
13.49
Sarà inaugurata oggi 16 dicembre, alle ore 17, nelle sale del Museo Civico di Barletta, la mostra "La antica Terra di Bari e le sue moderne Province", organizzata dall'Associazione Italiana di Cartografia antica "Roberto Almagià" e allestita in collaborazione con il Comune di Barletta.
Alla cerimonia, ad ingresso libero, interverranno il Sindaco Cosimo Cannito, l'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli, il coordinatore organizzativo della mostra Vito De Pinto, l'archivista e studiosa Flora Dibenedetto, il Responsabile del Museo Civico di Bari Francesco Carofiglio, il responsabile della Biblioteca Comunale "Sabino Loffredo" Emanuele Romallo, il funzionario del Museo Civico di Barletta, Francesco Picca.
La mostra presenterà un percorso di carte geografiche antiche e di vedute a partire dalle prime rappresentazioni a stampa fino alle piante della città relative ai piani regolatori e di sviluppo della fine del secolo scorso. Saranno presentate opere di elevato spessore scientifico e rarità per il mondo collezionistico, per l'appassionato e per gli studiosi. L'esposizione sarà visitabile dal martedì alla domenica, ore 9 -19 (ultimo ingresso ore 18,15), acquistando il biglietto d'ingresso al Museo Civico.
Il Sindaco Cannito e l'Assessore alla Cultura Cilli richiamano il rilievo dell'evento, che colloca in primo piano, con accuratezza, documenti di pregio assoluto. "Consentiranno ai visitatori – condividono – di accrescere la conoscenza del territorio seguendo un itinerario storico funzionale alla lettura della realtà contemporanea. Si propone, in definitiva, un interessante viaggio nell'identità nei luoghi, soprattutto una valida occasione per conoscerli nell'arco dell'evoluzione e dell'innovazione secolare. È il passato che dialoga con il presente attraverso un ampio repertorio di significative testimonianze che il pubblico saprà apprezzare. L'Amministrazione comunale ha sostenuto con entusiasmo la promozione di quest'iniziativa, sintesi del fermento cittadino sul piano delle proposte culturali".
Le sezioni in cui sarà articolata la mostra racconteranno tra l'altro quale era la rappresentazione delle città e della provincia, allora denominata Terra di Bari, con le prime vedute urbane più realistiche, a partire dalla fine del Seicento.
Una sezione particolare sarà dedicata alla cartografia storica della città di Barletta, documentata da alcune delle mappe cartografiche più antiche e preziose conservate sia nella Biblioteca comunale "Sabino Loffredo" che nel Museo Civico: dalla "Pianta topografica raffigurante la citta di Barletta suddivisa in parrocchie e l'antico porto con l'Isola" del 1781 alla "Pianta dei lavori eseguiti al porto di Barletta tra il 1750 e il 1790 e delle nuove opere progettate" del 1790, oltre alla notissima "Prima pianta dimostrativa della fedelissima città di Barletta", copia ottocentesca di quella disegnata nel 1793 da Gabriele Pastore, nella quale sono anche elencati i principali monumenti e palazzi nobiliari allora esistenti. Non mancano mappe relative alle fortificazioni urbane, tra cui una copia tarda della mappa raffigurante il circuito delle mura eseguita nel XVII secolo e oggi conservata agli Uffizi di Firenze.
Inoltre, accanto alla celebre veduta scenografica della città di Bari detta "Bianchi-Dottula", verranno esposte alcune rarissime carte nautiche dell'Adriatico come quelle del Barentsz e del Coronelli, la carta generale dell'Adriatico manoscritta del Visconti (1810), mai esposta prima d'ora. Un documento prezioso anche la carta topografica del porto di Bari della Marina statunitense, coeva del bombardamento del porto (2 dicembre 1943).
La cartografia del periodo borbonico sarà largamente documentata, vista la sua importanza e l'altissimo livello topografico ed estetico che raggiunse. Tra le particolarità che susciteranno l'interesse del pubblico meno specialistico vi sarà il rapporto tra le vedute manoscritte della Biblioteca nazionale di Vienna e quelle a stampa del Pacichelli, di cui sarà possibile valutare le origini. Le vedute di costa del Porro, della Marina italiana post-unitaria, restituiranno una visione più familiare delle città pugliesi viste dal mare, anche se precedenti alle modifiche urbanistiche avvenute a partire dall'età umbertina. Una sezione apposita sarà dedicata a strade e trasporti in Terra di Bari, comprensive anche dei movimenti della Guardia nazionale durante il periodo del brigantaggio e delle comunicazioni delle neonate Poste Italiane nel 1867.
La mostra in definitiva ambisce ad essere un momento di riappropriazione e rivalutazione di un passato su cui si innesta il nostro presente. Non solo ricostruzioni di tempi lontani ma un percorso che arriva vicino ai giorni nostri. "Terra di Bari" è la nuova denominazione dell'Area metropolitana e riporta alle radici storiche del territorio, che è stato chiamato in questo modo sin dal Rinascimento. Dal passato bisogna partire per costruire il futuro.
Alla cerimonia, ad ingresso libero, interverranno il Sindaco Cosimo Cannito, l'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli, il coordinatore organizzativo della mostra Vito De Pinto, l'archivista e studiosa Flora Dibenedetto, il Responsabile del Museo Civico di Bari Francesco Carofiglio, il responsabile della Biblioteca Comunale "Sabino Loffredo" Emanuele Romallo, il funzionario del Museo Civico di Barletta, Francesco Picca.
La mostra presenterà un percorso di carte geografiche antiche e di vedute a partire dalle prime rappresentazioni a stampa fino alle piante della città relative ai piani regolatori e di sviluppo della fine del secolo scorso. Saranno presentate opere di elevato spessore scientifico e rarità per il mondo collezionistico, per l'appassionato e per gli studiosi. L'esposizione sarà visitabile dal martedì alla domenica, ore 9 -19 (ultimo ingresso ore 18,15), acquistando il biglietto d'ingresso al Museo Civico.
Il Sindaco Cannito e l'Assessore alla Cultura Cilli richiamano il rilievo dell'evento, che colloca in primo piano, con accuratezza, documenti di pregio assoluto. "Consentiranno ai visitatori – condividono – di accrescere la conoscenza del territorio seguendo un itinerario storico funzionale alla lettura della realtà contemporanea. Si propone, in definitiva, un interessante viaggio nell'identità nei luoghi, soprattutto una valida occasione per conoscerli nell'arco dell'evoluzione e dell'innovazione secolare. È il passato che dialoga con il presente attraverso un ampio repertorio di significative testimonianze che il pubblico saprà apprezzare. L'Amministrazione comunale ha sostenuto con entusiasmo la promozione di quest'iniziativa, sintesi del fermento cittadino sul piano delle proposte culturali".
Le sezioni in cui sarà articolata la mostra racconteranno tra l'altro quale era la rappresentazione delle città e della provincia, allora denominata Terra di Bari, con le prime vedute urbane più realistiche, a partire dalla fine del Seicento.
Una sezione particolare sarà dedicata alla cartografia storica della città di Barletta, documentata da alcune delle mappe cartografiche più antiche e preziose conservate sia nella Biblioteca comunale "Sabino Loffredo" che nel Museo Civico: dalla "Pianta topografica raffigurante la citta di Barletta suddivisa in parrocchie e l'antico porto con l'Isola" del 1781 alla "Pianta dei lavori eseguiti al porto di Barletta tra il 1750 e il 1790 e delle nuove opere progettate" del 1790, oltre alla notissima "Prima pianta dimostrativa della fedelissima città di Barletta", copia ottocentesca di quella disegnata nel 1793 da Gabriele Pastore, nella quale sono anche elencati i principali monumenti e palazzi nobiliari allora esistenti. Non mancano mappe relative alle fortificazioni urbane, tra cui una copia tarda della mappa raffigurante il circuito delle mura eseguita nel XVII secolo e oggi conservata agli Uffizi di Firenze.
Inoltre, accanto alla celebre veduta scenografica della città di Bari detta "Bianchi-Dottula", verranno esposte alcune rarissime carte nautiche dell'Adriatico come quelle del Barentsz e del Coronelli, la carta generale dell'Adriatico manoscritta del Visconti (1810), mai esposta prima d'ora. Un documento prezioso anche la carta topografica del porto di Bari della Marina statunitense, coeva del bombardamento del porto (2 dicembre 1943).
La cartografia del periodo borbonico sarà largamente documentata, vista la sua importanza e l'altissimo livello topografico ed estetico che raggiunse. Tra le particolarità che susciteranno l'interesse del pubblico meno specialistico vi sarà il rapporto tra le vedute manoscritte della Biblioteca nazionale di Vienna e quelle a stampa del Pacichelli, di cui sarà possibile valutare le origini. Le vedute di costa del Porro, della Marina italiana post-unitaria, restituiranno una visione più familiare delle città pugliesi viste dal mare, anche se precedenti alle modifiche urbanistiche avvenute a partire dall'età umbertina. Una sezione apposita sarà dedicata a strade e trasporti in Terra di Bari, comprensive anche dei movimenti della Guardia nazionale durante il periodo del brigantaggio e delle comunicazioni delle neonate Poste Italiane nel 1867.
La mostra in definitiva ambisce ad essere un momento di riappropriazione e rivalutazione di un passato su cui si innesta il nostro presente. Non solo ricostruzioni di tempi lontani ma un percorso che arriva vicino ai giorni nostri. "Terra di Bari" è la nuova denominazione dell'Area metropolitana e riporta alle radici storiche del territorio, che è stato chiamato in questo modo sin dal Rinascimento. Dal passato bisogna partire per costruire il futuro.