Aggressione in centro a Barletta, parla la ragazza: «Ho agito per paura»
Dopo l’episodio avvenuto in corso Garibaldi, la giovane barlettana ha contattato la nostra redazione
mercoledì 12 aprile 2023
10.24
«In merito alla notizia dell'aggressione a Barletta in centro, questo è ciò che ho scritto su Facebook condividendo l'articolo». A scrivere è la ragazza protagonista dell'episodio avvenuto la sera scorsa in corso Garibaldi.
Secondo quanto ricostruito, due giovani andriesi sono stati colpiti con una testata da una ragazza barlettana, la stessa che – sui social e con una lettera scritta alla redazione – ha chiarito il suo punto di vista.
«Non era una coppia composta da due fratelli, ma erano tre ragazzi di Andria (uno alto abbastanza) e una ragazza. Io ero con due amiche mie ed un mio amico: camminando i ragazzi di Andria iniziarono a ridere, ed io lasciai stare». Sarebbero seguiti fischi, parolacce, frasi in "dialetto" e in seguito la colluttazione.
«Io mi sentivo pressata, ero in stato confusionale, avevo le mani bloccate e mi ero impaurita», poi continua: «Il giorno dopo la discussione io in prima persona ho chiamato le forze dell'ordine dicendo che la ragazza "che stavano cercando" ero io, mi sentivo in dovere di avvisare, perché comunque è stata una cosa fatta d'istinto e mischiata con la paura perché erano tre ragazzi ed una ragazza».
«Io mi prenderò le mie responsabilità perché sono sicura di ciò che sto scrivendo e sono tranquilla» conclude la giovane.
Secondo quanto ricostruito, due giovani andriesi sono stati colpiti con una testata da una ragazza barlettana, la stessa che – sui social e con una lettera scritta alla redazione – ha chiarito il suo punto di vista.
«Non era una coppia composta da due fratelli, ma erano tre ragazzi di Andria (uno alto abbastanza) e una ragazza. Io ero con due amiche mie ed un mio amico: camminando i ragazzi di Andria iniziarono a ridere, ed io lasciai stare». Sarebbero seguiti fischi, parolacce, frasi in "dialetto" e in seguito la colluttazione.
«Io mi sentivo pressata, ero in stato confusionale, avevo le mani bloccate e mi ero impaurita», poi continua: «Il giorno dopo la discussione io in prima persona ho chiamato le forze dell'ordine dicendo che la ragazza "che stavano cercando" ero io, mi sentivo in dovere di avvisare, perché comunque è stata una cosa fatta d'istinto e mischiata con la paura perché erano tre ragazzi ed una ragazza».
«Io mi prenderò le mie responsabilità perché sono sicura di ciò che sto scrivendo e sono tranquilla» conclude la giovane.