Adesione al Gal Daunofantino, «Barletta dovrebbe volare più in alto»
«Basta con questa politica miope» condanna Dario Damiani
domenica 11 settembre 2016
«Barletta rimodula la sua quota di partecipazione al GAL Daunofantino, acquisendo parte delle quote dismesse dal Comune di Manfredonia. Una decisione che non condivido e contro la quale ho votato in Consiglio comunale, unitamente ai miei colleghi di opposizione del centro destra Basile, Losappio e Piazzolla, ma che evidentemente questa maggioranza (quale poi, visto che per l'ennesima volta in aula erano solo in 13.) ritiene valida come opportunità di sviluppo del nostro territorio. A mio parere invece non lo è, per una serie di motivazioni che vado ad argomentare». Scrive così Dario Damiani, consigliere comunale e capogruppo di Forza Italia, criticando la decisione operata dal consiglio comunale nell'ultima seduta.
«Barletta ha "perso il treno" del GAL Colli di Canne da 20 milioni di euro nel 2009, per inerzia amministrativa e politica dello stesso centro sinistra attuale, unico ad essere bocciato dalla Regione Puglia; salire adesso, in un momento storico in cui questi enti vanno esaurendo la loro funzione, con fondi ormai ridotti, non comprendo quale vantaggio possa portare. Tra l'altro, ente capofila del GAL Daunofantino è Manfredonia, una città che presenta troppe analogie con Barletta (per esempio la centralità economica del porto) per consentire a noi di emergere con le nostre peculiarità. Piuttosto che accontentarsi di ruoli secondari in enti legati a un territorio che esula da quello della nostra provincia, non solo geograficamente ma culturalmente in senso lato, Barletta dovrebbe volare alto e decidersi ad assumere riprendendo il ruolo che già le spetta, di capofila nell'Area Vasta, il vero futuro dello sviluppo dei territori, considerando anche la prossima abolizione degli enti provinciali. In quel contesto le opportunità sarebbero davvero interessanti e quindi sarebbe una scelta intelligente prepararsi in anticipo, individuando subito una sede di Area Vasta in città, che funga nel frattempo anche da sede provinciale, visto che da tempo la Provincia BAT ha inoltrato richiesta di disponibilità di una sede di proprietà pubblica, non ottenendo finora risposta. Invece di raccogliere le briciole di enti che ormai hanno espresso il meglio del loro potenziale, utili a garantire solo qualche poltrona e qualche consulenza ad "amici degli amici" e "candidati o dirigenti del PD", i nostri amministratori potrebbero dimostrare finalmente lungimiranza e capacità di programmazione a lungo termine, puntando su un vero progetto di ampio respiro per lo sviluppo economico locale.
Basta con questa politica miope e di piccolo cabotaggio, basta guardarsi intorno e rendersi conto facilmente delle tante occasioni perse dalla nostra città a discapito di altre, per colpa di questa politica e di questo centro sinistra troppo concentrato su diatribe personali e scalate romane che non interessano nulla al futuro della città e dei suoi cittadini. Barletta deve guardare avanti» conclude Damiani.
«Barletta ha "perso il treno" del GAL Colli di Canne da 20 milioni di euro nel 2009, per inerzia amministrativa e politica dello stesso centro sinistra attuale, unico ad essere bocciato dalla Regione Puglia; salire adesso, in un momento storico in cui questi enti vanno esaurendo la loro funzione, con fondi ormai ridotti, non comprendo quale vantaggio possa portare. Tra l'altro, ente capofila del GAL Daunofantino è Manfredonia, una città che presenta troppe analogie con Barletta (per esempio la centralità economica del porto) per consentire a noi di emergere con le nostre peculiarità. Piuttosto che accontentarsi di ruoli secondari in enti legati a un territorio che esula da quello della nostra provincia, non solo geograficamente ma culturalmente in senso lato, Barletta dovrebbe volare alto e decidersi ad assumere riprendendo il ruolo che già le spetta, di capofila nell'Area Vasta, il vero futuro dello sviluppo dei territori, considerando anche la prossima abolizione degli enti provinciali. In quel contesto le opportunità sarebbero davvero interessanti e quindi sarebbe una scelta intelligente prepararsi in anticipo, individuando subito una sede di Area Vasta in città, che funga nel frattempo anche da sede provinciale, visto che da tempo la Provincia BAT ha inoltrato richiesta di disponibilità di una sede di proprietà pubblica, non ottenendo finora risposta. Invece di raccogliere le briciole di enti che ormai hanno espresso il meglio del loro potenziale, utili a garantire solo qualche poltrona e qualche consulenza ad "amici degli amici" e "candidati o dirigenti del PD", i nostri amministratori potrebbero dimostrare finalmente lungimiranza e capacità di programmazione a lungo termine, puntando su un vero progetto di ampio respiro per lo sviluppo economico locale.
Basta con questa politica miope e di piccolo cabotaggio, basta guardarsi intorno e rendersi conto facilmente delle tante occasioni perse dalla nostra città a discapito di altre, per colpa di questa politica e di questo centro sinistra troppo concentrato su diatribe personali e scalate romane che non interessano nulla al futuro della città e dei suoi cittadini. Barletta deve guardare avanti» conclude Damiani.