Acquedotto pugliese pubblico, il comitato Acqua bene comune chiede udienza in Regione
Le motivazioni in una lettera. Approvazione poco comprensibile
venerdì 19 novembre 2010
Il comitato pugliese Acqua bene comune ha richiesto un incontro ai capigruppo regionali ed ai presidenti della seconda e quinta commissione (Giovanni Brigante e Donato Pentassuglia) per contestare la proposta del capogruppo di Sinistra e Libertà, Michele Losappio, condivisa da maggioranza ed opposizione, di approvare contestualmente al disegno di legge sulla ripubblicizzazione dell'acquedotto pugliese, un ordine del giorno con il quale chiedere una moratoria sugli effetti della legge in attesa del parere della Corte Costituzionale in risposta ad un eventuale ricorso del governo nazionale.
«Ci sembra francamente poco comprensibile - scrivono nella richiesta i rappresentanti del comitato - approvare una legge così importante, che trasforma l'Acquedotto pugliese da società per azioni in azienda pubblica regionale, soggetto di diritto pubblico, e congelarne gli effetti in previsione di un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale. Inoltre il parere dell'ufficio legislativo sulla questione era noto da tempo. Il comitato pugliese Acqua Bene Comune, vista la delicatezza del passaggio chiede, quindi, un incontro ai capigruppo consiliari ed ai presidenti delle commissioni competenti per approfondire la questione».
«Ci sembra francamente poco comprensibile - scrivono nella richiesta i rappresentanti del comitato - approvare una legge così importante, che trasforma l'Acquedotto pugliese da società per azioni in azienda pubblica regionale, soggetto di diritto pubblico, e congelarne gli effetti in previsione di un eventuale ricorso alla Corte Costituzionale. Inoltre il parere dell'ufficio legislativo sulla questione era noto da tempo. Il comitato pugliese Acqua Bene Comune, vista la delicatezza del passaggio chiede, quindi, un incontro ai capigruppo consiliari ed ai presidenti delle commissioni competenti per approfondire la questione».