Acqua bene comune, che l'AQP diventi azienda pubblica

Intervengono gli Attivisti 5 Stelle Barletta

venerdì 4 agosto 2017
«L'acqua è il bene comune per eccellenza, fonte primaria di vita e gli italiani, nel 2011, con una grande partecipazione popolare hanno lanciato un chiaro e forte segnale alle Istituzioni: la sua gestione deve rimanere pubblica». Preciso l'intervento di Savio Chiariello, Giuseppe Mastrorilli e il gruppo Attivisti 5 Stelle Barletta in merito ad un'esternazione del presidente della regione.

«Qualche giorno fa, in occasione dell'inaugurazione del potenziamento del depuratore barlettano, il Presidente della regione Puglia, Emiliano, ha fatto chiaramente intendere la sua idea di lasciare che l'Acquedotto Pugliese (AQP) rimanga una Società per Azioni con l'acquisizione di quote dei Comuni, in contrasto con le richieste del Comitato Acqua Bene Comune e di tutti i soggetti, tra cui il M5S, aderenti alla campagna "Acqua e democrazia", che chiedono di attuare un processo di totale ripubblicizzazione. La proposta, presentata da Alberto Lucarelli, docente di Diritto Costituzionale, già redattore dei quesiti referendari sull'acqua, prevede la trasformazione di AQP in Azienda speciale pubblica: un modello estraneo alle logiche del mercato e del profitto proprie di una S.p.A., che coinvolge direttamente anche i cittadini attraverso un apposito comitato di sorveglianza sul servizio pubblico idrico».

«Il comune di Barletta, grazie all'opera di sensibilizzazione dei comitati, ha riconosciuto qualche anno fa nel suo Statuto il diritto all'acqua quale diritto universale, indivisibile, inalienabile e la natura giuridica del bene "acqua" inteso come bene pubblico appartenente alla collettività. A fronte di questa sensibilità mostrata su una tematica così importante, chiediamo al Sindaco Cascella e alla Giunta comunale di sottoscrivere un atto di indirizzo che alleghiamo in modo da velocizzare i tempi, per sollecitare Emiliano e la Regione Puglia a trasformare l'AQP in Azienda speciale consortile, mettendola al riparo da futuri ingressi di società private e dare finalmente attuazione al volere popolare, così a lungo disatteso dalle Istituzioni a tutti i livelli».