A lezione di arte e fumetti, Marco Petrella a Barletta
Workshop dedicato ai giovani alunni dell'IISS Léontine e Giuseppe De Nittis: «Coltivate il vostro talento»
lunedì 25 novembre 2024
Lo scorso venerdì, la biblioteca scolastica Pier Paolo Pasolini dell'IISS Léontine e Giuseppe De Nittis di Barletta con alcuni studenti di alcune sezioni seconde, terze e quarte ha accolto l'illustratore e grafico Marco Petrella. Artista originario della Capitale in cui, inoltre, è esplosa, fin dalla più tenera età, la sua forte passione per i fumetti che di lì a poco, con caparbietà, è riuscito a trasformare in un'occupazione.
In questo è condensato il main team del workshop, una storia di vittoria che Petrella ha raccontato alla scolaresca: "La mia infanzia è stata costellata da fonti di ispirazione, in particolare non posso che non citarvi mio padre, un "divoratore di libri". Ricordo che a me piacevano soprattutto fumetti come quelli di Tex e Topolino ed io mi dilettavo ad emularli, nonostante non avessi particolari doti grafiche né innate né acquisite mediante un percorso di studi, perché il mio verteva su tutt'altro."
E, proseguendo il suo excursus biografico, effettuando un parallelismo con il mondo della fumettistica nel momento storico in cui è sbocciata la sua passione Petrella ha aggiunto: "Il mio futuro profumava solo di questo, dovevo farcela. Per cui, durante l adolescenza, ho cominciato ad auto produrmi. A costo zero, realizzavo su fogli A4 i miei fumetti che poi fotocopiavo nell'ufficio dell'editore padre di un mio amico e distribuivo settimanalmente nei negozi della mia città. È stato uno dei modi più semplici per farmi conoscere dal pubblico."
"Coltivate il vostro talento - ha aggiunto ai ragazzi - e se ci credete giungerete, prima o poi, alla vetta".
"Nel 2013 ho collaborato, per tutto il decennio successivo, con Stripbook per cui ho realizzato una raccolta di recensioni disegnate che sono uscite su "L'Unità" con una periodicità settimanale. A seguire sono stato illustratore di libri per ragazzi ma la mia soddisfazione più grande è quella che mi vede tutt'ora impegnato nella collaborazione con l'inserto culturale del Corriere della Sera".
A questo momento è seguita una vera e propria experience per i ragazzi, che hanno avuto l'onore di poterlo osservare nel processo creativo di un fumetto e dunque di osservare le sue tecniche grafiche e di utilizzazione dei software del settore grafico.
Ai nostri microfoni sono intervenuti sia Petrella sia il dirigente scolastico dell'IISS Giuseppe De Nittis, Antonio Francesco Diviccaro.
"Ho deciso di improntare l'incontro in questo modo - spiega l'artista - non tanto perché reputo la mia vita un esempio, quanto perché so che la mia esperienza possa essere fonte di ispirazione per gli adolescenti decisi ad intraprendere questa professione. Per me disegnare fumetti è un mezzo per raccontare storie, ipotesi di futuro o riflessioni sul passato. È un mezzo di espressione, nonostante io possegga tecnica grafica di base che ritengo propedeutica a ciò che voglio raccontare. Spero che la testimonianza abbia fornito degli spunti per tuffarsi in questo mondo".
"Workshop come questo - afferma il dirigente Diviccaro - rientrano in una gamma di attività volte ad offrire prospettive per il futuro ai nostri studenti sin dal secondo anno di indirizzo per prevedere percorsi futuri dei ragazzi e dar loro un idea di quella che potrà essere la loro formazione."
In questo è condensato il main team del workshop, una storia di vittoria che Petrella ha raccontato alla scolaresca: "La mia infanzia è stata costellata da fonti di ispirazione, in particolare non posso che non citarvi mio padre, un "divoratore di libri". Ricordo che a me piacevano soprattutto fumetti come quelli di Tex e Topolino ed io mi dilettavo ad emularli, nonostante non avessi particolari doti grafiche né innate né acquisite mediante un percorso di studi, perché il mio verteva su tutt'altro."
E, proseguendo il suo excursus biografico, effettuando un parallelismo con il mondo della fumettistica nel momento storico in cui è sbocciata la sua passione Petrella ha aggiunto: "Il mio futuro profumava solo di questo, dovevo farcela. Per cui, durante l adolescenza, ho cominciato ad auto produrmi. A costo zero, realizzavo su fogli A4 i miei fumetti che poi fotocopiavo nell'ufficio dell'editore padre di un mio amico e distribuivo settimanalmente nei negozi della mia città. È stato uno dei modi più semplici per farmi conoscere dal pubblico."
"Coltivate il vostro talento - ha aggiunto ai ragazzi - e se ci credete giungerete, prima o poi, alla vetta".
"Nel 2013 ho collaborato, per tutto il decennio successivo, con Stripbook per cui ho realizzato una raccolta di recensioni disegnate che sono uscite su "L'Unità" con una periodicità settimanale. A seguire sono stato illustratore di libri per ragazzi ma la mia soddisfazione più grande è quella che mi vede tutt'ora impegnato nella collaborazione con l'inserto culturale del Corriere della Sera".
A questo momento è seguita una vera e propria experience per i ragazzi, che hanno avuto l'onore di poterlo osservare nel processo creativo di un fumetto e dunque di osservare le sue tecniche grafiche e di utilizzazione dei software del settore grafico.
Ai nostri microfoni sono intervenuti sia Petrella sia il dirigente scolastico dell'IISS Giuseppe De Nittis, Antonio Francesco Diviccaro.
"Ho deciso di improntare l'incontro in questo modo - spiega l'artista - non tanto perché reputo la mia vita un esempio, quanto perché so che la mia esperienza possa essere fonte di ispirazione per gli adolescenti decisi ad intraprendere questa professione. Per me disegnare fumetti è un mezzo per raccontare storie, ipotesi di futuro o riflessioni sul passato. È un mezzo di espressione, nonostante io possegga tecnica grafica di base che ritengo propedeutica a ciò che voglio raccontare. Spero che la testimonianza abbia fornito degli spunti per tuffarsi in questo mondo".
"Workshop come questo - afferma il dirigente Diviccaro - rientrano in una gamma di attività volte ad offrire prospettive per il futuro ai nostri studenti sin dal secondo anno di indirizzo per prevedere percorsi futuri dei ragazzi e dar loro un idea di quella che potrà essere la loro formazione."